Con la presente comunicazione,
nel residuale rispetto della legge del 12 giugno 1990, n° 146, nonché della Deliberazione n° 77 della Commissione di Garanzia dei Ruoli di Genere, nell’attuazione della Deliberazione n° 1528 del 28 agosto 1969 (Prot. 12175/UNI/RIC) della Commissione di vigilanza sulla Divisione sessuale del lavoro e sulla divisione del lavoro sessuale e di genere
Riunit* nelle assemblee delle casalinghe, delle colf, delle badanti, dei call center, operatrici dell’accoglienza, educatrici, riders del cibo a domicilio, ciclofattorini e ciclofattorine col ciclo,
nei comitati per l’abolizione della conciliazione vita/lavoro,
nelle chat di Grindr, Tinder, Wapa, Badoo e GayRomeo,
dalle catene di abbigliamento e dalle cooperative di servizi,
dalle frange estreme del lavoro precario offerto con gli annunci alla fermata dell’autobus (babysitter aiuto stiro ripetizioni tuttofare aiuto compiti ceretta dog sitter cerco lavoro cerco casa)
INDICIAMO
lo sciopero autoproclamato genderale di 24 ore per il giorno 8 marzo 2018 da tutte le forme di lavoro gratuito, di cura, affettivo e sessuo-affettivo, sia gratuito che retribuito, dalle mansioni contrattuali, esplicite e implicite, naturalizzate e genderizzate in ogni luogo di lavoro, di non lavoro e di vita.
Il capitalismo realizza profitto sui nostri sorrisi, sui nostri culi, sui nostri manicaretti, sul lavoro di networking e pubbliche relazioni che siamo costrette a svolgere mentre cerchiamo lavoro, sui nostri stage e tirocini, persino sul lavoro domestico svolto gratis nella famiglia e nella coppia, che permette ai nostri cari di riprendersi dalla giornata di lavoro ed essere di nuovo pront* a lavorare il giorno dopo.
Ci si aspetta che tutto questo lavoro lo svolgiamo gratuitamente, spontaneamente e volentieri in quanto espressione “naturale” del nostro genere o della nostra personalità. Ma quando ci rifiutiamo di svolgerlo o quando, sfinite, non riusciamo a svolgerlo, le conseguenze sono pesanti e ci rendiamo conto che è obbligatorio e imposto.
Anche la seduzione, la persuasione, la bella presenza, l’abbigliamento adatto ad appagare le aspettative, a sollecitare il desiderio e le fantasie di clienti, committenti, colleghi, capi non sono un di più o un’extra, ma parte integrante di moltissimi lavori.
Le norme di genere naturalizzano e invisibilizzano lo sfruttamento. Allo stesso tempo la precarietà, la mancanza di reddito, l’impossibilità di gestire il nostro tempo ci espongono ancora di più alla violenza di genere e del genere, ci impediscono di autodeterminarci, di ribellarci ai modelli di vita imposti.
Ogni minuto delle nostre vite produce valore: non reclamiamo un pagamento a cottimo per ogni nostro sorriso, ma permesso di soggiorno per tutte/i/u e un reddito di autodeterminazione incondizionato, che ci liberi dal ricatto del lavoro e che per noi non rappresenta nient’altro che una parziale restituzione del valore che produciamo, di quello che già ci spetta.
Le modalità di esecuzione dello sciopero saranno imprevedibili, scostumate e scombinate come le nostre vite. Per dettagli si rimanda al vademecum.
Saranno garantiti i servizi minimi vitali (laboratori di drag King, dildi sterilizzati, pappe precotte).
SomMovimento NazioAnale
http://sommovimentonazioanale.noblogs.org
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