Sabato@Atlantide h17.30 incontro sul pinkwashing

Perché il governo di Israele finanzia i festival lesbo-gay-trans-queer come Gender Bender?

Hai mai sentito parlare di pinkwashing?

Cosa succede quando i nostri diritti si prendono una sciacquata di rosa?

Con una precisa strategia di politica culturale, Israele si promuove come paese lgbtiq friendly per ripulire la propria immagine internazionale, macchiata da sessant’anni di occupazione militare dei territori palestinesi e da gravissime violazioni dei diritti umani contro le/i palestinesi. Come evitare che la nostra identità e le nostre lotte vengano strumentalizzate, in Israele come in Europa?

 Incontro-dibattito con Giulia, attivista femminista in Libano

Proiezione di materiali autoprodotti da realtà queer libanesi

Sabato 10 novembre 2012 – ore 17.30 @ Atlantide

piazza di porta Santo Stefano 6, Bologna

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Prendiamoci cura delle nostre perversioni

Lo striscione di Forza Nuova “Le perversioni vanno curate”  è un attacco a tutte noi che ogni giorno allegramente ci ribelliamo “agli schemi tradizionali maschio/femmina”.
Un attacco che proviene da un formazione politica che non è semplicemente portatrice di “ignoranza” e “inciviltà”, ma che è espressione di logore culture fasciste che continuamente cercano di sdoganarsi come opinioni tra le altre, quando invece andrebbero respinte senza appello dalle persone LGBTIQ, da tutta la cittadinanza e dalle istituzioni.

Per quanto grottesco e antiquato, il fastidio dei fascisti di fronte all’affermarsi di forme molteplici e complesse di sessualità, piaceri e transiti tra i generi non è una patologia, così come non lo è la violenza contro donne, lesbiche, gay, trans. Si tratta invece della parte più visibile ed estrema della cultura patriarcale e machista che ci circonda e che ogni giorno combattiamo.

Eppure c’è una verità racchiusa nello slogan usato dai forzanovisti e nel loro rispolverare la categoria “freudista” di perversione. Le perversioni vanno curate, ma non in senso patologico, come vorrebbero farci credere un manipolo di ciarlatani, sedicenti psicologi e cattolici integralisti. Vanno curate nel senso che bisogna prendersi “cura di sè”, coltivare le proprie perversioni, aiutarle a crescere e a dispiegarsi, perchè sono costitutive della sessualità, dell’eterosessualità come dell’omosessualità e di tutte le posizioni di desiderio.

Coraggio, ancora uno sforzo e anche “I tre saggi sulla sessualità” di Freud potrebbero entrare nella cul-tura – del resto, la cultura è sempre incarnata in un corpo – di questi inconsapevoli fans di Gender Bender, che puntualmente si ripresentano a ogni edizione in cerca del piacere perverso della visibilità.

Laboratorio Smaschieramenti/antagonismogay
 

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Con/Sens/(U)/Ale! 14 ottobre 2012@Atlantide

Si avvicina il compleanno di Alessandro e abbiamo voglia di vedere un pò di amiche ed amici.

Fratelle e sorelli, vicinu e lontanu, chi la conosceva da sempre e a chi la conosceva da poco ma già l’amava, chi con Ale ha condiviso la vita, la politica, la ricerca, lo studio, un pezzo di strada: come l’anno scorso, ci vediamo domenica 14 ottobre dalle 16 in poi ad Atlantide, in piazza di Porta Santo Stefano 6 a Bologna.

Abbiamo della musica, qualcosa da bere e da mangiare, immagini e qualche personalpolitico frammento della prismatica favolosità di Ale da condividere attraverso alcuni favolosi estratti delle appassionate giocose e serissime discussioni della mailing-list interna del Laboratorio Smaschieramenti.

Anche quest’anno, se vi va, portate quello che volete. Altra musica, foto, disegni, pensieri o semplicemente voi stesse.

Vi aspettiamo!

Per contatti, messaggi, proposte, indicazioni stradali, ospitalità, baci e altro: infosmaschieramenti@inventati.org

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Ciao Ale, ci vediamo per il tuo compleanno

Oggi è un anno e un giorno che stiamo senza Ale… Come Gianluca anch’io faccio molta fatica a dire qualcosa che abbia un senso, volevo solo dirvi che ci incontreremo per ricordarla il giorno del suo compleanno, che è fra un mese, e mandare un abbraccio fortissimo a tuttu.

Alessia/Lab Smaschieramenti

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Notizia apparsa su Repubblica, smentita del NoA

A seguito delle notizie apparse su Repubblica Bologna del  24/07/2012, il NoA ha diffuso il seguente comunicato.

ATLANTIDE NON SI TOCCA! FAVOLOSE SEMPRE!
Apprendiamo oggi da un articolo di Repubblica di una proposta che la presidente del quartiere Santo Stefano Ilaria Giorgetti avrebbe fatto a NoA: quella di partecipare a un bando per l’assegnazione del Cassero di via Santo Stefano, attuale sede di Antagonismogay/Laboratorio Smaschieramenti, NullaOsta e Clitoristrix.
Intendiamo innanzitutto chiarire con questa nota che l’assemblea di NoA non ha mai ricevuto proposte, né è mai entrata in contatto con la presidente del quartiere Santo Stefano. Questa dichiarazione ci sembra tanto più singolare in quanto non solo NoA non è interessata a competere con altri soggetti per l’assegnazione di spazi pubblici tramite bandi comunali, ma non ne avrebbe nemmeno la possibilità, non essendo e non volendo trasformarsi in un’associazione formalmente costituita: ribadiamo ancora una volta che NoA  è un’esperienza di cooperazione e di costruzione dal basso che non ha come obiettivo la competizione con altre realtà cittadine ma la creazione di pratiche innovative di autogestione degli spazi e di autogoverno.
Nella tre giorni che abbiamo organizzato ai Giardini Margherita, lo spazio da noi riaperto è stato attraversato da tante e tanti che come noi vivono condizioni di precarietà e il mancato riconoscimento del proprio lavoro; il nostro obiettivo è iniziare con loro un percorso che parta dai punti in comune per costruire insieme soluzioni collettive in grado di far vivere nuovi spazi oltre la logica del mercato. La nostra forza sta nella potenza dell’autorganizzazione e delle nuove forme di cooperazione che sapremo creare, non certo nel riconoscimento da parte di una rappresentanza esausta, che con le sue politiche miopi – di cui oggi vediamo l’ennesimo esempio emblematico – dimostra di creare solo blocchi e impedimenti.
Infine troviamo particolarmente grave il tentativo di mettere in relazione NoA con un possibile sfratto di Atlantide, realtà che da anni in città svolge un importante lavoro politico, intrecciando tematiche di genere a lotte sul terreno della precarietà, e che non può certemente essere ridotta a mero circolo di organizzazione di feste serali o a un problema di ordine pubblico.
Alle attivist* di Atlantide va dunque tutto il sostegno e la solidarietà di NoA, nella convinzione che le esperienze  e le ricchezze che Atlantide offre alla collettività siano una risorsa per NoA stessa e per la città tutta, sempre più ingessata intorno a discussioni tecniche su decibel e orari.
Atlantide non si tocca! Favolose sempre!
NoA – Nation of Arts

L’articolo apparso su Repubblica:

da Repubblica Bologna 24/07/2012, pagg. I e VII

Il caso
Il Quartiere: “Priorità alle attività diurne, non è un posto da feste”
Gara per il Cassero di S. Stefano gay e lesbiche a rischio sfratto
CATERINA GIUSBERTI
UN BANDO per il Cassero di Porta S. Stefano, quello sulla destra uscendo dal centro. Le associazioni gay-lesbiche riunite nel circolo Atlantide rischiano lo sfratto, stavolta per davvero. Il bando uscirà tra agosto e settembre, per assegnare gli spazi entro l’anno. «Sarà privilegiato chi sfrutterà anche l’orario diurno — spiega la presidente del quartiere Ilaria Giorgetti — Le attività serali si dovranno concludere entro mezzanotte. Non
è un locale per fare feste».
STASERA il Quartiere Santo Stefano approverà le linee guida per il nuovo bando. Tutti i progetti saranno bene accetti: dalla tutela del verde e del patrimonio pubblico alla promozione della cultura e della storia delle arti, passando per la letteratura, la formazione lavorativa, le antiche professioni bolognesi, i diritti umani, la sessualità e le politiche di genere. Possibile anche l’assegnazione disgiunta del primo e del secondo piano. «Un bando trasparente, che regolarizza una situazione e offre una possibilità alle tante associazioni del nostro territorio», precisa Giorgetti soddisfatta. La sete di spazi, in effetti, è tanta. Anche i giovani artisti del Noa, reduci dell’occupazione dei Giardini Margherita, potrebbero partecipare. «Gliel’ho suggerito», conferma la presidente. Atlantide potrebbe concorrere, ma dovrebbe cambiare registro: stop alle attività fino alle 6 di mattina e attività diurne. Nel 2008 il Cassero fu assegnato all’associazione, che lo occupava abusivamente dal 1997, dall’allora presidente del quartiere Andrea Forlani. Durante il mandato del commissario Cancellieri fu disposto un bando, ma la sede non fu assegnata e restò ad Atlantide.

 

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Le cattive ragazze vanno ovunque, con Bartleby lo scrivano

Ed infine, è ritornata l’estate.
Come ogni anno, insieme alla spietata zanzara tigre e all’insostenibile umidità padana, tornano anche soffocanti minacce di sgombero.
Anche questa volta, una parte dell’amministrazione comunale spinge, perchè non vuol perdersi l’appuntamento più appassionante che potrà godersi sotto agli ombrelloni della riviera.
Altro che tornei di burraco e racchettoni sulla spiaggia. Molto più eccitante un bello sgombero.
E quest’anno dal bussolotto della tombola è spuntato il nome del nostro caro scrivano.

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# Save 194_Mandiamo in crisi l’obiezione!

# Save 194 – SALVIAMO LA 194

 Viene di nuovo messa in discussione la legge 194, che dal 1978 regolamenta e tutela il diritto delle donne all’interruzione volontaria di gravidanza, presso strutture pubbliche.

 Mercoledì 20 giugno 2012, a 34 anni dall’approvazione della 194,  la Corte Costituzionale è chiamata a esprimersi su supposti aspetti incostituzionali della 194 (sollevati in modo audace e pretestuoso da un giudice di Spoleto, in relazione al caso di una minorenne che voleva abortire, perché rimasta incinta in modo indesiderato).

Tante donne di associazioni, collettivi, reti territoriali, in questi giorni come noi si stanno mobilitando velocemente in tutta Italia contro una richiesta di pronunciamento gravissima.

Non difendiamo l’immobilità delle leggi in quanto tali, ma la nostra libertà di scelta in ambito riproduttivo e sessuale, e invitiamo ulteriori associazioni, gruppi e singole a partecipare a una riflessione sulla pericolosità politica, culturale, normativa e antropologica di qualsiasi discorso, norma, o prassi, che anteponga una fantomatica “soggettività” o “individualità” dell’embrione a quella delle donne.

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Favolose contro l’austerità!

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Guarda il video dell’esorcismo contro il diversity managment tenutosi di fronte alla banca Carisbo

Scarica il volantino dell’esorcismo contro il diversity managment :

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Ven 8 giugno presentazione di Canone Inverso

Venerdì 8 giungo ore 19.30 ad Atlantide, piazza di porta Santo Stefano 6, Bologna

il Laboratorio Smaschieramenti è lieto di presentare

Canone inverso. Antologia di teoria queer

a cura di Elisa A. G. Arfini e Cristian Lo Iacono

con scritti di Laurent Berlant, Leo Bersani, Judith Butler, Ann Cvetckovich, Samuel R. Delany, Lee Edelman, Eve Kosfsky Sedgwick, Sandy Stone, Michael Warner, Simon Watney

ed. ETS

guarda scheda e indice del libro

Vi aspettiamo!

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Bartleby Bene e Comune

Mentre le sabbie della pianura padana si stanno liquefacendo, l’università di Bologna chiama lo sgombero di Bartleby. Pazzesco, eh?

In linea con la repubblica che si fa la festa con le parate militari, mentre operaie, precari, migranti crepano per il lavoro prima ancora che per il terremoto, l’alma matrigna altro non sa dire e altro non sa fare che esibire i muscoli, contribuendo con la propria arrogante piccolezza all’impaludamento di queste terre.

Bartleby è un prezioso esperimento di intersezione fra vite, arte, cultura, politica e conoscenza che tanto ha dato a una Bologna ormai da troppo tempo desolata e impastata in un produttivismo che non guarda in faccia nessuno. E’ così che Bartleby, da quando è nata, cerca di costruire il suo “comune”.

Oggi, invece, stiamo assistendo con occhi increduli ad un triste teatrino dell’assurdo, in salsa provinciale, fatto di burocrati incapaci di progettazione, pieni di retorica su un’innovazione che neanche riescono a riconoscere. Troppo concentrati sulle lotte intestine nei loro partiti per le briciole di potere sulla miseria sociale dilagante, non riescono a vedere dov’è e cos’è il bene comune per questa città.

Ma è evidente, ormai, che l’università di Bologna sceglie la via kafkiana dell’insensato perché non ha più idee, parole e senso, ridotta ad essere un’azienda governata da interessi altrui.

Nulla ha più da dire e più da fare perché si è consegnata mani e piedi alla riforma baronale.

Nulla ha più da insegnare e da apprendere da una città che là fuori, faticosamente, continua a produrre e condividere saperi radicati nelle vite e nei corpi reali, a tessere relazioni, a tentare di r/esistere al ricatto della precarietà, dello smantellamento del welfare, della logica del profitto a tutti i costi.

Favolose sempre, austere mai, ci prenderemo cura dello scrivano come se si trattasse di noi stesse e ci (auto)difenderemo.

Laboratorio Smaschieramenti

 

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