Non si può morire di scuola – per Lorenzo Parelli e tuttu lu altru

La scuola azienda uccide, il lavoro uccide. Non si può morire di scuola, non si può morire di lavoro.
E’ stato ucciso un ragazzo, #LorenzoParelli di 18 anni. Uno studente ingabbiato in un sistema educativo che da anni viene svuotato della sua funzione per preparare ad un “mondo del lavoro” insensato. Che questa morte non rimanga senza senso.
Abbiamo letto tante belle parole, ma escono dalla bocca dei responsabili di questo sistema, la “buona scuola”, che prepara la società ad una rigida divisione sociale sulle linee della classe, del genere e della provenienza. Se questa è la bontà noi rispondiamo che vogliamo GIUSTIZIA, vogliamo una scuola GIUSTA.
Sono anni che lo denunciamo. Quale sicurezza sul lavoro? Chi si prende cura delle/degli studenti? i docenti referenti del PCTO dalla sala insegnanti, un gruppo whatsapp, i datori di lavoro? E non si tratta solo di morire, sul lavoro si vivono soprusi, molestie, violenza di stampo razzista, omolesbobitransfobico, misogino…
come possiamo pensare di continuare ad inviare ragazz* a lavorare gratuitamente (o per un “obolo”) “sotto padrone”?
Se questo è il prezzo lo abbiamo pagato #scioperogenerale

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