Rivolta Pride – Bologna Transfemminista

I collettivi e le associazioni LGBTQIA+ di Bologna con il nodo locale di Non Una Di Meno si fanno carico di una nuova progettualità politica e organizzano una settimana transfemminista (26 giugno-3 luglio 2021)

I due appuntamenti principali sono la manifestazione “Bologna nel 1 Luglio Transfemminista Transnazionale” e il Rivolta Pride del 3 Luglio.

Il percorso di costruzione del Pride di quest’anno sarà un percorso dal basso e orizzontale, e per permettere a tuttə di partecipare abbiamo organizzato delle assemblee pubbliche.

Il prossimo appuntamento è giovedì ai Giardini Margherita alle 19:00 il 24 giugno.

Sarà possibile partecipare a tutte le assemblee anche online, scrivendo alle nostre pagine per richiedere il link.

Chi siamo?

Siamo collettivi, associazioni, attivistə che dal 2019 hanno preso parola insieme per rispondere alla proposta di legge contro l’omotransfobia dell’Emilia Romagna: abbiamo scritto e manifestato ponendo l’accento sui reali bisogni materiali e contro gli scambi politici sui nostri corpi.

Abbiamo poi aderito alla piazza nazionale del 15 maggio e organizzato la piazza di Bologna del 16 maggio sotto lo slogan #moltopiudizan. Abbiamo preso parola a partire dalle differenze espresse dalle nostre sessualità e generi dissidenti, come persone con disabilità e siero-coinvolte.

Chiediamo molto più di Zan perché una misura repressiva non ci basta: desideriamo e abbiamo diritto all’accesso alla salute, ad un reddito di autodeterminazione e alla cittadinanza e al permesso di soggiorno svincolati dalla famiglia e dal lavoro.

Bologna nel 1 Luglio Transfemminista Transnazionale

La manifestazione si concentrerà sul ritiro della Turchia dalla Convenzione di Istanbul e coinvolgerà le piazze di tutto il mondo (appello nazionale di Non Una Di Meno)

Dopo il ritiro di Erdogan la Convenzione viene ora respinta in tutta l’Europa centro-orientale.

Ritirandosi dalla Convenzione, Erdogan vuole garantire l’impunità e la legittimità della violenza domestica e di Stato contro le donne e le persone LGBTQIA+ – che ha subito un aumento proprio durante il coprifuoco imposto dopo il ritiro dalla Convenzione –, così come le torture per mano della polizia, gli abusi sessuali e le incarcerazioni contro le donne e i bambini curdi. L’Unione Europea finge di non vedere, fintantoché il regime di Erdogan tiene i richiedenti asilo fuori dai confini europei. Da est a ovest, da nord a sud, i governi stanno sfruttando la pandemia per rimettere le donne in quelle posizioni sociali che esse stanno contestando: nelle case, a prendersi cura gratuitamente della famiglia, oppure sfruttate e sovraccaricate di lavoro nei settori essenziali.

Il Primo luglio vogliamo gridare che la lotta delle persone LGBTQI+ per la libertà sessuale e contro la loro criminalizzazione, e quella contro la violenza patriarcale sulle donne, costituiscono una lotta transnazionale comune per la sovversione della riproduzione neoliberale e razzista della società patriarcale.”

 

RIVOLTA PRIDE 3 LUGLIO

Il 3 Luglio sarà un Pride di Rivolta, contro la violenza sistemica e la reazione catto-femonazionalista che sta rallentando il dibattito sui diritti sociali, civili ed economici della comunità LGBTQIA+ e di tutte le altre realtà marginalizzate soggette a discriminazione.

Ci siamo unitə in un periodo cruciale. Quest’anno abbiamo assistito ad una recrudescenza della violenza nei confronti della nostra comunità, il che richiede una presa di parola ancora più forte.

Vogliamo:

– Molto più del ddl Zan!

– Educazione al genere, alla sessualità e all’affettività in tutte le scuole: basta con lo spauracchio dell’ideologia gender. Vogliamo la possibilità di accedere alla carriera alias in tutti i percorsi formativi.

– Chiediamo che l’universalità nell’accesso alla salute sia accompagnata dall’universalità nella fruizione per persone Sieropositive, per le persone disabili, per le donne, per le persone trans e per le lesbiche. Vogliamo un superamento della legge 164/1982 sulla base del principio di autodeterminazione e del modello del consenso informato, non tolleriamo più la psichiatrizzazione e patologizzazione delle nostre identità, come persone trans rifiutiamo la diagnosi di una patologia inesistente e il passaggio di validazione delle nostre vite in un tribunale.

Chiediamo l’accesso alla PreP su tutto il territorio nazionale e la completa gratuità. Rifiutiamo l’abbandono della prevenzione e cura dell’HIV e delle Malattie Sessualmente Trasmissibili, gli ostacoli all’accesso all’aborto e alla genitorialità queer, l’eterosessualità come unico orizzonte narrativo quando abbiamo bisogno di ginecologə, andrologə o qualsiasi specialista; abbandoniamo la relazione gerarchica medico-paziente per promuovere sapere diffuso sulla nostra salute: sono decenni che accumuliamo competenze tra le lacune della medicina ufficiale.

– Reddito di autodeterminazione: l’emancipazione economica è fondamentale per tuttə, soprattutto per le soggettività più marginalizzate in questa società patriarcale. Non è possibile fuoriuscire da situazioni di violenza se si è tenutə in condizioni di povertà.

– Centri antiviolenza gestiti dalla comunità di riferimento delle persone che subiscono violenza, percorsi di fuoriuscita anche per minori discriminati per la loro identità di genere o per la loro sessualità.

– Permessi di soggiorno slegati dal lavoro e dalla famiglia, reali e diffusi, servizi per persone LGBTQIA+ rifugiatə e accesso alla cittadinanza.

– Vogliamo contrastare ogni forma di Pinkwashing insieme alla comunità LGBTQIA+ Palestinese!

– Auto-rappresentarci: vogliamo spazio e ascolto. Siamo stanchə di sentirci parlare addosso e di vedere le nostre voci sovrastate da persone eterocisgender! Lottiamo per costruire ambienti liberi dalla cultura dello stupro, dal machismo, dall’abilismo, dal razzismo, dall’odio per le persone lgbtqia+. Ora più che mai abbiamo bisogno di nuovi spazi transfemministi in città in cui praticare accoglienza, scambio e mutualismo.

Ci vogliamo vivə, ci vogliamo liberə e autodeterminatə e vogliamo gridarlo tuttə insieme con un Pride politico e radicale!

 

Elenco realtà in ordine alfabetico:

Agedo Bologna

Aps Gruppo Trans

B-side pride

Cassero lgbti+ center

Collettiva Mastutake

Comitato Bologna pride

Elastico fa/ART

Famiglie Arcobaleno Emilia Romagna

Frame Bologna

Il barattolo

Il grande colibrì

Komos coro gay di Bologna

La Mala Educación

Laboratorio Smascheramenti

Lesbiche Bologna

Mit

Mujeres Libres

Non una di meno Bologna

Ombre Rosse

Plus Bologna

Red Bologna

Uaar Bologna

Unilgbt

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Verso il Pride Bologna 2021 Verso Bologna Transfemminista- assemblee aperte

Le realtà LGBTQIA+ di Bologna invitano tutte e tuttu ad immaginare insieme il Pride 2021 nella nostra città e all’assemblea in preparazione di Bologna transfemminista insieme a Non Una Di Meno!

Vogliamo marcare una differenza: vogliamo portare nelle strade un pensiero radicale, transfemminista e in continuità con le lotte per #moltopiudiZan, con le mobilitazioni transnazionali di Non Una Di Meno e contro la violenza misogina, omolesbobitransfobica, abilista e razzista

Vogliamo partire dai nostri bisogni materiali per far esplodere i nostri desideri e organizzare le nostre lotte comuni

VERSO IL 3 LUGLIO

VERSO IL PRIDE 2021

VERSO BOLOGNA CITTA’ TRANSFEMMINISTA

GIARDINI MARGHERITA ORE 19:00

…A SEGUIRE

Assemblea pubblica verso Bologna transfemminista e transnazionale

Domenica 13/06/2021 a VAG61

in Via Paolo Fabbri, 110, 40138 Bologna BO, Italia

Evento FB

TESTO DI CONVOCAZIONE

Dalla Turchia all’Europa dell’Est si stanno moltiplicando gli attacchi alla Convenzione di Istanbul. I governi affermano che la famiglia – dove quella violenza si consuma quotidianamente – è il baluardo contro la violenza e che le donne non vanno difese dagli uomini e dalle istituzioni violente, ma dalle persone Lgbt*qia+ che minacciano l’ordine naturale delle cose. È in atto un contrattacco patriarcale contro donne e persone Lgbt*qia+, ma è in atto anche una grande risposta politica.

In Turchia e nell’Est europeo per il primo luglio si stanno organizzando grandi mobilitazioni e vogliamo organizzarci anche in Italia, perché quello che sta accadendo in Turchia e nell’Est Europeo riguarda anche noi.

In Italia durante la pandemia la violenza maschile contro le donne e la violenza di genere contro le persone Lgbt*qia+ sono cresciute esponenzialmente, e sono soprattutto donne coloro che hanno perso il lavoro e sono minacciate dall’imminente sblocco dei licenziamenti. Nel frattempo si discute un Piano di ripresa e resilienza che, con il Family Act, pianifica un’uscita patriarcale e razzista dalla crisi pandemica. Sulla passerella degli “Stati Generali della Natalità” Draghi ha detto che fare figli è “essenziale” per la società, come essenziale è la famiglia patriarcale, ciò che le forze reazionarie cercano disperatamente di difendere opponendosi al ddl Zan.

Per costruire una settimana di rivolta, che riporti nelle strade di Bologna la rabbia e la pretesa di libertà che abbiamo espresso a Verona città transfemminista, invitiamo Centri femministi antiviolenza, collettivi femministi e transfemministi, le reti Lgbt*qia+ che da mesi portano avanti la lotta per reclamare #moltopiudizan e costruire in città il percorso del pride, insieme alle lavoratrici, l* sex workers e le migranti che stanno combattendo contro l’impoverimento della loro esistenza e il razzismo, a un’assemblea per costruire la settimana di mobilitazione.

Per questo 1 luglio, la data ufficiale di uscita dalla Turchia dalla Convenzione di Istanbul, Non una di meno si unirà a Bologna in tante altre città alle mobilitazioni lanciate da donne e persone LGBTQIA+ e dalla rete East – Essential Autonomous Struggles Transnational, in connessione con le mobilitazioni femministe transfemministe contro la violenza maschile di Stato in America Latina

ᴅᴀʟ 26 ɢɪᴜɢɴᴏ ᴀʟ 1 ʟᴜɢʟɪᴏ ᴀʟ ᴘʀɪᴅᴇ ᴅᴇʟ 3 ʟᴜɢʟɪᴏ: ʙᴏʟᴏɢɴᴀ ᴛʀᴀɴsғᴇᴍᴍɪɴɪsᴛᴀ ᴇ ᴛʀᴀɴsɴᴀᴢɪᴏɴᴀʟᴇ!

L’assemblea avviene in uno spazio aperto per garantire il distanziamento. Per garantire a tuttx la possibilità di partecipare ricordiamoci di mantenere le distanze e di indossare la mascherina! Chi non riesce/vuole partecipare in presenza può scriverci alla pagina tramite messenger o una mail a nonunadimeno.bologna@gmail.com. Sarà inviato un link per collegarsi, sperando che mezzi e connessioni reggano dando la possibilità a tuttx di partecipare

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Slut Walk Transfemminista

La Slut Walk Transfemminista che venerdì 4 Giugno 2021 ha attraversato le strade di Bologna è stata una risposta alla violenza machista, eteropatriarcale ed omolesbobiatransfobica che ogni giorno subiamo nelle strade, nelle piazze, nei luoghi di lavoro, negli ospedali, nei tribunali: in particolare ci ha mosso l’ultimo episodio di violenza di gruppo che la settimana scorso ha coinvolto due nostrə compagnə a Palermo.
La sorellanza e la solidarietà  transfemminista si è moltiplicata in più città – Firenze, Torino, Rimini, Bologna e Palermo -, trasformandosi in cortei e passeggiate indecorose e autoderteminate per ribadire che non temiamo la violenza eteropatriarcale del maschio eterocis, perché insieme siamo tantə, siamo forti e ci riprendiamo tutto lo spazio che ci serve e ci viene negato, perché VOGLIAMO TUTTO. Vogliamo che i nostri desideri e i nostri bisogni esondino ovunque!

Esprimiamo la nostra totale complicità e solidarietà soprattutto allə compagnə della Magni*fica Occupata per la repressione che hanno subito. La polizia non è di certo mai stata nostra amica e mai lo sarà! Le strade sicure le fanno le nostre corpe favolose! Non abbiamo bisogno di permessi né per esistere, né per esprimere la nostra rabbia dove, quando e come vogliamo, perché la nostra arma è la sorellanza transfemminista!

Abbiamo gridato forte #Patricklibero passando sotto il suo ritratto esposto, ci sono uscite le lacrime mentre continuavamo a ballare e a saltare. Ci vogliamo liber*, ci vogliamo viv*.

Al termine della Slut in Piazza Verdie durante il percorso – alcunə di noi sono state  molestate ripetutamente da maschi evidentemente fin troppo abituati ad invadere lo spazio, a non rispettare (concepire) il consenso. Ma noi sappiamo che l’aumentare dei loro attacchi alla nostra presenza può solo far accrescere, ancora di più la potenza transfemminista e femminista.

Continueremo a frocizzare favolosamente ogni spazio perché la nostra rabbia è tanta e non si può fermare!

Se toccano unə toccano tuttə!

 

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Slut Walk Transfemminista: non più un’aggressione senza risposta!

Slut Walk Transfemminista: non più un’aggressione senza risposta!

SLUTWALK Bologna

Laboratorio Smaschieramenti 

4 Giugno Ore 19:00 da Porta Galliera 

????Insieme a Freek Pride di Torino e alla Magnifica occupata di Firenze ????

FROCIE TRANSFEMMINISTƏ BUTCH LESBICHE TRANS, FAVOLƏ PANSEX, UNICORNI ASESSUALI, CAGNE MALEDETTE E PORCHE ASSASSINE

Hackeriamo lo spazio pubblico, vogliamo tutto. 

????Anche a Palermo, se toccano un* toccano tutt*????

“Siamo stanchə siamo arrabbiatə ma siamo lucidə e consapevoli. Come froce trans butch bisessuali lesbiche e transfemministe  non possiamo più aspettare, abbiamo bisogno di vivere e desideriamo farlo pienamente e autodeterminatə. Lə nostrə compagnə sono statə aggreditə nel pieno centro di una grande città di questo paese, Palermo la sera del 29 maggio 2021, in mezzo alla folla. Unə di noi ha una prognosi di 25 giorni perché l’ignoranza e l’emarginazione promosse da questo sistema eterosessuale e patriarcale colpiscono a bottigliate in faccia. Basta un “atteggiamento”, basta solo esistere e attraversare gli spazi per diventare target di violenza verbale e fisica, target di un’intolleranza che non tolleriamo più. Allə nostrə compagne era già stato detto di allontanarsi da un ristorante perché “i bambini vi vedono”… e qualche ora dopo l’aggressione da parte di giovani ragazzi. Questi due episodi dimostrano con estrema evidenza che togliere le nostre vite dalla visuale dei “bambini” altro non può fare se non creare dei giovani violenti. Anche per questo stiamo scendendo in tutte le piazze da 1 anno per dire #moltopiudizan. Perché non crediamo che la soluzione sia alimentare la spirale della violenza con ulteriore esclusione sociale di chi probabilmente non ha avuto l’opportunità di riflettere e di avere strumenti educativi tanto da convincersi di poter agire violenza omolesbobitransfobica per le strade. Noi crediamo che manchi un vero contrasto a questa violenza sistemica che non possiamo accettare. Ci vogliamo vivə, se toccano unə toccano tuttə”

Anche a Palermo se toccano un* toccano tutt*!

 

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Anche a Palermo se toccano un* toccano tutt*!

Anche a Palermo se toccano un* toccano tutt*!

Siamo stanchə siamo arrabbiatə ma siamo lucidə e consapevoli. Come froce trans butch bisessuali lesbiche e transfemministe non possiamo più aspettare, abbiamo bisogno di vivere e desideriamo farlo pienamente e autodeterminatə. Lə nostrə compagnə sono statə aggreditə nel pieno centro di una grande città di questo paese, Palermo la sera del 29 maggio 2021, in mezzo alla folla. Una di noi ha una prognosi di 25 giorni perché l’ignoranza e l’emarginazione promosse da questo sistema eterosessuale e patriarcale colpiscono a bottigliate in faccia. Basta un “atteggiamento”, basta solo esistere e attraversare gli spazi per diventare target di violenza verbale e fisica, target di un’intolleranza che non tolleriamo più. Allə nostrə compagne era già stato detto di allontanarsi da un ristorante perché “i bambini vi vedono”… e qualche ora dopo l’aggressione da parte di giovani ragazzi. Questi due episodi dimostrano con estrema evidenza che togliere le nostre vite dalla visuale dei “bambini” altro non può fare se non creare dei giovani violenti. Anche per questo stiamo scendendo in tutte le piazze da 1 anno per dire #moltopiudizan. Perché non crediamo che la soluzione sia alimentare la spirale della violenza con ulteriore esclusione sociale di chi probabilmente non ha avuto l’opportunità di riflettere e di avere strumenti educativi tanto da convincersi di poter agire violenza omolesbobitransfobica per le strade. Noi crediamo che manchi un vero contrasto a questa violenza sistemica che non possiamo accettare.

Ci vogliamo vivə! Se toccano unə toccano tuttə!

#smaschieramenti #violenza #moltopiùdizan #patriarcato #omofobia #omolesbobitransfobia #comunicato

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ASSEMBLEA aperta della RETE TRANSFEMMINISTA QUEER martedì 25 maggio h19:00 online

ASSEMBLEA aperta della RETE TRANSFEMMINISTA QUEER martedì 25 maggio h19:00 online

rete transfemminista queer telegram logo

Siamo scesə in piazza nei giorni scorsi per chiedere l’approvazione del ddl Zan così com’è e molto di più. Abbiamo partecipato a una mobilitazione nazionale per pretendere il riconoscimento dei diritti delle donne, delle persone LGBTQIA+ e delle persone con disabilità, diritti abbozzati da un ddl che non riesce a mettere d’accordo le forze politiche, neanche dopo essere stato modificato alla camera per far stare sereni quegli stessi partiti che basano le proprie politiche sull’esclusione delle persone non eteronormate e sul mantenimento dei privilegi.

Diecimila persone in piazza a Roma hanno ascoltato discorsi sulla legge, ma non solo: abbiamo preteso il riconoscimento di diritti molto più consistenti, abbiamo denunciato la persistente cancellazione di alcune soggettività dal discorso pubblico, abbiamo dimostrato che bisogna superare le diseguaglianze agendo coraggiosamente nei settori della salute, dell’istruzione e del reddito, abbiamo esplicitato il nostro supporto nei confronti del popolo palestinese in lotta contro l’apartheid, le discriminazioni, le violenze e i bombardamenti; eppure, ma non ci stupiamo, niente di tutto ciò è emerso dai media nazionali che hanno dato risalto unicamente alle voci delle celebrità presenti in piazza a Roma, invisibilizzando quelle delle soggettività i cui interventi sono stati così potenti che insieme formerebbero un favoloso programma politico.

Ed è proprio da qui che vogliamo ripartire: riunirci come realtà, collettive e soggettività transfemministe e queer in un’assemblea pubblica martedì 25 maggio alle 19:00 online su Jitsi al canale

https://vc.autistici.org/ReteNazioAnaleTFQ

per amplificare insieme le nostre voci e portare avanti l’elaborazione politica dei temi che ci hanno unito nelle lotte finora e, in occasione della mobilitazione dello scorso finesettimana, intorno allo slogan #moltopiùdizan .

Questo l’ODG dell’assemblea:

1. rapida presentazione della rete e delle realtà partecipi all’assemblea;
2. intorno alla mobilitazione nazionale: confrontiamoci sulla mobilitazione dello scorso finesettimana e sui temi emersi, e organizziamoci per produrre un documento come rete di realtà e soggettività transfemministe queer, che raccolga i nostri interventi della manifestazione nazionale e i nostri posizionamenti politici relativamente alle misure per il contrasto alla violenza ciseteropatriarcale;
3. moltopiùdizan: sviluppiamo tavoli/gruppi/piattaforme di elaborazione dei temi politici e delle pratiche a partire dagli interventi della piazza romana, dalle esperienze delle realtà presenti all’assemblea e dai lavori già avviati dalla rete TFQ nei tavoli e nelle assemblee passate, al fine di superare la prospettiva del disegno di legge e pretendere molto di più;
4. Pride transfem/queer: a partire dalle esperienze dei Pride alternativi del 2020, confrontiamoci sui Pride di questo 2021, quali città si stanno già muovendo? con quali iniziative? ci sono altre realtà che vogliono trovarsi e organizzarsi?;
5. proposta di costruzione di una piattaforma web (blog? sito?) per la diffusione del materiale prodotto dalla rete tfq, oltre al canale telegram della rete e i singoli blog delle collettive che fanno parte della rete.

Qui di seguito alcuni documenti prodotti dalla rete:

Sciopero dai generi: per un 8M transfemminista queer (2021)
https://smaschieramenti.noblogs.org/post/2021/03/07/sciopero-dai-generi-per-un-8m-transfemminista-queer/

Estratto dal report del 7 e 8 novembre – Report tavolo scuola (2020)
https://marciona.noblogs.org/post/2021/01/16/report-tavolo-scuola-rete-nazioanale-tfq/

Estratto dal report del 7 e 8 novembre – Report consenso e covid (2020)
https://bsidepride.noblogs.org/post/2021/03/28/report-tavolo-consenso-e-covid-assemblea-nazioanale-2020/

Verso un Pride Transfemminista Queer (2020)
https://marciona.noblogs.org/post/2020/06/22/verso-un-pride-transfemminista-queer/

Per essere aggiuntə alla mailing list della Rete Transfemminista Queer, scrivi a contactfq@inventati.org

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Appello da Queer Palestinesi: No al Pinkwashing dei crimini Israeliani!

In continuità con la nostra storia di attivist* #BDS Queers For Palestine (qui trovi le iniziative passate a Bologna contro il PinkWashing a cura del Laboratorio Smaschieramenti) e dalla parte delle e dei Palestinesi, riportiamo il fondamentale appello di ASWAT al boicottaggio degli eventi LGBTQIA+ promossi dallo stato di Israele nel contesto delle politiche di Pinkwashing.

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Queer Palestinesi esortiamo lə Queer Globali a sostenerci!

Chiamata alla solidarietà

No al Pinkwashing dei crimini Israeliani!

Mentre le persone queer e LGBTQIA+ nel mondo celebrano la Giornata Internazionale contro l’Omofobia e la Transfobia (IDAHOT) e le parate Pride, noi queer palestinesi stiamo vivendo uno stato d’orrore. Le forze militari di polizia dell’Apartheid israeliano ci stanno attaccando con lacrimogeni e granate assordanti, stanno dando la caccia e arrestando le/i nostrə attivistə mentre marciamo protestando pacificamente. Contro che cosa protestiamo? Contro i massacri a Gaza ad opera di Israele; contro le sue atrocità, i suoi espropri e pulizia etnica a Gerusalemme; nella Valle del Giordano, a Galilee, Naqab (Negev) e nella West Bank; e contro il suo supporto agli attacchi razzisti dell’estrema destra alle Comunità Indigene Palestinesi ovunque, che siano queer o etero.

Le testimonianze de* Palestinesi queer che vivono all’interno dell’attuale Israele raccontano con precisione con quanta brutalità le forze di polizia israeliane pesantemente militarizzate reprimono le manifestazioni in solidarietà a Sheikh Jarrah, un quartiere palestinese occupato a Gerusalemme Est, dove 4 famiglie sono costrette a lasciare le proprie case per lasciare spazio alla colonizzazione dei coloni Ebrei-Israeliani.

Ghadir al Shafie, co-fondatrice di Aswat, riporta così la testimonianza di suo figlio che ha partecipato a una manifestazione pacifica nella loro città natale Akka: “Alcuni giorni fa, mentre stavo tornando a casa da una manifestazione vicino a Yaffa, mio ​​figlio Jude, che ha 17 anni, mi ha chiamata. Gridava, potevo quasi sentire il suo cuore battere forte: “Mamma, la polizia ci insegue con lacrimogeni e granate assordanti; sono brutali. Si stanno avvicinando a noi”. Ero in uno stato di shock totale, spaventata per la vita di mio figlio.

Altre testimonianze di attivistə queer che hanno partecipato a marce pacifiche rivelano una brutalità e una repressione della polizia senza precedenti contro i palestinesi. “Ci stavamo organizzando per iniziare la manifestazione ad Haifa quando abbiamo sentito granate assordanti seguite da un’intensa ondata di lacrimogeni. Ricordo di aver guardato il cielo ed era tutto pieno di nuvole di fumo. Abbiamo iniziato a correre verso alleatə vicinə per poi venire attaccatə da folle armate ebreo-israeliane di estrema destra che cantavano “Morte agli arabi”. È stato orribile! “

Sorelle e fratelli, oggi lottiamo per i diritti queer come parte dei nostri diritti politici, sociali e umani. La nostra lotta per i diritti queer è anche intersezionalmente connessa alle lotte mondiali per i diritti delle persone Indigene, i diritti delle donne, le vite delle persone di colore, le vite delle persone nere e per i diritti climatici. Chiediamo ai gruppi e allu attivistə queer e LGBTQIA + di sostenere le/i palestinesi, boicottando, come minimo, gli eventi del pinkwashing israeliano, come il Tel Aviv Pride, il Tel Aviv Film Festival o qualsiasi attività simile.

Come nella lotta contro l’apartheid in Sudafrica, chiediamo la vostra solidarietà, e la forma più efficace di solidarietà con la nostra lotta di liberazione è rifiutarsi di nascondere, Pinkwash o normalizzare i nostri oppressori e le istituzioni e attività che sono parte integrante del loro sistema di occupazione, colonizzazione e apartheid.

Il coraggio che il mondo intero sta riconoscendo alle/ai palestinesi di tutta la Palestina storica, ispira una coraggiosa solidarietà in tutto il mondo. Le/i palestinesi, compresə le/i queer, hanno bisogno della tua significativa solidarietà per aiutarci a porre fine ai 73 anni di brutale oppressione di Israele.

RISORSE UTILI:

ASWAT Call for Solidarity Testo Originale

Qui il sito di ASWAT Palestine (Centro Femminista Palestinese per le Libertà Sessuali e di Genere)

Pagina facebook di ASWAT

Beyond Propaganda: Pinkwashing as Colonial Violence da alQaws

 

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#Moltopiùdizan a Bologna 10 e 16 Maggio 2021

Sentiamo il bisogno di incontrarci per costruire quel #moltodipiù che vogliamo dalla Legge Zan. Il 15 maggio saremo a Roma Ci vediamo in Piazza Per la Legge Zan e molto di più

e il 16 maggio a Bologna per ribadire non solo che questa legge va approvata, ma che non accetteremo giochi a ribasso e strumentali sui nostri corpi froci, lesbici, trans, bi, A, queer+, sierocoinvolt* e razzializzat*. 

Senza fare un passo indietro, andiamo avanti nel nostro percorso di confronto e posizionamento sulla Legge Zan, in vista di una sua approvazione e #moltopiù in là di questa. Rilanciamo, quindi, due appuntamenti:

    oggi lunedì 10 maggio ore 18.30 negli spazi esterni del Cassero (la modalità mista sarà garantita, scrivici per ricevere il link meet), assemblea per discutere di cosa significa per noi quel #moltodipiù che esigiamo quando parliamo di Legge Zan;

 

    – domenica 16 maggio ore 15.30, ci vediamo in piazza a sostegno e in continuità con la piazza di Roma del giorno prima, per ribadire che pretendiamo #Zanemoltodipiù.

Affermiano il bisogno di autodeterminare le nostre vite, di esprimere liberamente le nostre identità non conformi attraverso e ben oltre le istituzioni, i loro discorsi (etero)normativi e i loro dispositivi legali e criminalizzanti.

Una legge non ci basta: non chiediamo protezione dalla violenza della destra omotransfobica e cattofascista a costo di ulteriore disciplinamento e sfruttamento, ma vogliamo costruire spazi di autonomia e orgoglio transfemministaqueer, in cui essere davvero protagoniste di un cambiamento radicale. 

Contrasteremo con i nostri corpi i discorsi d’odio di cui siamo bersaglio in questi mesi da parte delle forze conservatrici. Ci riprenderemo il microfono perché nessun* può appropriarsi delle nostre battaglie.

 

La rete cittadina LGBTQIA+

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Crowdfunding per EMMA

IMPORTANTE: crowdfunding per Emma su gofundme

organizzata dalla comunità camerunense e da Non Una Di Meno Pavia

Emma, lo scorso 2 maggio, è stata brutalmente uccisa, fatta a pezzi e gettata nella spazzatura dal suo carnefice che pretendeva possessivamente il suo amore.

Emma adesso non c’è più.

Chi la ama vorrebbe che lei potesse ritornare nella sua terra, il Camerun, dalle sue sorelle e i suoi fratelli, ma questo è reso molto difficoltoso dai costi per il trasporto intercontinentale della salma.

Noi come sorelle, come donne solidali, come donne della comunità camerunense di Pavia e Non Una Di Meno vogliamo che la nostra sorella Emma possa ritornare a casa.

Per questo confidiamo nella solidarietà di tuttə!

Perché per ogni donna uccisa e offesa, siamo tuttə parte lesa!

 

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SPIAZZAT*

Da Bsidepride.noblogs.org

Nelle puntate precedenti…

Abbiamo inaugurato il percorso di SPIAZZAT* sabato 27 marzo 2021 chiedendoci: come stiamo nello spazio?

come stiamo nello spazio?

Ci siamo interrogat* collettivamente sulla nostra salute e il nostro modo di stare insieme. Abbiamo discusso a partire dai limiti oggettivi e soggettivi, dalle paure e dai bisogni e desideri di lotta comune, di sapere collettivo, di salute e cura. Dalla necessità collettiva imprescindibile di ri-incontrarci e di ri-tornare a prenderci lo spazio, dopo tanto tempo in cui anche solo questa possibilità sembrava lontanissima, abbiamo immaginato forme di mobilitazione, di attraversamento dello spazio pubblico e di socialità.
I NOSTRI CORPI CONTANO!
nel momento in cui sembrava lontanissima la possibilità di rivedersi in presenza e il bisogno di socialità era ormai imprescindibile.

Il 10 aprile 2021 abbiamo organizzato SPIAZZAT*: CORPI CHE CONTANO. Abbiamo discusso di come questa nuova normalità di strade vuote e isolamento renda i nostri corpi vulnerabili ad attacchi transfobici, ad aggressioni misogine, al razzismo. Lo avevamo detto: non vogliamo tornare alla normalità perché la normalità è un problema.
Siamo consapevoli della difficoltà nel tornare a riprenderci, vivere, attraversare lo spazio, soprattutto dopo un anno di pandemia (sindemia). Siamo spiazzat*: vogliamo continuare a condividere le nostre frustrazioni, la nostra rabbia e la voglia di cambiare tutto, ancora una volta.
Abbiamo pensato a forme di risignificazione degli spazi pubblici da implementare: frocizzare i luoghi che viviamo con la nostra presenza, tramite momenti di socialità (ampia), lasciando segni evidenti e caratterizzanti, camminare (spostarsi) assieme nello spazio per non essere sol@.

Ritorna SPIAZZAT* RABBIA IN MOVIMENTO
8 maggio 2021 dalle 16:00 al Parco della Zucca

Discuteremo di #moltopiudiZan
e di #Pride.

The time has come!

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