Come gruppo transfemminista e di froce precarie invitamo tutte e tutti allo sciopero dei migranti del 1 marzo, preoccupate di come le questioni riguardanti le donne, le lesbiche e gli omosessuali vengano sempre più strumentalizzate per giustificare discorsi e pratiche razziste che, costruendo una falsa opposizione binaria fra occidente come luogo di civilità e inclusione e le “culture altre” come arretrate, sessiste e omofobe creano consenso intorno a politiche che negano il diritto alla mobilità e precarizzano tutti e tutte.
Per combattere l’eterosessismo, l’omo-lesbo-transfobia, lo sfruttamento e la precarizzazione ovunque essi si manifestino è necessario costruire terreni di lotta comuni e spazi di intersezione sempre più ampi fra lesbiche, gay, donne e trans migranti (e non), fra lavoratrici/-tori (migranti e non) variamente in/occupati e precarizzati.
Per questo reclamiamo un salario minimo europeo, un permesso di soggiorno europeo indipendente dal contratto di lavoro e dal reddito e un reddito di autodeterminazione sganciato dal lavoro e dalla cittadinanza che permettano a tutte/i di rompere la dipendenza da mariti, padri, padroni e padroncini e di autodeterminare le proprie scelte anche in campo sessuale e affettivo.
Vi aspettiamo:
Sabato 20 Febbraio, ore 10 – Piazza Roosvelt – Presidio contro le malepratiche della questura
Martedì 1 Marzo, ore 17,00 – Piazza Nettuno – Sciopero de* migranti