Durante l’evento Queersforp4lest1ne al Circolo Hex, Sheela-Nah-Gig ha portato un intervento potente e giusto. Lo condividiamo (grazie compagna!)
Ricordiamo di firmare l’appello di Queersinpalestine – citato anche nel testo qui sotto.
Durante l’evento Queersforp4lest1ne al Circolo Hex, Sheela-Nah-Gig ha portato un intervento potente e giusto. Lo condividiamo (grazie compagna!)
Ricordiamo di firmare l’appello di Queersinpalestine – citato anche nel testo qui sotto.
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Come studiose antirazziste, femministe e anticoloniali impegnate in studi critici ci uniamo alle innumerevoli voci emerse a livello internazionale per chiedere la fine dell’assedio a Gaza, l’immediata cessazione dei bombardamenti, la liberazione di ogni ostaggio, l’apertura di un corridoio umanitario per sostenere la popolazione, il ripristino delle condizioni di vita per le/i palestinesi che sono lì intrappolat^ e la fine del colonialismo razzista Israeliano, che da 75 anni produce morte, orrore e subalternità. Avvertiamo e denunciamo, all’interno delle università, nelle istituzioni culturali e artistiche e nel dibattito pubblico il clima pesante di un discorso che si impone come unico e incontestabile.
Evento al Circlo Hex a cura del Laboratorio Smaschieramenti, 10 novembre 2023 h 18:30
(english below)
Si moltiplicano gli attacchi alle comunità queer che si posizionano contro l’occupazione, l’apartheid e il genocidio, contro il governo isr43li4no. La retorica è sempre la stessa, la conosciamo bene, ci dicono che difendiamo un popolo, quello p4lestin3se, definito “omofobo” di contro all’unica democrazia in medio oriente che rispetta i diritti lgbtqiap+.
Il 3 Novembre abbiamo partecipato all’iniziativa di PLAT “La casa, un incrocio di lotte”
il nostro intervento – Queering home: lavoro di cura e riproduzione sociale nelle s/famiglie queer –
Oggi 28 Ottobre siamo ovunque.
Siamo a Roma per denunciare il genocidio che Isr43l3 sta perpetrando ai danni del popolo p4l3stinese. Noi sappiamo da che parte stare, dove siamo sempre stat* dai tempi di #queerforpeace o fin dall’inizio. Denunciamo con forza i governi occidentali complici dell’apartheid e di questa vendetta, questa pulizia etnica a cui stiamo assistendo con rabbia, con dolore, con sorellanza. Vogliamo dirlo: lottiamo contro il #pinkwashing e il #rainbowashing di Isr43l3 e non accettiamo l’utilizzo strumentale dell’esistenza di noi persone lgbtqiap+ per appioppare certificati di civiltà, infatti non c’è luogo sulla terra in cui non veniamo discriminat*, uccis* per quello che siamo, la misoginia e l’omolesbobitransfobia sono ovunque, e ovunque siamo noi, con le nostre resistenze intrecciate.
Ma c’è una particolare violenza che invece riguarda una parte del mondo soltanto, si chiama colonialismo, si chiama sfruttamento di terre e popolazioni, si chiama uccidere e lasciar morire (pensiamo ai confini del mare, un grande cimitero a difesa della fortezza europa), si chiama rubare la terra e annichilire chi vi abita per sostituirl* con un sistema economico capitalista basato sul fossile e sulla distruzione del pianeta per i profitti di poch*. Un sistema che non arretra di fronte alle più gravi violazioni di diritti umani, al peggiore razzismo, che uccide tutt* indiscriminatamente e che colpisce particolarmente quelle minoranze che sono ostacoli alla narrazione degli aggressori. Sì perché ci raccontano da tempo, mentre bombardano, che lo fanno per il bene, per il progresso, per la democrazia…
E noi che siamo minoranza lo sappiamo da sempre: tutto questo è menzogna. Raccontata a reti unificate, spinta dai peggiori magnati della comunicazione, una menzogna.
Non in nostro nome!
Siamo unit* contro la violenza oggi anche a Bologna, dopo un anno di governo fascista che segue a decenni di inettitudine generale: nessun passo avanti per i diritti delle persone lgbtqiap+, Nemmeno per quell* più ricch* – figuriamoci per chi è precari*, migrante, razzializzat*, chi vive con disabilità, chi non partecipa della scarsa resitribuzione di un sistema di privilegi che si sta stringendo sempre di più. Non possiamo lamentarci di #rainbowashing da parte di questo governo, poiché siamo piuttosto un target di politiche d’odio nei nostri confronti in tutti i settori: dalla scuola, alla salute, alla comunicazione, al mondo del lavoro. Dove non sono implementate politiche “contro” si lascia piuttosto il mondo come sta: e sta MALE. Certo, continua il washing delle multinazionali, perché il capitale non ferma la sua estrazione di ricchezza e restiamo, volenti o nolenti, dei consumatori. E ci appelliamo alle coscienze delle altre frocie: basta complicità con un sistema che distribuisce briciole di benessere a poch* a discapito di tutt*.
Stiamo creando nuovi strumenti, anche legislativi, per permetterci di non vivere un’esistenza ad ostacoli, vogliamo vivere bene, meritiamo di vivere in pace, tutt*.
Siamo ovunque perché ovunque abbiamo tanto da dire:
basta al genocidio, basta allo sfruttamento, basta violenza. Diciamo basta ai “signori della guerra”, a partire da quelli che siedono sui banchi di questo governo, su quelli europei e occidentali:
Abbiamo bisogno del tuo aiuto!
👉https://www.produzionidalbasso.com/project/le-nostre-vite-valgono-unit-contro-la-violenza-di-stato-manifestazione-nazionale-bologna-28-ottobre-2023/
🩵Fai una donazione per sostenere la manifestazione in modo che sia più aperta, accessibile e attraversabile per tuttə.
Non abbiamo sponsor, siamo noi le nostrə sponsor
A Bologna mobilitazione nazionale con corteo il 28 ottobre ed assemblea nazionale il 29 ottobre. Per info e adesioni scrivere a lenostrevitevalgono[punto]sg@gmail.com – in fondo la lista delle adesioni in aggiornamento – sui social di Stati Genderali, le info aggiornate sul corteo e l’assemblea.
Al grido “Le nostre vite valgono. Unitə contro la violenza di Stato”, le realtà e le persone lgbtqiapk+ e disabili riunite negli Stati Genderali, invitano tuttə a scendere in piazza il 28 ottobre a Bologna in una mobilitazione nazionale contro gli attacchi di questo governo a tutte le persone che non rientrano nella loro idea di famiglia mamma-papà-bambino e di sessualità etero, monogama e morigerata. Dagli attacchi alle famiglie con due madri o due padri, alla propaganda “anti-gender”, questa violenza istituzionale legittima e fomenta le oppressioni che già subiamo nella vita di tutti i giorni, e si traduce sempre più spesso in violenza verbale e fisica. Continua a leggere
Partecipiamo all’evento di PLUS APS “Coming Out Day – Soggettività desideranti”
Ci hanno chiesto di condividere un coming out “collettivo” e questo è quello che ci è venuto in mente, mettere a nudo la realtà tragicomica di stare in assemblea online/offline!