Nelle prime ore del 28 giugno 1969, diverse soggettività trans e queer si riversarono nelle strade di New York contro la violenza dei poliziotti e le molestie nelle loro comunità. I Moti di Stonewall simboleggiano la resistenza LGBTQIA contro molestie, aggressioni, morti e violenze quotidiane da loro subite. Quando è troppo è troppo!
Il 30 marzo 2018 decine di migliaia di Palestinesi che vivevano a Gaza inaugurarono la Grande Marcia del Ritorno. Il mese di marzo simboleggia la resistenza palestinese contro molestie, aggressioni, morti e violenze quotidiane di Israele da loro subite. Quando è troppo è troppo!
Sin dall’inizio della Grande Marcia del Ritorno, i cecchini israeliani hanno ucciso più di 200 manifestanti palestinesi inermi, ferendone più di 18mila e lasciandone moltu con disabilità permanenti.
Il 14 maggio 2018, appena due giorni dopo la vittoria della cantante israeliana Netta Barzilai all’Eurovision Song Contest, Israele massacrò 62 palestinesi a Gaza, tra cui 6 bambini,mentre partecipavano alla Grande Marcia del Ritorno. Quella sera stessa, Israele tenne un concerto celebrativo con Netta Barzila, che dichiarò: “Abbiamo una ragione per essere felici.” Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito la vincitrice isrealiana dell’Eurovision Netta Barzilai “la migliore ambasciatrice d’Israele”.
Dopo aver individuato una serie di risonanze tra la violenza di poliziotti e militari contro la comunità Palestinese e le persone LGBTQIA in tutto il mondo e tra la Grande Marcia del Ritorno e i Moti di Stonewall, noi sottoscritte associazioni queer e per la liberazione trans,
CHIEDIAMO
alle comunità LGBTQIA di boicottare l’Eurovision Song Contest 2019 che si terrà in Israele.
Basato su occupazione militare, colonie di popolamento e segregazione razziale, il regime di Israele sta usando in maniera vergognosa il concorso Eurovision come parte della sua strategia di marca ufficiale, che cerca di mostrare il lato migliore di Israele per distogliere l’attenzione dai crimini di guerra contro i/le Palestinesi.
L’Eurovision ha attratto l’interesse, la passione e il supporto della comunità LGBTQIA per decenni e Israele vede in questo una grande opportunità per trasmettere il suo piano basato sul pinkwashing: l’uso cinico dei diritti gay, infatti, distrae da e normalizza l’occupazione militare, le colonie di popolamento e la segregazione razziale.
Il Tel Aviv Pride, sostenuto dal governo israeliano, sta promuovendo l’Eurovision al suo fianco al fine di trarne il massimo beneficio per Israele per un intero mese di pinkwashing.
Le froce palestinesi hanno lanciato un appello per il boicottaggio del Tel Aviv Pride, in modo da mostrare che le comunità LGBTQIA non hanno alcun interesse a diventare “ambasciatoru di Israele”, come Barzilai.
Dopo la sua vittoria, Barzilai si è esibita al Tel Aviv Pride, il coronamento degli sforzi annuali di Israele per promuovere Tel Aviv come oasi liberale, imponendo nel frattempo un sistema di leggi razziste, una brutale occupazione militare e una politica di segregazione razziale nei confronti del popolo palestinese.
Si prevede che l’Eurovision da sola sarà in grado di attirare decine di migliaia di visitatoru, che diventeranno inconsapevolmente complici dello spettacolo israeliano di propaganda culturale e al contempo supporteranno economicamente il violento regime d’Israele. Allo stesso modo, il Tel Aviv Pride si prefigge di ospitare visitatoru internazionali, rafforzando in tal modo la propria impunità e il proprio business, come consolidata strategia di marca, distogliendo nel frattempo l’attenzione dalle difficoltà del popolo palestinese che cerca di avere giustizia.
L’Eurovision e il Tel Aviv Pride in Israele devono essere boicottati per resistere al pinkwashing, per evitare la complicità con l’ordinaria amministrazione di questo regime e per denunciare le continue violazioni dei diritti umani da parte di Israele.
Ci uniamo alle crescenti richieste da tutto il mondo e chiediamo:
– ai/alle membru della comunità LGBTQIA di boicottare l’Eurovision 2019 finché sarà Israele ad ospitarlo;
– ai/alle movimenti popolari, imprese, artistu e organizzazioni no-profit LGBTQIA dei Paesi partecipanti di protestare contro lo svolgimento dell’Eurovision 2019 in Israele e di boicottarlo con azioni pacifiche;
– ai/alle nostru collegu, artistu e giornalistu di supportare pubblicamente e diffondere questa richiesta.
Come nel caso della lotta contro la segregazione razziale in Sudafrica, solo attraverso una pressione internazionale efficace e costante Israele sarà costretto a rispettare gli obblighi sanciti dal diritto internazionale e a rispettare i diritti umani delle e dei Palestinesi.
Aggiungete le firme per i gruppi LGBTQIA completando questo modulo.
Firmato da:
alQaws for Sexual and Gender Diversity in Palestinian Society, Palestina
Pinkwatching Israel, Palestina
Aswat- Palestinian Feminist Center for Sexual and Gender Freedoms, Palestina
Community Action Against Homophobia, Australia
Ermin Mujanovic, Australia
Le Space, Belgio
Queers Support The Migrants BXL, Belgio
Asiáticos pela Diversidade, Brasile
Enhedslistens Queerudvalg, Danimarca
Queer Exchange CPH, Danimarca
QueerCut, Danimarca
TransAktion, Danimarca
Transpolitisk Forum, Danimarca
UngtUnivers, Danimarca
Bedayaa associazione per le persone LGBTQI+ nella Valle del Nilo, in Egitto e in Sudan
Pink & Black Helsinki, Finlandia
Queers without borders, Finlandia
Act Up Sud Ouest, Francia
Collectif Irrécupérables, Francia
LGBT pour la Palestine, Francia
Berlin Against Pinkwashing, Germania
Queer Antizionists Giessen, Germania
Queer Faction della Jewish Antifa di Berlino, Germania
Movimiento de Diversidad en Resistencia (MDR), Honduras
Queer Action Ireland , Irlanda
Unison Northern Ireland LGBT, Irlanda
AhSqueerTo, Italia
Arcigay Napoli, Italia
Arciragazzi Portici, Italia
Assemblea transterritoriale TerraCorpiTerritori di Non Una di Meno, Italia
Associazione Giosef Unito – GIOvani SEnza Frontiere, Italia
Associazione Lista Lesbica Italiana, Italia
Circolo Pink GLBTE di Verona, Italia
Fuori dai Binari, Italia
Irragionevole, Italia
Laboratorio Smaschieramenti, Italia
Maurice GLBTQ, Italia
Pride Off, Italia
Shannara Cooperativa Sociale, Italia
Valèrie Taccarelli, Italia
Liberatzione, Italia
Feminism and Lesbian Art working group, Giappone
Foyle Pride Festival Committee, Irlanda del Nord
Queers4Palestine, Norvegia
Fabryka Równości, Polonia
Academia Cidadã | Citizenship Academy, Portogallo
Não te prives – Grupo de defesa dos direitos sexuais, Portogallo
Panteras Rosa – Frente de Combate à LesBiGayTransfobia, Portogallo
PATH – Plataforma Anti Transfobia e Homofobia de Coimbra, Portogallo
UMAR – União de Mulheres Alternativa e Resposta, Portogallo
Umar Coimbra, Portogallo
Drustvo Legebitra, Slovenia
Društvo ŠKUC, Slovenia
TransAkcija Institute, Slovenia
Asamblea de Marikas Libertarias Transfeministas de Barcelona, Spagna
Asamblea Transmaricabollo de Sol (15M), Spagna
Bloque Andaluz de a Revolución Sexual, Spagna
BDS Comisión Pinkwatching, Spagna
Bloque Bollero, Spagna
Colectivo Towanda, Spagna
Consell de la Joventut de Barcelona, Spagna
Degenerades, Spagna
Movimiento Marika de Madrid, Spagna
N.O.M.A.D.A.S oficina de migración y atención a la diversidad afectivo sexual, Spagna
Orgullo Crítico Madrid, Spagna
Orgullo Vallekano, Spagna
Observatorio Ético Internacional – OBETI , Spagna
Proyecto Rivera, Spagna
Queers por Palestina, Spagna
Red Marikones del Sur, Spagna
RpM – Colectivo Transfeminista, Spagna
Euskal Herriko Bilgune Feminista, Spagna
MDMA taldea, Spagna
Sare Lesbianista, Spagna
TransGaliza, Spagna
Crida LGBTI, Spagna
València Crida, Spagna
Rosa Que Te Quiero Rosa (RQTR), Spagna
Revolutionär Pride Stockholm/Revolutionary Pride Stockholm, Svezia
Damj, the Tunisian association for justice and equality, Tunisia
Black Queer and Trans Resistance, Paesi Bassi
Maruf , Paesi Bassi
Sehaq Queer Refugees Group, Paesi Bassi
TIYE International, Paesi Bassi
Mawjoudin We Exist, Tunisia
ACT UP London, Regno Unito
Friends of the Joiners Arms, Regno Unito
No to Pinkwashing, Regno Unito
Queer Strike, Regno Unito
Queer Tours of London – A Mince Through Time, Regno Unito
Queerspace East London, Regno Unito
UNISON National LGBT committee, Regno Unito
Gay Liberation Network, USA
Irish Queers, USA
Jewish Voice for Peace New York City Queer Caucus, USA
Methodist Federation for Social Action , USA
Queers Against Israeli Apartheid (QAIA-NYC), USA
Queers Undermining Israeli Terrorism (QUIT!), USA
The Queer Palestinian Empowerment Network, USA
Traduzione dell’appello delle froce palestinesi al boicottaggio dell’Eurovision e del TelAviv Pride (qui il testo originale http://www.alqaws.org/news/Boycott-Eurovision-in-Israel-and-Tel-Aviv-Pride )
Invitiamo inoltre tuttu alla presentazione di “Arcipelago Palestina” di Olga Solombrino dove saremo presenti alla discussione ( https://www.facebook.com/events/2536430323053360/ ) sabato 13 aprile presso la Libreria delle Donne di Bologna.