Lo scandalo del bacio perugino – A processo per un bacio di fronte alle sentinelle in piedi

A Perugia si finisce sotto processo per un bacio gay durante una protesta spontanea, colorata e pacifica contro le Sentinelle in piedi.

Pubblichiamo di seguito il comunicato di Non Una di Meno Perugia.

Ricordiamo che Venerdì 17 novembre il Laboratorio Smaschieramenti organizza una serata di raccolta fondi per le spese legali delle attiviste perugine sotto processo presso Barattolo Cafè, via del Borgo di San Pietro 26, Bologna.

 

 

 

Un bacio, cosa vuoi dirmi?
Siamo state scomunicate.
Siamo state denunciate per un bacio omosessuale.
Quando?
Nel 2014 anche Perugia, così come le strade e le piazze di altre città italiane, è stata invasa da un fiume di gente festante che con ironia e gioia ha travolto l’immobile oltranzismo cattolico omofobico e sessista delle “Sentinelle in piedi” che scendevano in piazza per opporsi al disegno di legge Scalfarotto contro la transfobia e omofobia, con il pretesto di difendere la (loro) libertà d’espressione.
Ma cosa volevano (e vogliono sentirsi ancora) liberi di dire costoro?
Che la “pericolosissima” teoria del gender minaccia di fatto l’ordine naturale della famiglia, dell’amore puro e della sposa sottomessa e contenta.
Che cos’è secondo loro il gender?
Tutte quelle forme di relazione diverse dal modello della “sacra” famiglia tradizionale. Tutte e tutti coloro che non riconoscono le regole che il genere gli assegna alla nascita, tutto ciò che mette in discussione le norme dell’eterosessualità obbligatoria. Insomma per loro la minaccia sono le donne, le lesbiche, le frocie, le trans, i trans, i queer, le queer, che minacciano la “normalità”, qualsiasi cosa essa voglia dire.
La denuncia e il processo
L’accusa, ridicola e grottesca, mossa a chi si trovava spontaneamente in piazza il 29 Marzo del 2014, è quella di aver disturbato la quiete pubblica attraverso (cit. dal Verbale Digos di Perugia): “un tamburello di grosse dimensioni cantando e danzando, con boa di struzzo, cappellini e ombrellini multicolore”, ma soprattutto quando uno di noi “si avvicina ad un altro individuo di sesso maschile e si esibiva in un prolungato concupiscente bacio sulla bocca con lo stesso, nel bel mezzo di Corso Vannucci ed in presenza di numerose famiglie con bambini e ragazzi, molti dei quali minorenni, che in quel momento affollavano il centro cittadino lasciando i passanti disgustati” (!!!)
Questa denuncia è l’ennesima conferma che lo spazio pubblico non è ne’ neutro, ne’ accessibile a tutt*. In una città che vede sempre più i suoi spazi pubblici svenduti ai privati e che non riconosce l’esistenza di un bimbo perché ha due madri, coloro che possono accedere a questi spazi devono rispettare delle regole che sono le stesse che conformano il genere: la donna sì, ma accompagnata dai figli frutto di una relazione etero; la frocia Nì, va bene solo se non ostenta, le/i trans assolutamente no; invece il maschio bianco eterosessuale ovviamente fa un po’ come gli pare… Evidentemente fa paura questa esplosione di soggettività che si riprende lo spazio pubblico, mettendo in discussione l’intero ordine prestabilito.
Non saranno certo le denunce a bloccare la forza dirompente dei nostri corpi che agiscono negli spazi di vita quotidiana, che le politiche antisociali e liberticide del neoliberismo sottraggono e rendono meno accessibili a tutt*.
FancinoFROCIE di tutto il mondo venite!
Vi aspettiamo tutte, tuttu e tette
Venerdì 10 Novembre: Favolosa festa di utofinanziamento per le spese legali
ore 19,00 presso “Braccia Rubate” (Via Cartolari – Perugia)
Lunedì 13 Novembre: Presidio e Performance “Lo scandalo del bacio perugino”
h 9,00 presso il Tribunale di Perugia (Via XIV Settembre)  per la prima udienza
Venerdì 17 Novembre – Favolosa festa di autofinanziamento per le spese legali presso il Barattolo Cafè, via del Borgo di San Pietro 26, Bologna, a cura del Laboratorio Smaschieramenti.
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