7 marzo 2018, ore 11,00 – Via Farini 1, Bologna
Il 7 marzo 2018 ci sarà la prima udienza del processo che vede come imputate le lavoratrici della Yoox, colosso dell’e-commerce, che 5 anni fa hanno scioperato e bloccato i magazzini dell’interporto di Bologna, dove un caporeparto usava la molestia sessuale come strumento di disciplina, controllo e imposizione di condizioni di lavoro e salariali inaccettabili.
Moltissime delle donne che hanno lottato e scioperato sono migranti: il ricatto del permesso di soggiorno è un’ulteriore arma nelle mani dei padroni e dei capetti per costringerle al silenzio. Le donne della Yoox non hanno ceduto e con lo sciopero e i picchetti hanno fatto sentire la loro voce. La loro lotta ha pagato e il capo-reparto abusatore è stato cacciato. Ma non si è trattata solamente della lotta contro un singolo: le donne migranti che hanno scioperato hanno contestato un sistema di sfruttamento che si serve della violenza patriarcale per subordinare le lavoratrici. Le migranti in sciopero hanno rifiutato questa violenza sistemica: chiunque voglia lottare contro di essa può e deve stare dalla loro parte.
Queste lavoratrici ora sono chiamate in tribunale perché le si vuole punire per aver scioperato e con loro chi le ha sostenute. Il 7 marzo Non Una di Meno sarà di fronte al Tribunale di Bologna, al fianco delle lavoratrici Yoox, che vengono perseguite dalla legge per avere detto no alle molestie sessuali e alla precarietà.
Anche per questo l’8 marzo è importante scendere in piazza, per dire basta a ogni forma di molestia, sfruttamento e razzismo.
Vogliamo un reddito di autodeterminazione, vogliamo un salario minimo europeo, vogliamo un permesso di soggiorno senza condizioni, svincolato dal reddito e dalla famiglia, per essere libere di muoverci e di rifiutare lo sfruttamento dentro e fuori i luoghi di lavoro.
Verso lo sciopero dell’8 marzo,
NonUnaDiMeno Bologna