Migrazioni queer: intervento di Zain al Rivolta Pride

Intervento di Zain – attivista rifugiato dalla Siria – al RIVOLTA PRIDE: LA MANIFESTAZIONE!

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بينما نحن هنا نحتفل بالفخر في شوارع بولونيا و نطالب بحقوقنا علناً دون خوف او اختباء في الظلال، يعاني رفاقنا من مجتمع الميم – عين في بلادي العربية و في الدول الاخرى التي لا زالوا الى الان يمارسوا اقسى أنواع التعذيب في حقنا فقط لأننا ولدنا مختلفين و طالبنا بحقوق لم يفترض ان نضطر الى المطالبة بها من الاساس، و ضمن هذه اللحظات المميزة جدآ هنا في ايطاليا، تعرضت فتاة كوير للقتل على يد عائلتها التي تعاني من رهاب المثلية في فلسطين بسبب هويتها الجندرية و ميولها الجنسية. وهذه ليست اول حالة و لن تكون الاخيرة إذا ما صمدنا معاً متمسكين بأيدي بعض و حاربنا من اجل حقوقنا هنا او هناك و في كل العالم.

Mentre noi qui celebriamo il Pride per le strade di Bologna e rivendichiamo pubblicamente i nostri diritti senza paura e senza nasconderci nell’ombra, i nostri compagni/e LGBTQ stanno soffrendo, nei paesi arabi e in molti altri paesi dove ancora oggi vengono praticate le più atroci forme di tortura contro di noi, solo perché siamo nati diversi e rivendichiamo diritti che non era previsto che chiedessimo.

In questi giorni così speciali qui in Italia, una ragazza queer è stata uccisa dalla sua famiglia omofoba in Palestina a causa della sua identità di genere e del suo orientamento sessuale.

Non è il primo caso, e non sarà l’ultimo se non restiamo uniti mano nella mano e lottando per i nostri diritti, sia qui che in tutto il mondo.

ومن جانب اخر، وبعد الهروب من المعاناة و القتل الذي يحدث لنا في بلادنا و قدومنا الى اوروبا متأملين حياة افضل نجد اننا مضطرين الان لمواجهة مشاكل اخرى، مثل كوننا لاجئين في المرتبة الاولى.

D’altra parte, dopo essere fuggiti dalle sofferenze e dalla morte che dobbiamo affrontare nei nostri paesi ed essere venuti in Europa sperando in una vita migliore, ci troviamo ora costretti ad affrontare altri problemi, in primo luogo il fatto di essere persone rifugiate.

فما يحدث هنا من استغلال للاجئين غير عادل، كاضطرارنا الى العمل لساعات اكثر و رواتب اقل و توقع اصحاب العمل انه يجب علينا القبول بهذا الظلم بصدر رحب، هذا غير صعوبة ايجاد عمل اساساً.
وأيضاً مشكلة كالاجار بسبب رفض اصحاب البيوت التأجير الى اللاجئين.

Ciò che accade qui in Italia in termini di sfruttamento delle persone rifugiate è ingiusto, siamo costrette a lavorare per più ore con salari più bassi, e i datori di lavoro si aspettano che accettiamo questa ingiustizia di buon grado. Inoltre è molto difficile trovare lavoro, ed è problematico trovare una casa poiché molti proprietari si rifiutano di affittare a persone straniere.

والكثير من المشاكل الاخرى التي نواجهها هنا بعيدا عن كوننا من محتمع الميم.

Qui dobbiamo fronteggiare molti altri problemi, oltre il fatto di essere persone LGBT.

فهنا نجد مشاكل مثل عدم الاعتراف بالزواج من اللاجئين المثلييين و وعدم السماح لهم بالعيش ضمن نفس الدولة الأوربية بسبب اختلاف الاقامات او عدم امتلاك احدهم اقامة، على الرغم بأننا ضمن أوروبا، وتعديل القوانين باستمرار بما يضيق علينا حتى الحصول على الاقامة و الاوراق.

Qui andiamo incontro a problemi come il non riconoscimento del matrimonio per le persone rifugiate dello stesso sesso. Anche se ci troviamo in Europa, non ci è permesso vivere nello stesso paese europeo se abbiamo fatto i documenti in paesi diversi, oppure se uno dei due non ha il permesso di soggiorno, anche se siamo legalmente sposati con il nostro partner. E le leggi vengono modificate continuamente per rendere sempre più difficile l’ottenimento della residenza e dei documenti.

هذا غير مشاكل الطلاب الاجانب الغير لاجئين من مجتمع الميم هنا، كأعطائهم اقامة ليست اطول من سنة وتصعيب تجديدها عليهم و تجاهل انهم أيضاً ضمن مجتمع الميم و ان العودة الى بلادهم هي خطر واضح و صريح لاننا مع الاسف لم نتقدم خطوة واحدة لسن قوانين تحافظ على حياتنا و حقوقنا في بلادنا.

Poi ci sono i problemi degli studenti stranieri LGBT che non sono rifugiati politici: il loro permesso di soggiorno è valido massimo un anno ed è molto difficile da rinnovare. Viene ignorato il fatto che questi studenti e studentesse fanno anche parte della comunità LGBT e che sarebbero in grave ed evidente pericolo se tornassero nel proprio paese, perché purtroppo non abbiamo fatto un solo passo per emanare leggi che tutelino le nostre vite e i nostri diritti nei nostri paesi.

نستحق الحياة و الكرامة و المطالبة بحقوقنا بدون الاضطرار الى الموت و بدون الهرب من بيوتنا و عائلاتنا و وان نتعرض للنبذ في مجتمعنا.
ما يحدث الآن تذكير للضرورة الملحة على العمل من اجل تحسين الظروف بما يتجاوز مجرد البقاء على قيد الحياة.

Ci meritiamo la vita, la dignità e la rivendicazione dei nostri diritti senza rischiare di morire, senza fuggire dalle nostre case e dalle nostre famiglie e senza essere rifiutati dalla nostra società.

Ciò che sta accadendo in questo momento, ci ricorda l’urgenza di lavorare per migliorare le nostre condizioni della vita, al di là della mera sopravvivenza.

العنف يبقى عنف، و الجريمة تبقى جريمة و الحرية واحدة مهما اختلفت مطالبها ومهما حاولوا طمس هويتنا و اخفاء و تغيير الحقائق، نحن موجودون و باقون وعلى ناصية حلمنا بعالم افضل

La violenza rimane violenza, e il crimine rimane crimine, e la libertà è unica, anche se la rivendichiamo in modi diversi. Non importa quanto cerchino di oscurare la nostra identità e nascondere o cambiare la realtà, noi esistiamo e resistiamo, in piedi grazie al nostro sogno di un mondo migliore, perché l’amore rimane amore.

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Intervento del tavolo Relazioni e (s)famiglie di Stati Genderali al Rivolta Pride 2023

Da tre anni ormai, dopo l’affossamento della legge Zan, il movimento lgbitqiap+ si è riunito negli Stati GenDerali per inaugurare una nuova stagione. Il tempo della delega ai partiti è finito. Il tempo in cui sembrava che volessimo solo essere uguali alle coppie etero è finito.

Nella nostra comunità c’è una enorme ricchezza di relazioni di affetto, di intimità e di cura. Noi froce e trans lo sappiamo, lo abbiamo visto quando siamo scappate di casa o quando siamo emigrate: che ciò che conta non è il sangue. Ciò che conta è l’affetto, la cura, la condivisione delle sfighe e dei piaceri della vita. Nella nostra comunità ci sono famiglie fatte di amiche, di amici, di amanti poli, di coinquilin*, di lunghe catene di ex e di ex della tua ex che faranno per sempre parte della tua s/famiglia. Queste cose anche gli etero stanno incominciando a viverle , ma le hanno imparate da noi.

Di questo dobbiamo essere orgogliose: non solo abbiamo fatto figli anche senza il vostro permesso: noi abbiamo inventato nuove parentele, abbiamo inventanto nuovi valori, nuove forme di vita.

Allora noi non vogliamo soltanto “gli stessi diritti degli etero”… perchè anche gli etero ne hanno troppo pochi!

  • Noi vogliamo il matrimonio egalitario, il riconoscimento dei figli alla nascita,  l’adozione per tuttu, e molto di più.
  • Vogliamo casa e reddito per tuttu, e vogliamo spazi per la socialità e l’autorganizzazione queer. Perchè senza una tavola da apparecchiare, senza un letto dove scopare, e senza luoghi fuori casa dove socializzare non si possono costruire legami.
  • Vogliamo strumenti giuridici flessibili per modulare la condivisione di responsabilità anche con le amiche, con chiunque, non importa se scopiamo o no, non importa se siamo 2 o 3 o 10.
  • Vogliamo che in qualunque legame affettivo sia possibile assentarsi dal lavoro per prendersi cura delle persone care.
  • Vogliamo aumentare i congedi parentali retribuiti e quelli della legge 104 e vogliamo poter distribuire i giorni di congedo fra due, tre, quattro… enne care giver: non solo partner, ma amiche, nonne, nonni, zie biologiche e non.  
  • Vogliamo estendere il diritto ai congedi a tutte le categorie di lavoratori, lavoratorə e lavoratrici. E’ uno scandalo che ne siano esclus*, insieme a molte altre categorie, proprio le colf e le badanti, che per professione si prendono cura de* figli* e dei nonni di altr*.
  • Vogliamo il congedo di paternità obbligatorio e di durata uguale a quello di chi partorisce, perchè solo così si può combattere davvero la discriminazione delle donne e delle persone dotate di utero nel mercato del lavoro.
  • Vogliamo che i legami affettivi delle persone migranti siano tutelati dal rischio di espulsione: la protezione speciale per la tutela della vita personale che questo governo ha abolito, e lo ius soli che il governo precedente non ha volto fare.

Nelle nostre famiglie ci sono anche i nostri figli e le nostre figlie, i figli nostre amiche, dei nostri compagni di attivismo. Ci sono persone anziane.  Ci sono persone con fragilità emotive e di salute mentale, anche a causa dell’oppressione che subiamo. Allora noi pretendiamo un welfare che sollevi caregiver di ogni tipo e in ogni tipo di famiglia dall’estremo sfruttamento cui sono sottopostǝ, sia per l’ansia di arrivare a fine mese che per la mancanza di servizi, e lo vogliamo  non per dare più figli alla patria, ma per dare più più dignità alle persone.

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Intervento smaschie al Rivolta Pride 2023

Il nostro intervento al Rivolta Pride 2023

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Ci dicono che ci sono cose più importanti dei diritti sociali, variabili in base al caso: la crisi climatica, il lavoro, la guerra. Come se noi frocie vivessimo in un mondo parallelo popolato di unicorni arcobaleno, dove crisi climatica, guerra e tutti gli altri problemi del mondo non esistono. Come se ci fosse davvero distanza tra diritti civili e diritti sociali, come se noi non lavorassimo. Lavoriamo, e subiamo oppressioni multiple a causa proprio delle nostre identità queer dissidenti. Viviamo il costante paradosso di svanire sotto al peso delle supposte “cose più importanti”, e l’essere il centro del discorso politico sul piano internazionale: l’odio omolesbobitransafobico crea un fronte comune dagli Usa alla Russia, dove l’oppressione delle persone queer permette di superare qualsiasi divergenza politica. Negli Usa solo quest’anno sono state approvate 75 leggi contro le nostre vite, mentre la Russia di Putin pretende di considerare malate le persone queer, di guarirle con ogni mezzo e in modo coercitivo, e impedisce i percorsi di affermazione di genere.  Continua a leggere

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LOTTA E CURA SENZA PAURA  – Rivolta Pride 2023

LOTTA E CURA SENZA PAURA 

Unitə contro la violenza di Stato!

Documento Politico del Rivolta Pride – Bologna, 1/07/2023 

Da quando l’attuale governo è in carica, la violenza contro lesbiche, gay, trans, bisessuali e tutte le dissidenze e le minoranze si è intensificata in tutte le sue forme: quella statale, sociale, legislativa e mediatica. Lo stop alla registrazione anagrafica deə bambinə delle coppie omosessuali, la retorica apocalittica intorno alla gestazione per altrə, gli attacchi all’educazione al genere nelle scuole sono attacchi diretti a noi, sono atti che ci designano come oggetto privilegiato dell’odio e del panico sociale. Ma questi provvedimenti sono anche un attacco alla libertà di tuttə, perché vogliono far passare l’idea che la gravidanza e la genitorialità, ma in particolare la maternità, non siano esperienze che possono essere risignificate, riorganizzate, gestite dal basso dalle persone direttamente coinvolte (come le donne hanno iniziato a fare a partire almeno dagli anni ‘60) ma debbano avere un’unica forma e un unico significato, imposto dal discorso neofascista. Continua a leggere

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Un sorriso per Valérie. Dona per le cure dentarie di una attivista trans che ha fatto la storia

  • Clicca qui https://sostieni.link/33865 per partecipare alla raccolta fondi per le cure dentarie di Valérie Taccarelli, una sorella e una compagna che ha fatto la storia del movimento frocio in Italia e che fra le tante altre cose è sempre stata al nostro fianco nelle iniziative ad Atlantide,  nelle campagne e nelle azioni di #queeringoccupy e Santa Insolvenza, nella costruzione della prima Consultoria queer, nelle assemblee, nei pride, in Facciamo Breccia e molto altro.
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Manifestiamo per Cloe e per tutt* a San Donà di Piave

Nella notte fra il 10 e l’11 giugno dell’anno scorso, Cloe Bianco ha scelto di darsi la morte; il suo corpo è bruciato insieme alla sua casa mobile in una valle delle Dolomiti del Cadore.

Cloe è l’insegnante trans che nel 2015 fu oggetto di sanzioni disciplinari e di una vera e propria gogna mediatica perchè era andata in classe con vestiti da donna, conformemente al genere che sentiva suo, spiegando semplicemente agli studenti che preferiva essere chiamata al femminile.

La sua scuola si trovava a San Donà di Piave, ed è lì che scenderemo in piazza domenica 18 giugno, per ricordare Cloe Bianco e perché non possiamo accettare che la scuola sia un luogo di violenza e di paura per insegnanti e student*.

Siamo trans, esistiamo, abitiamo le metropoli ma anche le province, lavoriamo nelle fabbriche, nelle strade e anche nelle scuole, studiamo nel sistema di istruzione di questo paese e non siamo più dispost* a nasconderci! Continua a leggere

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Tavolo (s)famiglie: diritti e welfare per tuttu

Comunicato del Tavolo (s)famiglie di Stati GenDerali verso la manifestazione del 20 maggio [rimandata per crisi climatica: seguiteci, presto uscirà una nuova data!!]

Il 20 maggio scendiamo in piazza contro la violenza di stato verso le persone lgbtqia e per difendere i valori della cura, della condivisione e della libertà nelle relazioni contro quelli della produttività, della performance, della maternità obbligatoria e della famiglia patriarcale in salsa moderna proposti da questo governo.

I momenti più bui spesso sono quelli in cui si prende più coraggio.

Non è più tempo di chiedere soltanto che le famiglie omogenitoriali abbiano “gli stessi diritti”  di quelle etero, anche perchè questi diritti sono insufficienti per tutt* i tipi di genitori. E non è più il tempo in cui le famiglie queer, da sempre esistite e fatte di amici, coinquilin*, amanti e parenti non biologici, avevano visibilità solo nei film di Ozpetek. Continua a leggere

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Comunicato di Rivolta Pride in solidarietà a Bruna, picchiata dalla polizia locale a Milano

La solidarietà e la vicinanza della comunità LGBTQIA+ di Bologna a Bruna, la donna trans picchiata dalla polizia locale di Milano lo scorso 24 maggio, sono tutt’uno con la nostra rabbia e la nostra determinazione a condannare la violenza delle forze di polizia, che da sempre si accanisce con particolare brutalità e con totale impunità quando si tratta di sex workers, di migranti, di donne trans, di gay, lesbiche e altre minoranze sessuali o di manifestanti.

Il pestaggio di Bruna è stato documentato in un video che è finito sui media, ma sappiamo che per ogni episodio che viene alla luce, altri mille restano non denunciati. Sappiamo anche che non si tratta di una brutalità commessa da soli 4 individui, ma di una situazione sistematica, ed è questa che vogliamo denunciare e condannare.

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(s)family night: ritratti di famiglie di ogni genere 12 Maggio

Mentre la destra cerca di imporre un modello di vita basato sull’eterosessualità obbligatoria e sulla famiglia nucleare, le nostre vite sono già popolate di una grande varietà di relazioni d’affetto, di intimità, di condivisione che ci permettono di resistere alla crisi e di continuare a vivere giorno dopo giorno nella nostra favolosità.
Coinquilin@ amorevoli, conquilin@ per caso, reti di amic@, famiglie con un padre di meno o uno di più, massaie critiche, parentele spurie, bambin@ con due mamme, con due papà o con più di due genitori e certamente con innumerevoli zie non biologiche… reti di affetti fatte di persone giovani e non, con persone che studiano, persone che invecchiano, persone disabili, spesso in viaggio fra Sud e Nord del paese o del mondo, in lotta nella ricerca di una casa, in lotta contro i generi tradizionali, in lotta per avere il tempo e lo spazio di vivere i propri affetti senza essere schiacciat@ dal lavoro.
Al centrosinistra che si riscopre paladino dei diritti delle famiglie omogenitoriali solo ora che non è al governo, rispondiamo “meglio tardi che mai”, ma anche che non è abbastanza. Le famiglie omogenitoriali sono una delle tantissime forme di affetto esistenti e il riconoscimento alla nascita è solo uno dei bisogni essenziali da garantire.
Verso la manifestazione nazionale lgbitquia+ del 20 maggio e verso il Rivolta Pride, un evento per riflettere sulle nostre rivendicazioni in materia di relazioni affettive, che vanno molto oltre l’omogenitorialità.

📍 h. 18:30 mostra dei ritratti di (s)famiglie realizzati in piazza l’8 marzo, + set fotografico + set video “Storie di (s)famiglie resistenti” + musica, aperitivo e birrette
📍 h. 20:00 talk “Diritti & welfare oltre la coppia”
📍 h. 21:00 djset dj Madre da v.a.k.k.a.
📍 h. 22:30 chiusura

🌈 A cura di Laboratorio Smaschieramenti, Collettiva Poliamorica, Collettivo AUT Giurisprudenza, Rete Genitori Rainbow, Rete per l’autonomia/Express Care, Famiglie Arcobaleno – È un evento del calendario Pride Rivolta Bologna.

12 maggio 2023 • ore 18-22:30 • @Centro sociale della Pace

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Manifestazione nazionale: Le nostre vite valgono Unitə contro la violenza di Stato

Le nostre vite valgono. Unitə contro la violenza di Stato

Al grido “Le nostre vite valgono. Unitə contro la violenza di Stato”, come realtà e singol* che attraversano o si sono avvicinate al percorso di Stati Genderali, invitiamo tuttə a scendere in piazza il 20 maggio a Bologna in occasione della mobilitazione nazionale contro i violenti attacchi di questo governo a lesbiche, trans, gay e a tutte le persone che non si conformano alle aspettative binarie di genere, al modello unico familista basato sulla coppia eterosessuale composta da un uomo e una donna e alla morale sessuale tradizionale. Il 17 maggio, nella giornata internazionale contro l’omolesbobitransafobia, saranno tante e diverse le iniziative nei territori, ma sentiamo il bisogno di un momento unitario per contrastare una violenza istituzionale che legittima e fomenta la violenza e l’oppressione che già subiamo nella vita di tutti i giorni.

La nostra piazza orgogliosa e resistente in contrapposizione alla piazza dell’odio organizzata a Roma dai movimenti anti-scelta, sarà l’occasione per far sentire forte la nostra voce e rivendicare le istanze che come movimento LGBTQIA+ abbiamo elaborato nel corso di un anno e mezzo di assemblee convocate a seguito della bocciatura del ddl Zan.

Sono rivendicazioni che riguardano l’autodeterminazione di genere, che necessita di una nuova legge che risponda realmente, al di là dei protocolli medici, ai bisogni e ai desideri delle persone trans* e non binarie. Riguardano il diritto di famiglia, che necessita dell’approvazione del matrimonio egualitario, del riconoscimento di forme di affettività e relazione altre rispetto alla coppia, del riconoscimento alla nascita dei figli di tuttə, della possibilità per tuttə di adottare e di accedere alle tecniche di riproduzione assistita. Riguardano l’abitare, ormai diventato un lusso in moltissime città italiane e ancor di più per le persone discriminate per genere, orientamento sessuale, razzializzazione e abilità fisica o neurodivergenza. Riguardano l’educazione nelle scuole e università, il diritto a ricevere informazioni adeguate fin dagli anni della formazione sull’affettività, sulla sessualità, sull’identità di genere e sul consenso liberi da bigottismo ed erogati da soggetti formati e competenti. Riguardano i diritti sul lavoro connessi alle nostre situazioni affettive, alla nostra condizione di discriminazione, ma anche alla nostra condizione di persone sfruttate che pretendono migliori condizioni contrattuali e salariali.

E sono la risposta più efficace alla violenza di Stato che subiamo da un governo fascista che nei nostri confronti ha una vera ossessione e che contro di noi agisce una autentica persecuzione. Noi non siamo l’arma di distrazione di massa di questo governo, non siamo l’argomento utilizzato per nascondere l’evidente inadeguatezza di chi è alla guida del Paese. Le nostre comunità non stanno inseguendo l’agenda politica del governo: è l’agenda politica del governo che sta inseguendo noi, e non per caso. Da anni la nostra visibilità, i nostri diritti sono sotto attacco. Un attacco che non riguarda solo noi persone LGBTQIA+. Con lo spauracchio dell’ideologia gender già da anni vengono cancellati progetti nelle scuole e nelle università, viene limitato il diritto ad abortire, vengono ostracizzati i percorsi di affermazione di genere delle persone trans* e non binarie e i/le figliə delle famiglie arcobaleno vengono privatə del diritto ad avere entrambi i genitori riconosciuti dallo Stato. Con la criminalizzazione delle persone migranti e l’invisibilizzazione delle persone razzializzate (entrambe le misure unite nella teoria del complotto della cosiddetta “sostituzione etnica”) un enorme numero di persone non può esercitare il proprio diritto di cittadinanza, o è imprigionata in strutture di accoglienza che in realtà si sono rivelati sistemi semi-carcerari spacciati per inserimento sociale, è esposta alla violenza costante della società circostante, delle forze dell’ordine e delle istituzioni; viene lasciata morire in mare.

Lo stigma sulla comunità LGBTQIA+ e sulle persone razzializzate era già sotto gli occhi di tuttə. L’avevamo già detto lo scorso autunno, lo ribadiamo: questo governo ci odia. La noncuranza che ha contraddistinto la maggior parte dei governi precedenti a questo, i giochetti parlamentari fatti sulla nostra pelle e sui nostri diritti, hanno avuto come risultato quello di creare un clima favorevole a questo attacco frontale e diretto. Alla crisi del sistema economico si fa fronte ricorrendo a politiche securitarie, aumentando la precarietà, non garantendo la sicurezza sul lavoro, non fornendo adeguati supporti a chi è senza reddito, aumentando il tempo di lavoro e riducendo quello di vita e di cura, depotenziando il welfare che si basa sempre di più sul lavoro non retribuito delle donne. Questa è la realtà che si nasconde dietro la becera morale nazionalista propagandata da questo governo, che colpisce chi lavora ma spacciando i propri provvedimenti come “bonus” emargina ancora di più i soggetti minorizzati, ci divide e ci spinge alla competizione invece che alla cooperazione.

L’obiettivo di questo governo non è distrarci, ma dividerci. Per questo motivo ci siamo unit3 alle piazze delle famiglie arcobaleno, alla mobilitazione dal 28 aprile convocata dalle persone migranti unite nel  coordinamento antirazzista #nonsullanostrapelle, al primo maggio delle realtà in lotta per il reddito, al corteo “Interruzione volontaria di patriarcato” del 6 maggio ad Ancona  organizzato da Non Una di Meno per difendere il diritto all’aborto, alle street rave parade contro la repressione del tempo libero, e abbiamo dato tutta la nostra solidarietà contro la criminalizzazione dell’attivismo ambientalista.

Per questo stesso motivo invitiamo chiunque a continuare questo percorso di costruzione di un’opposizione al governo plurale ma compatta, e a partecipare con noi alla manifestazione nazionale del 20 maggio.

Siamo noi, la vita.
Siamo i movimenti ambientalisti che pretendono la cessazione immediata delle attività inquinanti.
Siamo i movimenti transfemministi ed LGBTQIA+ che tessono relazioni e rivendicano autodeterminazione
Siamo i movimenti antirazzisti che abbattono le frontiere interne ed esterne agli stati
Siamo le mobilitazioni sindacali che pretendono dignità economica, sicurezza sul lavoro e diritto a lavorare meno.

Le nostre vite valgono, o non verrebbero così ferocemente attaccate. È tempo di lottare per riprenderci quel valore.

Ogni attacco a soggetti specifici, per dividerci e frammentarci, non ci troverà impreparatə: risponderemo con un’unica voce. È tempo di rivolta contro la violenza di Stato.

PER LE ADESIONI SCRIVERE A lenostrevitevalgono20m@gmail.com

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