Canzoniere della frocia NO TAV

Canzoniere della frocia NO TAV a cura di AH! Squeerto! Assemblea Queer Torino

 

 

 

 

 

 

 

 

A grande richiesta, la frocioniera delle canzoni usate lo scorso sabato 8 Dicembre 2018 per il grande corteo NO TAV che ci ha visto riottose e favolanti nella spezzona FROCIE FEROCI CONTRO TRENI VELOCI.

Scaldate le ugole, stay queer

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FONTANA NOT WELCOME! – Trento

FONTANA NOT WELCOME!

A Trento il 3 dicembre verrà inaugurata la settima edizione del Festival della Famiglia e ad aprire i lavori sarà “niente di meno” che il ministro della famiglia e delle disabilità Lorenzo Fontana, il leghista veronese di riferimento per tutta l’area dell’estrema destra e del cattolicesimo fondamentalista.

Pensiamo che la sua presenza sia inaccettabile e la sua presa di parola insopportabile, e per questo vi invitiamo a raggiungerci per far sentire forte la nostra voce alla città e ad uno dei più oscuri personaggi che siedono fra i banchi del governo Lega-M5S.

Quando libertà, diritti e autodeterminazione sono sotto attacco è il momento di reagire.

Insieme al Collettivo transfemminista queer Trento vi aspettiamo lunedì 3/12 alle 16.00, in via Oss Mazzurana, davanti al Teatro Sociale.

FATE GIRARE, CONDIVIDETE. L’AUTO ORGANIZZAZIONE NON SI DELEGA!

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Solidarietà alle compagne di Perugia! Comunicato di Non Una Di Meno Perugia

Solidarietà alle compagne di Perugia! Condividiamo il comunicato di Non Una Di Meno Perugia e invitiamo tuttu a moltiplicare le iniziative di solidarietà in ogni città!

***il nostro comunicato come Non Una Di Meno Pg per la condanna di due nostre compagne a Perugia ***

Fuori i fascisti dalle nostre città!

Esprimiamo tutta la nostra rabbia e indignazione per la condanna in primo grado a tre e due mesi di carcere di due nostre compagne (con sospensione condizionale della pena), ree di aver manifestato spontaneamente e gioiosamente contro le “sentinelle in piedi”, integralisti cattolici la cui “libertà di espressione” si manifesta nel pretendere che altr* non siano (più) liber* di scegliere sulle proprie vite e sui propri corpi.
A pochi giorni dalla grandiosa manifestazione contro la violenza maschile sulle donne e di genere, nella quale ancora una volta la marea femminista di NON UNA DI MENO ha riempito le strade di Roma, questa ridicola sentenza ci ricorda come la violenza di genere e dei generi sia sistemica e strutturale, e conviva con gli apparati dello stato.
Era infatti il 2014 e le Sentinelle in piedi quel 29 Marzo apparivano sulla scena politica per riaffermare la difesa della “famiglia naturale” e i confini della stessa come “antidoto” alle scelte di altri modi di vivere le relazioni e di fare famiglia e alla “dissolutezza” delle soggettività lesbiche, trans, gay, intersex queer e + .
Era il 2014 e la giunta di destra nella città di Perugia da poco insediata sapeva già benissimo chi appoggiare e su quali consensi navigare…
Era il 2014, e già molte delle politiche di austerity neoliberiste, e l’avanzata di destra dilagavano in Europa, preludendo alla vera e propria torsione reazionaria nella quale oggi viviamo.
Già, era il 2014, e ora al tramonto del 2018 quella che sembrava un’ombra nera unitaria agli ultimi rantoli ci appare come un fascismo molecolare, sempre più presente nelle nostre vite quotidiane e ormai senza più vezzi anche nei governi di molti paesi.
Non ci sembrerà dunque un caso se il frontman di molte iniziative cattofasciste, dal “family day” in poi (tutte correlate da un’atavica paura del cosiddetto gender), come pure sostenitore delle sentinelle in piedi, l’onorevole Pillon, sia ora il vicepresidente della commissione infanzia e adolescenza e senatore firmatario dell’ omonimo disegno di legge che in pratica è contro il divorzio.
Trump, Orban in Europa, Minniti e i lager in Libia prima e ora Salvini con le sue politiche reazionarie e il suo DDL su sicurezza e immigrazione: tra i tanti provvedimenti liberticidi di quest’ultimo basti citare il rafforzamento e l’estensione dei daspo, la costruzione di un modello razzista e di apartheid per il paese, che parte dall’annullamento della protezione umanitaria.
E poi la sedicente chiusura dei porti, la violenza dei e ai confini, lo sfruttamento e la precarietà, i lavori forzati ad esempio quelli del reddito di sudditanza (pardon) di cittadinanza.
E ancora Pillon con questo suo vergognoso disegno di legge, le mozioni antiabortiste che stanno infettando varie città d’Italia, e l’assoluzione degli stupratori in tutti i paesi del mondo, ultima per notizia in Irlanda: la vittima indossava un tanga.
E ancora, in Italia Fontana ministro della famiglia, la messa in discussione dell’aborto in Argentina, in Polonia, in Irlanda.
La sentenza emessa pochi giorni fa a Perugia è in perfetta continuità con questi che sono solo alcuni degli avvenimenti e dei personaggi che in una trama complessa e molteplice attanagliano e minacciano le nostre vite, la nostra libertà, i nostri diritti, i nostri corpi e desideri.
Le accuse, alla stregua dell’assurdità di tutto l’impianto processuale, sono cadute: disturbo della quiete pubblica per degli “ombrelli colorati” e un “tamburello di grosse dimensioni” e per un “bacio concupiscente” inammissibile in quanto omosessuale e quindi di per sè disgustoso, potenziale minaccia alla serenità delle famiglie eterosessuali…tutte le accuse, tranne la frase “fuori i fascisti dalla città”, rivolta alle sentinelle,che è diventata un pretesto per condannare, comunque, due compagne con l’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale.
E allora lo diciamo noi, insieme alle nostre compagne:
Sì c’erano molti fascisti in quella manifestazione, e anche sessisti e omofobi che occupano sempre di più posizioni di potere, e vogliono controllare le nostre vite, imponendoci come unico modello la famiglia eterosessuale, mononucleare, fondata sul matrimonio, in cui le donne sono subordinate. Ma sono anche razzisti e fascisti perché la sola famiglia che ci propinano e alla quale vogliono assicurare diritto di cittadinanza è bianca, coloniale e borghese.
Siamo orgogliose delle nostre compagne che come attiviste sono state prese di mira da questa ignobile sentenza, che ha come intento il voler dare un esempio di disciplinamento del potere autoritario.
Questo è il nostro coro: se toccano una toccano tutte!
Ci volete sottomesse, ci avrete ribelli!
Non Una Di Meno Perugia
Respect our existence _ or expect resistance !
#nonunadimeno #statodiagitazionepermanente #agitazionepermanente#siamomarea

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Coniglie Bianche alle Frociate

LE ATLANTIDEE INSIEME AI Conigli Bianchi PRESENTANO

******************Coniglie Bianche alle Frociate*******************

Questo sabato preparati per un inedito viaggio nel mondo delle meraviglie

H19:00
>>Apertura mostra delle illustratrici e degli illustratori dei Conigli Bianchi – ARTivist* contro la Sierofobia.

>> Autoinchiesta a cura della Consultoria TransFemminista Queer e della Gruppa del Centro Di Salute Internazionale su HIV/HAARTs/PrEP

H22:00
>> Tony Allotta performing art [alle performances], Er Baghetta [ai disegnini] e alcun* special guest d’eccezione [ai colpi di scena], vi aspettano per uno spettacolo interattivo che nasce sul palco e finisce su carta. Grazie al superpotere dei fumetti, della visibilità e dell’ironia due bianconigli in ritardo promettono di esorcizzare ogni imbarazzo e di trasformare l’HIV in un tema che sprigiona potere, e che tanto eroticamente quanto politicamente, unisce anziché dividere.

>> proiezione succulente concesse da Alberto D’Amico e Annalisa Corsi

H23:30
>> DJ-Set delle Meraviglie a cura delle Atlantidee.
suoneranno per voi:
*Toolhips – elettroshock
*missTitillo – sexy beaStz
TRAGS – live show
Absque – elettrowow

Inoltre banchetti informativi di PLUS – Onlus Persone LGBT SieropositiveNon Una Di Meno Bologna
***benefit a sostegno delle compagne di Perugia
https://liberetutte.noblogs.org/…/6-denunce-a-perugia-per-…/
con stampe originali a cura di
Percy Bertolini e Antonia Athena Leali

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Appuntamenti sabato 27 gennaio!

Non sai cosa fare questo sabato? Non sai come iniziare questo dicembre?

Noi sì! Ci sono due importantissimi appuntamenti per inziare favolosamente questo dicembre: Festa MigraBO – Oltre il giardino di genere e confini, appuntamento di incontro con e tra migrant* e rifugiat* lgbti, e Coniglie Bianche alle Frociate, in occasione della giornata mondiale contro l’AIDS Conigli Bianchi e Consultoria TransFemminista Queer per la prima volta insieme!

Come faremo noi? Ma è chiaro: grazie al potere dell’ubiquità che contraddistingue noi transfrocecyborg  Ci vediamo di qua e di là! Stay tuned!

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Slogan e canzoni per il corteo di domani!!!

 

1 INSIEME SIAM PARTITE, INSIEME RESTEREMO
NON UNA, NON UNA, NON UNA DI MENO

2 SIAMO MAREA / CHE NON SI FERMERA’ / VOGLIAMO DIRITTI E LIBERTÃ

3 (occhi di gatto)
A-a-a-Agitazione
Pe-pe-pe/pe-Permanente
sui nostri corpi non farai niente
noi siamo in lotta noi siamo tante
a-a-a-Agitazione
Pe-pe-pe/pe-Permanente
col tuo governo nessuno contratto
ci ribelliamo al vostro ricatto…

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Spezzona frocia al 24 novembre – lelle, froce e trans in agitazione permanente

Siamo lelle, froce, trans, puttane e marchettare native, migranti, terrone, di seconda generazione e italiane senza cittadinanza, infette.

Abbiamo indetto lo stato di agitazione permanente al grido di Non Una di Meno contro la violenza di genere e dei generi e contro i governi che la legittimano. Vogliamo sfilare insieme nella manifestazione del 24 novembre a Roma. Ci vediamo alle 14 in Piazza della Repubblica (davanti alla chiesa) sotto lo scriscione “Orgogliose antirazziste”, lo stesso che abbiamo portato a Macerata, a Firenze, a Ventimiglia e a Verona.

Come abbiamo scritto nel Piano femminista contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere, sappiamo che la violenza che ci colpisce è strutturale e sistemica e le forme che assume sono molteplici, trasversali e intrecciate. Così anche le nostre lotte e la nostra resistenza.

Saremo a Roma perchè l’eterosessualità obbligatoria è la radice comune della violenza contro le donne, contro trans, lesbiche, gay e lavoratrici/tori del sesso.

Perché vediamo chiaramente il carattere macista dei discorsi razzisti e nazionalisti che stanno infestando il nostro paese (e non solo), e al tempo stesso percepiamo il razzismo e il colonialismo di cui è imbevuto l’immaginario e la costruzione dei generi in Europa.

Perchè il nesso che lega tutti i provvedimenti e i discorsi di questo governo è la volontà di imporre la riproduzione della nazione bianca ed eterosessuale. Un progetto delirante e mostruoso al quale, se mai dovesse essere offerto un posticino alle coppie gay e lesbiche più rispettabili, non intendiamo collaborare.

Saremo a Roma perchè mentre noi siamo sfrante dallo sfruttamento e dalla precarietà, Di Maio progetta un reddito di cittadinanza che viene assegnato al capofamiglia: tutto il contrario del reddito di autodeterminazione per cui ci battiamo da tempo, incondizionato, garantito a tutti/e a prescindere dalla nazionalità e assegnato ai singoli individui, in modo che sia uno strumento per liberarci dal ricatto della precarietà e rompere la dipendenza economica che impedisce a tant* gay, lesbiche, trans, donne e ragazze di andarsene di casa e di vivere la propria sessualità come vogliono.

Saremo a Roma perché vogliamo autodeterminazione e libertà per le persone trans che per la legge italiana sono costretti/e a farsi sterilizzare se vogliono il cambio di documenti e a farsi diagnosticare da uno psichiatra se vogliono accedere legalmente agli ormoni. Perchè vogliamo reagire alla violenza contro lesbiche, gay, trans, donne nelle famiglie, nelle scuole, negli spazi pubblici, sul lavoro, nella sanità e ovunque. Perché vogliamo fermare le mutilazioni genitali su* neonat* intersex, praticate nel silenzio negli ospedali pubblici.

Perché almeno fino al giorno in cui non sarà abolito il lavoro vogliamo essere sicure da qualsiasi tipo di violenza e di stigma quando facciamo lavoro sessuale. Perché anche quando facciamo lavori apparentemente “normali” sappiamo di essere sfruttate anche sessualmente, nel momento in cui ci è richiesto di offrire il nostro corpo quantomeno agli sguardi, di sedurre, flirtare, sorridere, gestire docilmente e garbatamente le avances e le molestie. Sappiamo bene che lo stigma della puttana colpisce duramente le sex workers ma serve a terrorizzare tutte le donne per continuare a disciplinare la loro sessualità e per questo lo combattiamo unite. (Ci) battiamo inoltre per la decriminalizzazione reale e completa del sex work, dalle leggi statali fino alle ordinanze comunali.

Per tutti questi motivi, scendiamo in piazza a testa alta e culo aperto, manifestiamo, balliamo per le strade, nelle piazze, facciamo festa, ci organizziamo e tramiamo contro l’orrore di questo sistema sessista, razzista e neoliberista.

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Alla manifestazione nazionale aderiscono le Ombre Rosse!

Anche noi aderiamo al 24 Novembre: Manifestazione nazionale di Non una di meno, giornata internazionale contro la violenza maschile, di genere e dei generi. Scenderemo in piazza con ombrelli rossi per ribadire che non possiamo più tollerare ulteriore violenza sulle/sui lavoratrici/tori del sesso e che vogliamo una reale decriminalizzazione del sex work. Se anche tu sostieni le nostre lotte vieni in corteo con un ombrello rosso! #NonUnaSexWorkerDiMeno#RedUmbrella #SexWorkIsWork Ombre Rosse Ombretta Rossa Lina MessaMaria Mieli Mujeres Libres Bologna La MALA educación NON UNA DI MENONon Una Di Meno Bologna Ringraziamo le compagne francesi di Nous Aussi per l’immagine rubata!

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Spezzona frocia al 24 novembre – lelle, froce e trans in agitazione permanente

da SomMovimento NazioAnale

Siamo lelle, froce, trans, puttane e marchettare native, migranti, terrone, di seconda generazione e italiane senza cittadinanza, infette.  Abbiamo indetto lo stato di agitazione permanente al grido di Non Una di Meno contro la violenza di genere e dei generi e contro i governi che la legittimano. Vogliamo sfilare insieme nella manifestazione del 24 novembre a Roma. Ci vediamo alle 14 in Piazza della Repubblica (davanti alla chiesa) sotto lo scriscione “Orgogliose antirazziste”, lo stesso che abbiamo portato a Macerata, a Firenze, a Ventimiglia e a Verona.

Come abbiamo scritto nel Piano femminista contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere, sappiamo che la violenza che ci colpisce è strutturale e sistemica e le forme che assume sono molteplici, trasversali e intrecciate. Così anche le nostre lotte e la nostra resistenza.

Saremo a Roma perchè l’eterosessualità obbligatoria è la radice comune della violenza contro le donne, contro trans, lesbiche, gay e lavoratrici/tori del sesso.

Perché vediamo chiaramente il carattere macista dei discorsi razzisti e nazionalisti che stanno infestando il nostro paese (e non solo), e al tempo stesso percepiamo il razzismo e il colonialismo di cui è imbevuto l’immaginario e la costruzione dei generi in Europa.

Perchè il nesso che lega tutti i provvedimenti e i discorsi di questo governo è la volontà di imporre la riproduzione della nazione bianca ed eterosessuale. Un progetto delirante e mostruoso al quale, se mai dovesse essere offerto un posticino alle coppie gay e lesbiche più rispettabili, non intendiamo collaborare.

Saremo a Roma perchè mentre noi siamo sfrante dallo sfruttamento e dalla precarietà, Di Maio progetta un reddito di cittadinanza che viene assegnato al capofamiglia: tutto il contrario del reddito di autodeterminazione per cui ci battiamo da tempo, incondizionato, garantito a tutti/e a prescindere dalla nazionalità e assegnato ai singoli individui, in modo che sia uno strumento per liberarci dal ricatto della precarietà e rompere la dipendenza economica che impedisce a tant* gay, lesbiche, trans, donne e ragazze di andarsene di casa e di vivere la propria sessualità come vogliono.

Saremo a Roma perché vogliamo autodeterminazione e libertà per le persone trans che per la legge italiana sono costretti/e a farsi sterilizzare se vogliono il cambio di documenti e a farsi diagnosticare da uno psichiatra se vogliono accedere legalmente agli ormoni. Perchè vogliamo reagire alla violenza contro lesbiche, gay, trans, donne nelle famiglie, nelle scuole, negli spazi pubblici, sul lavoro, nella sanità e ovunque. Perché vogliamo fermare le mutilazioni genitali su* neonat* intersex, praticate nel silenzio negli ospedali pubblici.

Perché almeno fino al giorno in cui non sarà abolito il lavoro vogliamo essere sicure da qualsiasi tipo di violenza e di stigma quando facciamo lavoro sessuale. Perché anche quando facciamo lavori apparentemente “normali” sappiamo di essere sfruttate anche sessualmente, nel momento in cui ci è richiesto di offrire il nostro corpo quantomeno agli sguardi, di sedurre, flirtare, sorridere, gestire docilmente e garbatamente le avances e le molestie. Sappiamo bene che lo stigma della puttana colpisce duramente le sex workers ma serve a terrorizzare tutte le donne per continuare a disciplinare la loro sessualità e per questo lo combattiamo unite.

Per tutti questi motivi, scendiamo in piazza a testa alta e culo aperto, manifestiamo, balliamo per le strade, nelle piazze, facciamo festa, ci organizziamo e tramiamo contro l’orrore di questo sistema sessista, razzista e neoliberista.

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La transfobia spiegata ai scemi TDOR 2018

Cos’è la transfobia?
Tra i vari materiali distribuiti in piazza al TDOR 2018 – Trans day of remembrance,  il libretto di istruzioni contro transfobia e transnegatività! Non è una “fobia”, una paura personale, ma un costrutto sociale con precise responsabilità politiche, che produce violenza e stigma! Grazie a Percy Bertolini e Antonia Caruso!

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Sex work is work, non è stupro a pagamento!

Pubblichiamo e sosteniamo il comunicato di OMBRE ROSSE – Collettivo transfemminista di sex workers and allies.

Invitiamo tutt* a dare massima diffusione a questa presa di parola delle sex worker e a farlo anche attraverso mezzi diversi da facebook – blog, mail, mastodon e anche parlarne con le amiche – perchè il comunicato è stato segnalato da qualcuno e censurato su facebook (ora è stato ripubblicato). 

#StopWhorephobia #NoSwerfs

SEX WORK IS WORK, NON È STUPRO A PAGAMENTO!

Lunedì 19 novembre alle 9 si terrà nelle sale di Palazzo D’Accursio a Bologna la presentazione del libro di Rachel Moran “Stupro a pagamento – la verità sulla prostituzione”. Nell’attuale contingenza storica, con un governo che attacca frontalmente, attraverso il ddl Pillon e il decreto Salvini, la vita e la libertà delle donne, delle/dei/* migranti, delle persone lgbtiaq e di tutte le soggettività non normate, e a pochissimi giorni dalla manifestazione nazionale di Non una di meno il 24 novembre a Roma, ci sorprende che abbia luogo nelle sale di Palazzio d’Accursio la presentazione del libro “Stupro a pagamento – la verità sulla prostituzione”, evento che prentende di sostituire alla molteplicità delle esperienze di vita delle/dei/* sex worker* un’unica narrazione.

NON POSSIAMO PERMETTERE che vengano portati avanti, addirittura con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, EVENTI CHE CI INVISIBILIZZANO IN QUANTO LAVORATRICI E LAVORATORI DEL SESSO e che sostengono discorsi per noi estremamente pericolosi: criminalizzare la nostra attività rafforza le leggi che controllano e reprimono il lavoro sessuale, con multe o ordinanze, senza interpellarci e senza darci alternative concrete, non fa che renderci più soggett* alla precarietà, all’impossibilità di trovare una casa, alla paura che ci tolgano i figli, ai maltrattamenti da parte di poliziotti, giudici e medici, a maggior violenza, da quella verbale a quella fisica, a quella istituzionale, a medicalizzazioni varie, se non a vere e proprie psichiatrizzazioni forzate. Aumentare la pena per il cliente significa spingere le lavoratrici a nascondersi sempre di più esponendosi maggiormente a pericoli, legittima il cliente a compiere violenza.

LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO ESPRIME UNA NARRAZIONE UNICA DEL LAVORO SESSUALE, VITTIMISTA E STIGMATIZZANTE CHE NON CI RAPPRESENTA E CHE RIFIUTIAMO. Sebbene infatti nessun* di noi neghi all’autrice la sua esperienza di sopravvissuta, la nostra richiesta è che nemmeno le nostre esperienze siano negate. Riteniamo infatti che questo tipo di narrazioni siano linfa vitale per rafforzare lo stigma, che ogni giorno viviamo sulla nostra pelle; LO STIGMA CONDONA, GIUSTIFICA E MOTIVA GLI ABUSI, GLI ATTACCHI E LE VIOLENZE CONTRO DI NOI, ci rende ricattabili, produce isolamento e ci induce a una doppia vita per la paura di diventare visibili, di perdere amici e famiglia o di mettere in pericolo di derisione e isolamento i nostri stessi cari, figli/e e familiari. Tutto questo, in un sistema completamente privo di progetti o servizi di supporto e troppo spesso punitivo e repressivo. Questo tipo di retorica paternalistica genera più violenza e repressione contro le/i/* sex worker*, ancor di più se sono migranti che, con la stessa retorica paternalistica, vengono multat*, arrestat* e, non per ultimo, deportat*.

SIAMO TRANSFEMMINISTE, SEX WORKER E ALLEATE, crediamo nell’autodeterminazione di ogni soggettività e siamo contro la tratta e ogni forma di sfruttamento. Siamo contro la violenza, la stigmatizzazione e la criminalizzazione di chiunque si ritrovi a vendere sesso – che sia per scelta, per costrizione, o più semplicemente per circostanze di vita. In quanto sex workerstransfemministe, NON POSSIAMO ACCETTARE E, ANZI, RIFIUTIAMO CON FORZA L’ACCOSTAMENTO TRA LAVORO SESSUALE E STUPRO. Lo stupro è un atto di violenza patriarcale non consensuale: non solo non ha senso logico affermare che si tratti di “stupro a pagamento”, ma soprattutto NON PERMETTEREMO CHE LA VIOLENZA MASCHILE VENGA COSÌ SMINUITA E CHE VENGA STRUMENTALIZZATA PER STIGMATIZZARE IL SEX WORK E LE/I/* SEX WORKER* che invece agiscono attraverso una trattativa su base consensuale, per quanto ogni situazione sia legata a svantaggi o privilegi legate alla classe, alla razza e al genere.

IL LAVORO SESSUALE È LAVORO E CI BATTIAMO PER LA DECRIMINALIZZAZIONE DI OGNI SUA FORMA, per far sì che il sex work avvenga nelle condizioni di maggior autotutela e sicurezza sul lavoro per le/i/* lavoratrici e lavoratori. Vogliamo ricordare che molte volte il sex work è una delle poche strade percorribili nelle nostre esistenze precarie di donne, trans*, frocie, migranti. Il 20 novembre è il TDoR, il Trans Day of Remembrance di tutte le persone trans* uccis*, e la maggior parte di queste erano sex worker. Saremo presenti anche insieme a Nonuna di meno e al MIT e anche per questo non possiamo accettare che a ridosso di questa importantissima iniziativa vengano portate avanti inziative che crediamo possano essere estremamente divisive del movimento (trans)femminista: non vogliamo che si riproduca la dicotomica differenza che vede le (trans)femministe sex worker “inconsapevoli vittime del patriarcato” da un lato, e le femministe “pure” dall’altro.

SIAMO SEX WORKER TRANSFEMMINISTE, PRENDIAMO PAROLA, CHIEDIAMO CHE NESSUN* SI ARROGHI IL DIRITTO DI SOSTITUIRSI ALLE NOSTRE VOCI, RUBANDOCI IL DIRITTO AD ESISTERE, RESISTERE E LOTTARE.

APPUNTAMENTO ALLE 11 IL 19 NOVEMBRE A PALAZZO D’ACCURSIO E POI IL 20 NOVEMBRE IN PIAZZA DEL NETTUNO PER IL TDoR, TRANS DAY OF REMEMBRANCE!

OMBRE ROSSE – Collettivo transfemminista di sex workers and allies

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