Omonazionalismo. Civiltà prodotto tipico italiano?

Allora c’erano le celebrazioni per i 150 dell’unità d’Italia e i manifesti dell’Europride con il parmigiano reggiano, il prosciutto di Parma e la scritta “Civiltà prodotto tipico italiano”. Oggi la coppia lesbica e la coppia gay che si sorridono teneramente sotto le lenzuola tricolore nei manifesti della campagna “Svegliati Italia”.
Con il permesso delle autrici e delle curatrici, abbiamo deciso di ripubblicare la voce “Omonazionalismo. Civiltà prodotto tipico italiano?!” di Barbara De Vivo e Suzanne Dufour, uscito nel 2012 nel volume Femministe a Parole. Grovigli da districare a cura di Sabrina Marchetti, Jamila M. H. Mascat e Vincenza Perilli (lo trovate di seguito). Man mano abbiamo intenzione di ripubblicare anche altri documenti e interventi prodotti nello stesso periodo da Facciamo Breccia (Conferenza “Fuori e dentro le democrazie sessuali”, e la traduzione di Gay imperialism).
Stiamo lavorando ad un testo che metta insieme, approfondisca e arricchisca i vari pezzi di analisi e le azioni che abbiamo realizzato in questi anni (e in particolare negli ultimi mesi nel corso della mobilitazione #moltopiùdicirinnà) per contrastare l’omonazionalismo in salsa italiana.
Una delle tante cose che ci hanno disturbato e preoccupato del dibattito per l’approvazione del ddl Cirinnà al Senato, infatti, sono stati gli appelli alla civiltà, al progresso e all’appartenenza nazionale. Continua a leggere

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Favolosa Coalizione a Roma il 5 marzo – Vogliamo tutto… anche il reddito!

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La Favolosa Coalizione trans-femminista lgbt queer antifascista di Bologna scende in Piazza del Popolo a Roma sabato 5 marzo.

[Scarica il volantino distribuito in Piazza del Popolo]

La battaglia per i diritti e l’autodeterminazione delle persone lgbtqi nelle ultime settimane è sembrata schiacciata nel tira e molla di una proposta di legge miope, scritta con le accortezze di chi sa di doversi adeguare agli standard europei, ma non vuole indispettire il potere clericale, in barba alle esigenze e ai vissuti di una parte tutt’altro che marginale della popolazione.

Fondamentalisti cattolici, neofascisti e opportunisti che credevano di assecondare in questo modo gli umori del proprio elettorato hanno avuto lo spazio politico per ribadire e rinforzare il paradigma della famiglia tradizionale, senza che nessuna forza politica istituzionale si facesse carico di una visione veramente alternativa, capace di rispecchiare le realtà quotidiane, molteplici e sfaccettate, vissute da centinaia di migliaia di persone.

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In piazza con lo scipero delle e dei migranti

sciopero sociale transnazionale

 

 

 

 

Scarica il volantino distribuito il primo marzo in piazza Nettuno durante il presidio per lo Sciopero dei migranti e delle migranti.

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Le foto e gli slogan della Trans Frocial Dyke Mass

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Sfidando la piogga la Trans Frocial Dyke Mass del 27 febbraio 2016 ha pedalato da Atlantide a Porta Saragozza con tappa in piazza Maggiore cantando questi slogan… In fondo al post potere scaricare il Canzioniere, con i testi delle canzoni composte ad hoc per l’occasione. Continua a leggere

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Vogliamo tutto! Trans Frocial Dyke Mass

No agli scambi politici sui nostri corpi e sulle nostre vite

27 febbraio 2016 – Le associazioni lgbt e le reti transfemministe e queer di Bologna chiamano tutt* alla mobilitazione

#MoltopiudiCirinnà

h 14.30 TRANS FROCIAL DYKE MASS . Partenza in bici da Atlantide (Porta Santo Stefano) attraverso la città verso il Cassero di Porta Saragozza 

h 16.00 Presidio in Porta Saragozza (se non vuoi/puoi pedalare, raggiungici là)

Per oltre un mese abbiamo dovuto assistere al triste spettacolo di un parlamento che discute se i gay e le lesbiche sono o non sono degne/i di essere riconosciuti, almeno parzialmente e comunque sotto varie condizioni, genitori dei loro figli/e. Per di più, dopo un dibattito che ha sdoganato parole d’odio in ogni luogo, istituzionale  e non, la risposta è stata: no!

Ci ritroviamo con una legge che crea un istituto ad hoc destinato esclusivamente alle coppie dello stesso (presunto) sesso, che sancisce ufficialmente l’inferiorità delle coppie omosessuali o transgender, che istituzionalizza la cancellazione dei diritti dei genitori non biologici e dei loro figli/e, che finisce per rinforzare il modello della famiglia tradizionale, fondata sull’eterosessualità obbligatoria e rigidi ruoli di genere.

Il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili non si ispirava all’uguaglianza dei diritti nemmeno nella sua prima formulazione. Ma il suo stralcio dimostra ancora una volta che non c’è limite al RIBASSO quando si tratta di diritti civili e sociali.

Questa legge è  frutto di scambi politici sui nostri corpi, utile quasi solo a sancire l’asse Renzi-Alfano-Verdini.

Una legge che rigettiamo in blocco, della quale salviamo solo il divorzio lampo e la fine della fedeltà obbligatoria: la applicheremo subito, ponendo fine alla fedeltà di gran parte del movimento lgbt ai partiti sedicenti amici, e consumando il divorzio transfemminista queer da un ceto politico che con questa legge ha perso l’unica occasione per dimostrare di non essere il mero esecutore di politiche dettate dall’Europa e dalla BCE – misure di austerità, precarizzazione del lavoro, tagli al welfare, alla sanità alla scuola, vigilanza delle frontiere. Su questo residuo di sovranità, tutta la classe politica ha dimostrato di essere inadeguata, autoreferenziale, distante dalle trasformazioni sociali già avvenute nelle vite di tutti/e e dai bisogni materiali, dimostrando nei fatti che nessuno può rappresentarci e che a nessuno possiamo delegare le nostre istanze.

Di ritorno dal sit in davanti al Senato, ci ritroviamo con ancora più rabbia, determinazione e orgoglio di prima, e con ancora maggiore consapevolezza dell’importanza delle nostre lotte, che non sono solo “nostre”, perché noi vogliamo #moltopiùdicirinnà: 

  • diritti sociali per le relazioni affettive e per le famiglie e s-famiglie di qualsiasi forma,
  • piena eguaglianza nei diritti civili: matrimonio egualitario, riconoscimento dei figli/e alla nascita, adozioni, e strumenti giuridici che consentano a chi non si riconosce in modelli precostituiti la possibilità di tutelare le proprie relazioni affettive nel modo che meglio corrisponde ai propri desideri;
  •  libertà delle scelte riproduttive al di fuori da ogni obbligo sociale alla procreazione, 
  • libertà di transito tra sessi, generi, frontiere, 
  • reddito di autodeterminazione indipendente dal lavoro per tutte e tutti, che renda effettivo l’esercizio di queste libertà, oggi ostacolato dal ricatto della precarietà, dal super-lavoro, dalla dipendenza economica da genitori o parner.

La confusione sull’inglesismo “stepchild adoption” ha fatto credere a tant* che si parlasse di diritto ad adottare per le coppie non eterosessuali. Magari! L’adozione del figlio biologico del* partner doveva essere semplicemente la legalizzazione, comunque parziale e condizionata, di famiglie che esistono già: quelle formate da una coppia lesbica o gay e dai figli avuti da relazioni eterosessuali precedenti o attraverso la procreazione medicalmente assistita. Ovviamente nemmeno questo “minimo sindacale” può passare in questa italietta di preti, fascisti e moralizzatori dell’ultima ora.

Adesso basta: vogliamo tutto! E lo rivendichiamo in nome dei nostri bisogni e di una giustizia sociale trasnazionale per tutti e tutte, non in nome del progresso o di un’idea di “civiltà” che toglie protagonismo alle soggettività lgbtq e che serve solo a legittimare politiche razziste di respingimento o discriminazione di migranti e rifugiat*. Rifiutiamo questa trappola che utilizza i nostri diritti e i nostri desideri per costruire una falsa immagine dell’Europa come luogo di libertà e inclusione in contrapposizione alle culture “altre”, descritte come irrimediabilmente “arretrate”, sessiste, omofobe.

Siamo solidali con chi è privato della cittadinanza e sosterremo lo sciopero dei e delle migranti del 1 marzo.

Non saremo complici dei discorsi fatti “su” di noi e al posto nostro. Rivendichiamo il diritto all’autodeterminazione per tutte le soggettività che non vantano lo status di “maggioranza”.

Le nostre bandiere sono arcobaleno, non tricolore. Il nostro orgoglio è quello di Stonewall, non l’orgoglio omonazionalista delle innamorate non corrisposte di un paese che, comunque, ci discrimina.

Rivendichiamo il diritto all’autodeterminazione per tutte le soggettività che non vantano lo status di “maggioranza”. Per questo siamo solidali con chi è privato della cittadinanza e  sosterremo lo sciopero dei e delle migranti del 1 marzo.

Per dire no a tutti gli scambi politici sui nostri corpi, vite, relazioni, desideri, le associazioni lgbt e le reti transfemministe e queer di Bologna chiamano tutt* alla mobilitazione: 27 febbraio 2016 alle 14,30 TRANS FROCIAL DYKE MASS la biciclettata con partenza da Atlantide (P.zza di Porta Santo Stefano) verso il Cassero di Porta Saragozza. Ritrovo alle ore 16.00 in Porta Saragozza per il presidio.

(In caso di pioggia, ci attrezzeremo con favolose mantelline colorate)

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UNIONI CIVILI: ASSOCIAZIONI E RETI LGBTQI E FEMMINISTE BOLOGNESI DOMANI IN PRESIDIO A ROMA

 
 
Bologna, 23 febbraio 2016 – Le associazioni lgbtqi e le reti trans femministe e queer di Bologna annunciano per domani la presenza di una delegazione di attiviste e attivisti al presidio previsto a Roma dalle 16 in piazza delle Cinque Lune, nei pressi del Senato, dove è in programma la ripresa della discussione del ddl sulle unioni civili. Domani alle 8,30 due pullman di attiviste e attivisti partiranno da Bologna per raggiungere la capitale (ci sono ancora pochi posti disponibili per la trasferta: chi volesse aggregarsi può farlo acquistando il biglietto al Cassero, in via Don Minzoni 18, al costo di 15 euro).
Di seguito il documento sottoscritto dalle associazioni:
 

#MOLTOPIUDICIRINNA’

La battaglia per i diritti e l’autodeterminazione delle persone lgbtqi viene rappresentata in queste settimane come schiacciata nel tira e molla di una legge miope, scritta con le accortezze di chi non vuole indispettire il potere clericale. I fondamentalisti cattolici e i neofascisti si vedono garantito lo spazio politico nel quale ribadire e rinforzare il paradigma della famiglia tradizionale, senza che nessuna forza politica si faccia carico di una visione veramente alternativa che rispecchi la realtà quotidiana vissuta da centinaia di migliaia di persone.

Il dibattito sulle unioni tra persone dello stesso sesso, ancora lontano dal concretizzarsi in diritti, ha già prodotto un’impennata nel discorso mediatico omofobo, sessista e razzista, sdoganando parole d’odio in ogni luogo, istituzionale  e non, e offrendole in dose abbondante a ogni pubblico.
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Sciopero delle/i migranti

Come gruppo transfemminista e di froce precarie invitamo tutte e tutti allo sciopero dei migranti del 1 marzo, preoccupate di come le questioni riguardanti le donne, le lesbiche e gli omosessuali vengano sempre più strumentalizzate per giustificare discorsi e pratiche razziste che, costruendo una falsa opposizione binaria fra occidente come luogo di civilità e inclusione e le “culture altre” come arretrate, sessiste e omofobe creano consenso intorno a politiche che negano il diritto alla mobilità e precarizzano tutti e tutte.
Per combattere l’eterosessismo, l’omo-lesbo-transfobia, lo sfruttamento e la precarizzazione ovunque essi si manifestino è necessario costruire terreni di lotta comuni e spazi di intersezione sempre più ampi fra lesbiche, gay, donne e trans migranti (e non), fra lavoratrici/-tori (migranti e non) variamente in/occupati e precarizzati.
Per questo reclamiamo un salario minimo europeo, un permesso di soggiorno europeo indipendente dal contratto di lavoro e dal reddito e un reddito di autodeterminazione sganciato dal lavoro e dalla cittadinanza che permettano a tutte/i di rompere la dipendenza da mariti, padri, padroni e padroncini e di autodeterminare le proprie scelte anche in campo sessuale e affettivo.
Vi aspettiamo:
Sabato 20 Febbraio, ore 10 – Piazza Roosvelt – Presidio contro le malepratiche della questura
Martedì 1 Marzo, ore 17,00 – Piazza Nettuno – Sciopero de* migranti
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S/Coppia! Il librino di San Valentino

illustrazione di Valeria Bertolini

Un anno fa l’articolo del SomMovimento NazioAnale San Valentino 2015 – La crisi del settimo anno ebbe un incredibile successo sui social network, dimostrandoci che siamo in moltissime/i/* a sentire il bisogno di un discorso critico sulla coppia e sull’amore.

Quest’anno abbiamo deciso di celebrare questa mielosa ricorrenza raccogliendo in una favolosa fanzine quel documento e altri che abbiamo pubblicato nel corso dell’anno, più un articolo inedito che riflette sulle difficoltà che incontriamo nel vivere le relazioni sentimentiali e sessuali in maniera non esclusiva.

 

E’ quindi con immenso piacere che vi presentiamo….

S/COPPIA. Il librino di San Valentino!

Indice

SAN VALENTINO 2015: LA CRISI DEL SETTIMO ANNO
SomMovimento NazioAnale

ALTRE INTIMITA’, PRECARIETA’ E MUTUALISMO TRANSFEMMINISTA QUEER
SomMovimento NazioAnale

SFAMILY WAY: MOLTO DI PIU’ DELLE UNIONI CIVILI
Favolosa Coalizione

APPUNTI E SPUNTI SULLA NON MONOGRAMIA
SomMovimento NazioAnale

S/COPPIA sarà distribuita nelle prossime iniziative pubbliche del Laboratorio Smaschieramenti. Da qui puoi scaricarla in pdf e diffonderla liberamente.

San Valentino 2016 assume un significato particolare in Italia, dove il parlamento sta discutendo se e come concedere qualche scampolo di diritti alle coppie gay e lesbiche.

Noi siamo contro l’amore romantico usato come legittimazione per chiedere diritti, perchè in quanto soggetti abbiamo dei diritti e basta, e non dobbiamo dimostrare di meritarceli in nome della nostra capacità di provare sentimenti simili a quelli degli etero.

E siamo contro l’amore di coppia quando viene considerato un sentimento di maggior valore sociale rispetto ad altri legami affettivi, e diventa la giustificazione per considerare certe vite più degne e importanti di altre.

 

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sab 6 feb ’16 – Porte, Ponti e Buchi / Party Atlantidea

Possono murare le porte ma non fermare quello che amiamo fare. Atlantide  è ovunque e continua le sue attività, nomadi ed itineranti, verso un nuovo approdo. E così le feste più sfroce della città continueranno ad essere inarrestabili, come la capacità collettiva di sovvertire etero e  omonormatività.
Abbiamo attraversato porte, siamo temporaneamente sotto un ponte, ma sbucheremo da qualche parte, dove meno ve lo aspettate!
Domani alle 23 al B.U.C.O., via Emilio Zago 11, Bologna

dj Lour des
Tuasorella dj
dj Violent reason
RebelGlitter dj
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Il sonno della critica genera sveglie!

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Solidali nel respingere la nuova ondata di odio antiomosessuale e la tentazione di introdurre leggi speciali nel nostro paese, ribadiamo che:

SIAMO CONTRO NATURA, perché  il sesso, l’amore, i legami sociali non hanno niente di naturale, sono frutto di naturalizzazioni operate dalla cultura, dalla storia e dalla politica, e di solito quelli che vengono considerati “naturali” sono semplicemente i comportamenti dominanti.

SIAMO CONTRO LA “CIVILITA’ “, specie da quando l’appello alla “civiltà” viene usato solo per giustificare la guerra e fomentare il razzismo anti-islamico

SIAMO CONTRO L’AMORE ROMANTICO, usato come legittimazione per chiedere diritti. In quanto soggetti abbiamo dei  diritti, e basta, non dobbiamo dimostrare di meritarceli in nome della  nostra capacità di provare sentimenti simili a quelli degli etero. E siamo contro l’amore di coppia quando viene considerato un sentimento di maggior valore sociale rispetto ad altri legami affettivi e diventa la giustificazione per considerare certe vite più degne e meritevoli di protezione di altre.

SIAMO CONTRO L’OBBLIGO SOCIALE A RIPRODURSI, perché ,  con o senza figli, in coppia, single o multipl*, meritiamo tutt* lo stesso rispetto e l’accesso al welfare. Condanniamo questa cultura che ancora stigmatizza le donne che scelgono di non essere madri e vorrebbe impedire le forme di genitorialità non eterosessuali e di riproduzione non biologica.

SIAMO CONTRO L’UGUAGLIANZA NEOLIBERALE, perché non ci teniamo affatto ad integrarci in questa società sessista, omofoba (nonostante la progressiva integrazione della parte più rispettabile del mondo omosessuale), transfobica, razzista, basata sullo sfruttamento e l’ingiustizia sociale.

RIFIUTIAMO IL PINKWASHING delle istituzioni e del PD che da una parte sgomberano gli spazi froci e dall’altra concedono qualche scampolo di diritti, purché ce ne stiamo chiuse nelle nostre camere da letto, possibilmente sotto una trapunta tricolore.

SIAMO PER:

Reddito e permesso di soggiorno per tutt* – perché  l’indipendenza economica da genitori, partner e padroni vari e la disponibilità di tempo libero dal lavoro è il presupposto per l’autodeterminazione anche in campo sessuale e affettivo.

Welfare pubblico,  diritto alla casa e accesso allo spazio pubblico a prescindere dalla forma affettiva scelta.

Libertà per i/le/* trans di disporre del proprio nome anagrafico e del proprio corpo in piena autonomia e un’assistenza sanitaria che sia al servizio della salute e non dell’ordine sessuale dominante.

Riconoscimento del terzo (quarto, quinto…) genitore, perché  ciò che conta è la voglia di crescere un* bambin * insieme, non i geni, l’orientamento sessuale, i fiori d’arancio.

Accesso all’adozione e alle tecnologie riproduttive per tutt*.

Scarica il volantino distribuito da Smaschieramenti in Piazza Nettuno a Bologna il 23/1/2016

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