Da tre anni ormai, dopo l’affossamento della legge Zan, il movimento lgbitqiap+ si è riunito negli Stati GenDerali per inaugurare una nuova stagione. Il tempo della delega ai partiti è finito. Il tempo in cui sembrava che volessimo solo essere uguali alle coppie etero è finito.
Nella nostra comunità c’è una enorme ricchezza di relazioni di affetto, di intimità e di cura. Noi froce e trans lo sappiamo, lo abbiamo visto quando siamo scappate di casa o quando siamo emigrate: che ciò che conta non è il sangue. Ciò che conta è l’affetto, la cura, la condivisione delle sfighe e dei piaceri della vita. Nella nostra comunità ci sono famiglie fatte di amiche, di amici, di amanti poli, di coinquilin*, di lunghe catene di ex e di ex della tua ex che faranno per sempre parte della tua s/famiglia. Queste cose anche gli etero stanno incominciando a viverle , ma le hanno imparate da noi.
Di questo dobbiamo essere orgogliose: non solo abbiamo fatto figli anche senza il vostro permesso: noi abbiamo inventato nuove parentele, abbiamo inventanto nuovi valori, nuove forme di vita.
Allora noi non vogliamo soltanto “gli stessi diritti degli etero”… perchè anche gli etero ne hanno troppo pochi!
- Noi vogliamo il matrimonio egalitario, il riconoscimento dei figli alla nascita, l’adozione per tuttu, e molto di più.
- Vogliamo casa e reddito per tuttu, e vogliamo spazi per la socialità e l’autorganizzazione queer. Perchè senza una tavola da apparecchiare, senza un letto dove scopare, e senza luoghi fuori casa dove socializzare non si possono costruire legami.
- Vogliamo strumenti giuridici flessibili per modulare la condivisione di responsabilità anche con le amiche, con chiunque, non importa se scopiamo o no, se siamo 2 o 3 o 10.
- Vogliamo che in qualunque legame affettivo sia possibile assentarsi dal lavoro per prendersi cura delle persone care.
- Vogliamo aumentare i congedi parentali retribuiti e quelli della legge 104 e vogliamo poter distribuire i giorni di congedo fra due, tre, quattro… enne care giver: non solo partner, ma amiche, nonne, nonni, zie biologiche e non.
- Vogliamo estendere il diritto ai congedi a tutte le categorie di lavoratori, lavoratorə e lavoratrici. E’ uno scandalo che ne siano esclus*, insieme a molte altre categorie, proprio le colf e le badanti, che per professione si prendono cura de* figli* e dei nonni di altr*.
- Vogliamo il congedo di paternità obbligatorio e di durata uguale a quello di chi partorisce, perchè solo così si può combattere davvero la discriminazione delle donne e delle persone dotate di utero nel mercato del lavoro.
- Vogliamo che i legami affettivi delle persone migranti siano tutelati dal rischio di espulsione: la protezione speciale per la tutela della vita personale che questo governo ha abolito, e lo ius soli che il governo precedente non ha volto fare.
Nelle nostre famiglie ci sono anche i nostri figli e le nostre figlie, i figli nostre amiche, dei nostri compagni di attivismo. Ci sono persone anziane. Ci sono persone con fragilità emotive e di salute mentale, anche a causa dell’oppressione che subiamo. Allora noi pretendiamo un welfare che sollevi caregiver di ogni tipo e in ogni tipo di famiglia dall’estremo sfruttamento cui sono sottopostǝ, sia per l’ansia di arrivare a fine mese che per la mancanza di servizi, e lo vogliamo non per dare più figli alla patria, ma per dare più più dignità alle persone.
Può essere che molte froce e lesbiche in questo Pride non hanno mai pensato di fare figli. Ma gli attacchi di questo governo ai bambinə delle coppie omosessuali, e questa retorica apocalittica intorno alla gestazione per altrə, sono attacchi diretti a tutta la nostra comunità, perchè ci indicano come oggetto privilegiato del panico sociale.
Di motivi per avere paura oggi in Italia ce ne sono tanti: la precarietà, la povertà, la crisi climatica. Non siamo noi la causa di questa paura, a meno che non si abbia paura della libertà.
Ma l’allarmismo intono alla gpa è un attacco alla libertà di tuttə, froce e anche etero, perché vogliono far passare l’idea che la gravidanza e la maternità debbano avere un’unica forma e un unico significato, quello imposto dal discorso neofascista. E’ almeno dagli anni ’60 che il movimento femminista, giovanile e gaio hanno affermato che il sesso, la gravidanza, la maternità, la paternità sono esperienze che possono essere risignificate, riorganizzate, gestite dal basso dalle persone direttamente coinvolte. Non permetteremo a questo governo di riportarci indietro.
LOTTA E CURA SENZA PAURA