Ecco i testi composti per l’occasione dalla corale atlantidea sulle note di Dieci ragazze per me, La bambola e di Sebben che siamo donne (canto tradizionale delle mondine).
Ecco i testi composti per l’occasione dalla corale atlantidea sulle note di Dieci ragazze per me, La bambola e di Sebben che siamo donne (canto tradizionale delle mondine).
Da molti anni, le caratteristiche del lavoro domestico e di cura – ovvero, la disponibilità permanente h24 per 7 giorni su 7, la dipendenza dalle necessità e urgenze altrui, la totale versatilità in assenza di un mansionario chiaramente pattuito, la completa mancanza di tutele e regolarità, l’assoluta incongruenza tra ore di lavoro e remunerazione – sono diventate comuni a tutto il lavoro, che sia riconosciuto e retribuito come tale, o meno. Inoltre, un’altra caratteristica del lavoro di cura e domestico tradizionalmente svolto dalle donne si sta generalizzando: la gratuità e il mancato riconoscimento.
Moltissime delle prestazioni che svolgiamo producono profitto ma non sono riconosciute come lavoro e quindi pagate. Ci dicono che molto di ciò che facciamo non è retribuito perché non è nient’altro che un’opportunità per noi di far vedere chi siamo (per realizzarci, per trovare forse un giorno un lavoro retribuito, per essere assunti, per mantenere il nostro lavoro, per acquisire visibilità), esattamente come da sempre alle donne
viene detto che prendersi cura degli altri è un modo (Il modo) di esprimere se stesse. Continua a leggere
VENERDI 14 NOVEMBRE
h. 10.00 Piazza Re Enzo (BO)
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Il 14 novembre portiamo in piazza la prima ‘prova’ di sciopero sociale. La sfida è quella di unire le lotte di coloro che parteciperanno allo sciopero di 24h indetto per questa giornata e di coloro che non possono scioperare. Vogliamo dare voce e visibilità a figure del lavoro diverse e molteplici, facendo valere la loro specificità dentro a un percorso comune. Questo percorso è condiviso da decine di città in Italia ed è all’interno di un quadro europeo che vede sempre più realtà – dalla Francia al Portogallo alla Germania – raccogliere la scommessa dello sciopero nell’era della precarietà generalizzata.
Il 14 novembre è una data che guarda al futuro: tornare a parlare di sciopero significa accumulare forza e colpire al cuore dei differenti luoghi della precarietà, dalle cooperative alle fabbriche, dalle università alle case dove si svolge il lavoro domestico. Lavoratrici e lavoratori dipendenti, disoccupati e «occupabili», precarie e precari di ogni genere, operai, migranti e studenti saranno in piazza anche a Bologna per rivendicare chiaramente un salario minimo europeo, un welfare e un reddito europei e per dire basta al lavoro gratuito. Sono queste le tre parole d’ordine attorno a cui si articola lo sciopero sociale, per sfidare sul loro stesso terreno le nuove politiche dell’occupazione italiane ed europee, dal Jobs Act alla riforma degli ammortizzatori sociali (Naspi) al programma Youth Guarantee.
Proprio perché lo sciopero sociale è rivolto a un mondo del lavoro tanto precarizzato quanto frammentato, il Laboratorio lancia due appuntamenti per la giornata del 14 a Bologna. Un primo appuntamento alle 10 in Piazza Re Enzo, in cui convergeranno lavoratori, lavoratrici e studenti che il 14 Novembre incrociano le braccia. Alle 18, sempre in piazza Re Enzo, ci sarà un secondo appuntamento per dare voce e visibilità a coloro i quali la precarietà e lo smantellamento dei diritti impedisce di scioperare, ma che vogliono riappropriarsi dello sciopero.
Incrociamo le braccia, incrociamo le lotte: è tempo di sciopero sociale!
All’Atlantide domani, giovedì 13, attrezziamo insieme le nostre forme di sciopero in vista dello sciopero sociale del #14N
Dalle 18.30 in poi, officina dei cartelli e prove aperte (anche a diversamente intonatu) della corale altantidea.
Qualche spunto dal SomMovimento NazioAnale:
EuroSTRIKEpass – un curriculum per scioperare
Tariffario del lavoro gratuito
Lo sciopero di 24 ore indetto il 14 novembre è prima di tutto una novità: si tratta di uno sciopero ‘sociale’, che pretende di allargarsi anche a chi non può scioperare, di dare voce e visibilità a figure del lavoro diverse e molteplici, di fare valere la loro specificità dentro a un percorso comune.
In una fase in cui la precarietà è diventata la caratteristica di tutto il lavoro, tornare a parlare di sciopero significa porsi il problema di come sia possibile scioperare nei differenti luoghi della precarietà, dalle cooperative alle fabbriche, dalle università alle case dove si svolge il lavoro domestico, e di come accumulare forza da usare contro l’erosione dei diritti e lo smantellamento del welfare, contro l’isolamento e le gerarchie tra lavoratori e lavoratrici.
Da molti anni, le caratteristiche del lavoro domestico e di cura, svolto ancora oggi per il 71,9% dalle donne – ovvero, la disponibilità permanente h24 per 7 giorni su 7, la dipendenza dalle necessità e urgenze altrui, la totale versatilità in assenza di un mansionario chiaramente pattuito, la completa mancanza di tutele e regolarità, l’assoluta incongruenza tra ore di lavoro e remunerazione – sono diventate comuni a tutto il lavoro.
Ormai quella bravura ritenuta tipicamente femminile nel costruire reti, nel prendersi cura dell’altro o nel sedurlo, è una delle competenze più gettonate dal mercato e viene richiesta a tutti e tutte, sebbene con meccanismi diversi per mobilitare le diverse identità di genere: non si tratta più solo di “saper fare” qualcosa, ma di mettere a profitto anche tutto quello che fa parte del “vivere”, le passioni, le idee, la capacità di relazionarsi, l’affettività. Continua a leggere
Carissime/i/u,
quest’anno la data che abbiamo scelto per festeggiare il compleanno di Alessandro (il sabato più vicino al 16 ottobre) è venuta a coincidere con l’assemblea del SomMovimento NazioAnale, una rete di collettivi e singol@ transfemministe e queer provenienti da ogni dove, che si incontrano ad Atlantide per tutta la giornata del 18 ottobre per cospirare contro il lavoro (il lavoro sfruttato, il lavoro non pagato, il lavoro diffuso, il lavoro di cercare lavoro, il lavoro che invade tutti gli spazi di vita, e il lavoro continuo, obbligatorio e invisibile di fare del proprio corpo un qualcosa di leggibile come maschio o come femmina in questa società) e forse, chissà, per proclamare, il prossimo 14 novembre, lo sciopero sociale delle froce.
Ci sembra una coincidenza felice perchè non c’è modo migliore di ricordare e tenerci vicino Ale se non quello di continuare a cospirare come abbiamo sempre fatto insieme a lei: e siamo certe che il SomMovimento NazioAnale e l’idea dello sciopero dai generi gli sarebbero piaciute da matti (mentre dei 50 si sarebbe molto lamentata).
Dunque quest’anno vi invitiamo a festeggiare il compleAle partecipando all’aperitivo che seguirà l’assemblea del SomMovimento, domani, sabato 18 ottobre a partire dalle 19.30, come sempre all’Atlantide.
Se volete, potete portare qualcosa da mangiare. Rispetto agli altri anni, sarà una situazione un po’ più aperta, ma non dispersiva, che comunque ci permetterà di stare insieme, con in più la possibilità di chiacchierare, fra uno spritz e l’altro, anche con le compagne che insieme al Laboratorio Smaschieramenti cospirano nel SomMovimento.
Vi aspettiamo
Con tanto amore
le smaschie
Oggi il gruppo di cattolici integralisti e filofascisti delle “Sentinelle in piedi” ha messo in scena il suo solito, triste, tetro flash mob contro la libertà di donne, lesbiche, froci e trans. A sentir loro, l’Italia sta per trasformarsi in una società degenerata, dove non si distinguono più i maschi dalle femmine e la famiglia nucleare composta da “uomo” e “donna” è passata di moda: M A G A R I ! Per di più, amano dipingersi come vittime, discriminate a causa delle loro stesse “opinioni” omofobe e sessiste. A contestarli, si corre quasi il rischio di farli godere! Per non compiacere il loro perverso gusto del martirio (o la loro astuta strategia mediatica), oggi ci siamo dette: che stessero in piedi loro, una volta tanto! che noi ci mettiamo comode! Con cuscini, sdraio, cruciverba, ciabatte, teli, lavoro a maglia e carte da gioco, un allegro gruppetto di lelle, froce, trans e femministe si è accampato in piazza Galvani, al motto di “Sentinelle in piedi, froce in relax!”
Nell’ambito del ricco programma della Ladyfest milanese (ma senza sottoscrizione all’ingresso) il SomMovimento NazioAnale propone uno spazio di autoinchiesta dal titolo
LA BORSETTA DI MAMMÀ? MUTUO AIUTO NELLE RETI AFFETTIVE NON FAMILIARI E PRATICHE DI RESISTENZA DENTRO/CONTRO IL LAVORO
Sabato 7 giugno, ore 11:00 – 13:00 e 14:00 – 16:00 @ ZAM, via Santa Croce 19, Milano