

Condividiamo l’adesione allo sciopero Generale del 16 Dicembre 2021 degli Stati Genderali:
๐๐๐ซ๐ฌ๐จ ๐ฅ๐จ ๐ฌ๐๐ข๐จ๐ฉ๐๐ซ๐จ ๐ ๐๐ง๐๐๐ซ๐๐ฅ๐ ๐๐๐ฅ ๐๐ ๐๐ข๐๐๐ฆ๐๐ซ๐ ๐๐๐๐๐ฅ
๐๐ข๐๐ฆ๐จ ๐ฉ๐๐ซ๐ฌ๐จ๐ง๐ ๐๐๐๐๐๐๐+, ๐ฉ๐๐ซ๐ฌ๐จ๐ง๐ ๐๐ข๐ฌ๐๐๐ข๐ฅ๐ข ๐ ๐ง๐๐ฎ๐ซ๐จ๐๐ข๐ฏ๐๐ซ๐ ๐๐ง๐ญ๐ข, ๐ ๐ฌ๐ข๐๐ฆ๐จ โ ๐ฌ๐จ๐ฉ๐ซ๐๐ญ๐ญ๐ฎ๐ญ๐ญ๐จ โ ๐ฅ๐๐ฏ๐จ๐ซ๐๐ญ๐จ๐ซว, ๐ ๐ฉ๐๐ซ๐ฌ๐จ๐ง๐ ๐ข๐ง ๐๐จ๐ง๐๐ข๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ข ๐๐ข ๐๐ข๐ฌ๐จ๐๐๐ฎ๐ฉ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐. Negli ultimi ventโanni il racconto pubblico ha contrapposto la rivendicazione dei diritti sociali a quella per i diritti civili. Vogliamo smentire questa contrapposizione: siamo persone che lavorano e contemporaneamente persone discriminate o messe al lavoro in virtรน della propria identitร di genere, orientamento sessuale e identificazione geografica. Siamo quindi persone costrettษ a lavorare per sopravvivere, sottopostษ alla divisione e organizzazione del lavoro nel sistema capitalistico. Questo ci parla della necessitร di leggere la nostra condizione attraverso la nostra esperienza di persone LGBTQIA+, disabili e neurodivergenti. Per questo ๐๐ญ๐ญ๐ซ๐๐ฏ๐๐ซ๐ฌ๐ข๐๐ฆ๐จ ๐ฅ๐จ ๐ฌ๐๐ข๐จ๐ฉ๐๐ซ๐จ ๐ ๐๐ง๐๐ซ๐๐ฅ๐ ๐๐๐ฅ ๐๐ ๐๐ข๐๐๐ฆ๐๐ซ๐ ๐๐๐๐, ๐๐จ๐ง๐ญ๐ซ๐จ ๐ฅ๐ ๐ฉ๐จ๐ฅ๐ข๐ญ๐ข๐๐ก๐ ๐๐๐ฅ ๐๐จ๐ฏ๐๐ซ๐ง๐จ ๐๐ซ๐๐ ๐ก๐ข, peraltro espresse dallo stesso Parlamento che ha bocciato il ddl Zan. Portiamo quindi in questo sciopero le nostre specifiche richieste, sia di carattere economico sia sociale.
๐๐ ๐ฉ๐๐ซ๐ฌ๐จ๐ง๐ ๐ง๐จ๐ง ๐๐ญ๐๐ซ๐จ๐ฌ๐๐ฌ๐ฌ๐ฎ๐๐ฅ๐ข ๐ ๐๐ข๐ฌ๐ ๐๐ง๐๐ซ๐, ๐ ๐ข๐ง ๐ฉ๐๐ซ๐ญ๐ข๐๐จ๐ฅ๐๐ซ๐ ๐ฅ๐ ๐ฉ๐๐ซ๐ฌ๐จ๐ง๐ ๐ญ๐ซ๐๐ง๐ฌ ๐ ๐ง๐จ๐ง ๐๐ข๐ง๐๐ซ๐ข๐, ๐ฌ๐จ๐ง๐จ ๐๐ข๐ฌ๐๐ซ๐ข๐ฆ๐ข๐ง๐๐ญ๐ ๐ ๐ฆ๐จ๐ง๐ญ๐ ๐ง๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐ฆ๐๐ ๐ ๐ข๐จ๐ซ ๐ฉ๐๐ซ๐ญ๐ ๐๐๐ข ๐ฌ๐๐ญ๐ญ๐จ๐ซ๐ข ๐ฅ๐๐ฏ๐จ๐ซ๐๐ญ๐ข๐ฏ๐ข. In alcuni settori le nostre specificitร , supposte o reali, vengono strumentalizzate dallo sfruttamento lavorativo nel quadro del diversity management. Le soggettivitร lgbtqia+ sono quindi piรน esposte alla precarizzazione in quanto maggiormente ricattabili, sia in virtรน dellโomo-lesbo-bi-trans-fobia diffusa, sia per lโassenza del welfare della famiglia di origine da cui molte volte siamo costrette ad allontanarci o in aperta antitesi. ๐๐ก๐ข๐๐๐ข๐๐ฆ๐จ ๐ช๐ฎ๐ข๐ง๐๐ข ๐ฅโ๐๐๐จ๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐๐๐ซ๐ซ๐ข๐๐ซ๐ ๐๐ฅ๐ข๐๐ฌ ๐ข๐ง ๐ญ๐ฎ๐ญ๐ญ๐ข ๐ข ๐ฅ๐ฎ๐จ๐ ๐ก๐ข ๐๐ข ๐ฅ๐๐ฏ๐จ๐ซ๐จ ๐ ๐๐จ๐ซ๐ฆ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐. Anche il permesso di soggiorno e la cittadinanza sono spesso strumenti attraverso i quali vengono ricattate tutte le persone migranti e di seconda generazione, e ๐๐ก๐ข๐๐๐ข๐๐ฆ๐จ ๐ฉ๐๐ซ๐๐ข๐จฬ ๐ฎ๐ง ๐ฉ๐๐ซ๐ฆ๐๐ฌ๐ฌ๐จ ๐๐ข ๐ฌ๐จ๐ ๐ ๐ข๐จ๐ซ๐ง๐จ ๐ข๐ง๐๐จ๐ง๐๐ข๐ณ๐ข๐จ๐ง๐๐ญ๐จ.
๐๐ฅ๐ข ๐ฌ๐ญ๐ซ๐ฎ๐ฆ๐๐ง๐ญ๐ข ๐ฉ๐ซ๐๐ฏ๐ข๐ฌ๐ญ๐ข ๐ฉ๐๐ซ ๐ฅ๐ ๐ฉ๐๐ซ๐ฌ๐จ๐ง๐ ๐๐จ๐ง ๐๐ข๐ฌ๐๐๐ข๐ฅ๐ข๐ญ๐ฬ ๐ฌ๐จ๐ง๐จ ๐ข ๐๐จ๐ฅ๐ฅ๐จ๐๐๐ฆ๐๐ง๐ญ๐ข ๐ฆ๐ข๐ซ๐๐ญ๐ข, ๐ฆ๐ ๐ฆ๐จ๐ฅ๐ญ๐ ๐๐ณ๐ข๐๐ง๐๐ ๐ฉ๐ซ๐๐๐๐ซ๐ข๐ฌ๐๐จ๐ง๐จ ๐ฉ๐๐ ๐๐ซ๐ ๐ฅ๐ ๐ฆ๐ฎ๐ฅ๐ญ๐ ๐ฉ๐ซ๐๐ฏ๐ข๐ฌ๐ญ๐ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐ฅ๐๐ ๐ ๐ ๐๐/๐๐, ๐ ๐ฅ๐ ๐ฅ๐๐ ๐ ๐ ๐๐๐/๐๐. ๐๐๐ง๐ฎ๐ง๐๐ข๐๐ฆ๐จ ๐ข๐ฅ ๐ง๐จ๐ง ๐ซ๐ข๐๐จ๐ง๐จ๐ฌ๐๐ข๐ฆ๐๐ง๐ญ๐จ ๐๐ข ๐ฆ๐จ๐ฅ๐ญ๐ ๐ฉ๐๐ญ๐จ๐ฅ๐จ๐ ๐ข๐ ๐ข๐ง๐ฏ๐๐ฅ๐ข๐๐๐ง๐ญ๐ข (spesso si tratta di malattie considerate โfemminiliโ come fibromialgia, vulvodinia, ecc) o dello ๐ฌ๐ญ๐๐ญ๐ฎ๐ฌ ๐๐ข ๐ข๐ง๐ฏ๐๐ฅ๐ข๐๐ข๐ญ๐ฬ ๐ฉ๐๐ซ ๐ฉ๐๐ซ๐ฌ๐จ๐ง๐ ๐ข๐ง๐ญ๐๐ซ๐ฌ๐๐ฑ ๐๐ก๐ ๐ก๐๐ง๐ง๐จ ๐ฌ๐ฎ๐๐ข๐ญ๐จ ๐ข๐ง๐ญ๐๐ซ๐ฏ๐๐ง๐ญ๐ข ๐๐ก๐ข๐ซ๐ฎ๐ซ๐ ๐ข๐๐ข ๐๐จ๐๐ญ๐ญ๐ข ๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐ง๐๐ฌ๐๐ข๐ญ๐. La legge 104/92 in questione, peraltro, non tutela alcune neuro divergenze perchรฉ considerate โad alto funzionamentoโ, come lโADHD, e non gli riconosce lo status di invaliditร . Molte persone neuro divergenti sono costrette a nascondere la propria condizione in sede di colloquio. Per tutti questi motivi ๐๐ก๐ข๐๐๐ข๐๐ฆ๐จ ๐ข๐ฅ ๐ฌ๐ฎ๐ฉ๐๐ซ๐๐ฆ๐๐ง๐ญ๐จ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐ฅ๐๐ ๐ ๐ ๐๐๐ ๐ ๐ฎ๐ง ๐ฌ๐ฎ๐จ ๐ฉ๐ซ๐จ๐๐จ๐ง๐๐จ ๐ซ๐ข๐ฉ๐๐ง๐ฌ๐๐ฆ๐๐ง๐ญ๐จ. ๐๐ข๐ญ๐๐ง๐ข๐๐ฆ๐จ ๐ข๐ง๐ฌ๐ฎ๐๐๐ข๐๐ข๐๐ง๐ญ๐ ๐ข๐ฅ ๐๐จ๐ง๐ฎ๐ฌ ๐๐๐ซ๐๐ ๐ข๐ฏ๐๐ซ๐ฌ ๐ ๐ฌ๐ญ๐ข๐๐ฆ๐จ ๐๐ญ๐ญ๐๐ง๐ณ๐ข๐จ๐ง๐๐ง๐๐จ ๐ฅ๐ โ๐๐ข๐ฌ๐๐๐ข๐ฅ๐ข๐ญ๐ฒ ๐๐๐ซ๐โ: ๐๐ก๐ข ๐๐๐ฏ๐ฏ๐๐ซ๐จ ๐๐ฏ๐ซ๐ฬ ๐๐๐๐๐ฌ๐ฌ๐จ ๐ ๐ช๐ฎ๐๐ฅ๐ข ๐๐๐ง๐๐๐ข๐๐ข?
๐๐ฅ ๐ฌ๐๐ฅ๐๐ซ๐ข๐จ ๐ฆ๐ข๐ง๐ข๐ฆ๐จ ๐๐จ๐ง ๐ฅ๐ ๐ซ๐ข๐๐ฎ๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ ๐๐๐ฅ๐ฅโ๐จ๐ซ๐๐ซ๐ข๐จ ๐๐ข ๐ฅ๐๐ฏ๐จ๐ซ๐จ ๐ ๐ข๐ฅ ๐ซ๐๐๐๐ข๐ญ๐จ ๐ฎ๐ง๐ข๐ฏ๐๐ซ๐ฌ๐๐ฅ๐ ๐๐ข ๐๐ฎ๐ญ๐จ๐๐๐ญ๐๐ซ๐ฆ๐ข๐ง๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ ๐ฌ๐จ๐ง๐จ ๐ ๐ฅ๐ข ๐ฌ๐ญ๐ซ๐ฎ๐ฆ๐๐ง๐ญ๐ข ๐๐จ๐ง ๐ข ๐ช๐ฎ๐๐ฅ๐ข ๐ฏ๐จ๐ ๐ฅ๐ข๐๐ฆ๐จ ๐ฌ๐จ๐ญ๐ญ๐ซ๐๐ซ๐๐ข ๐ ๐ช๐ฎ๐๐ฌ๐ญ๐ ๐ซ๐ข๐๐๐ญ๐ญ๐๐๐ข๐ฅ๐ข๐ญ๐ฬ. Le due misure sono legate e complementari. Questi provvedimenti non sarebbero esaustivi: ๐ฏ๐จ๐ ๐ฅ๐ข๐๐ฆ๐จ ๐ฌ๐ข๐๐ฎ๐ซ๐๐ณ๐ณ๐ ๐ฌ๐ฎ๐ฅ ๐ ๐๐๐ฅ ๐ฅ๐ฎ๐จ๐ ๐จ ๐๐ข ๐ฅ๐๐ฏ๐จ๐ซ๐จ. ๐๐ก๐ข๐๐๐ข๐๐ฆ๐จ ๐ฅโ๐๐๐จ๐ฅ๐ข๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ ๐๐๐ฅ โ๐ฃ๐จ๐๐ฌ ๐๐๐ญโ ๐ ๐ฅ๐ ๐ซ๐๐ข๐ง๐ญ๐๐ ๐ซ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ ๐๐๐ฅ๐ฅโ๐๐ซ๐ญ. ๐๐: in questo quadro di sicurezza rivendichiamo la ๐๐๐๐ซ๐ข๐ฆ๐ข๐ง๐๐ฅ๐ข๐ณ๐ณ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ ๐๐ข ๐ญ๐ฎ๐ญ๐ญ๐ ๐ฅ๐ ๐๐จ๐ซ๐ฆ๐ ๐๐ข ๐ฅ๐๐ฏ๐จ๐ซ๐จ ๐ฌ๐๐ฌ๐ฌ๐ฎ๐๐ฅ๐, ๐ฌ๐ข๐ ๐๐ข๐ซ๐๐ญ๐ญ๐ ๐๐ก๐ ๐ข๐ง๐๐ข๐ซ๐๐ญ๐ญ๐, e le condizioni economiche e logistiche di adeguato svolgimento secondo le esigenze di chi lavora nel settore. Chiediamo inoltre il potenziamento delle forme di welfare che consentano il cambio di lavoro e la fuoriuscita da condizioni schiavili, di ipersfruttamento e violente generate dalla tratta in tutti i settori.
๐๐ข๐ญ๐๐ง๐ข๐๐ฆ๐จ ๐ง๐๐๐๐ฌ๐ฌ๐๐ซ๐ข๐จ ๐ฎ๐ง ๐ซ๐ข๐ฉ๐๐ง๐ฌ๐๐ฆ๐๐ง๐ญ๐จ ๐ฉ๐ซ๐จ๐๐จ๐ง๐๐จ ๐๐๐ฅ ๐ฌ๐ข๐ฌ๐ญ๐๐ฆ๐ ๐๐๐ฅ ๐ฐ๐๐ฅ๐๐๐ซ๐ ๐ข๐ง ๐๐ก๐ข๐๐ฏ๐ ๐ง๐จ๐ง ๐๐๐ฆ๐ข๐ฅ๐ข๐ฌ๐ญ๐, ๐๐ก๐ ๐ ๐๐ซ๐๐ง๐ญ๐ข๐ฌ๐๐ ๐ ๐ญ๐ฎ๐ญ๐ญว ๐ข๐ฅ ๐๐ข๐ซ๐ข๐ญ๐ญ๐จ ๐ฎ๐ง๐ข๐ฏ๐๐ซ๐ฌ๐๐ฅ๐ ๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐๐๐ฌ๐, ๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐ฌ๐๐ง๐ข๐ญ๐ฬ ๐ ๐๐ข ๐ฌ๐๐ซ๐ฏ๐ข๐ณ๐ข ๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐ฉ๐๐ซ๐ฌ๐จ๐ง๐, riconoscendo lโ๐ฎ๐ญ๐ข๐ฅ๐ข๐ญ๐ฬ ๐ฉ๐ฎ๐๐๐ฅ๐ข๐๐ ๐๐๐ข ๐ฉ๐๐ซ๐๐จ๐ซ๐ฌ๐ข ๐ ๐ข ๐ฌ๐๐ซ๐ฏ๐ข๐ณ๐ข ๐ฆ๐๐ฌ๐ฌ๐ข ๐ข๐ง ๐๐๐ฆ๐ฉ๐จ ๐๐๐ข ๐ฆ๐จ๐ฏ๐ข๐ฆ๐๐ง๐ญ๐ข, attraverso programmi di finanziamento strutturali e fuori dalla logica competitiva dei bandi. Come S/Famiglie pretendiamo il riconoscimento dei nostri legami, il riconoscimento della nostra genitorialitร e un piano di supporto alle famiglie monogenitoriali. ๐๐๐๐ข๐๐ฆ๐จ ๐๐ข๐ฌ๐จ๐ ๐ง๐จ ๐๐ข ๐ฉ๐จ๐ญ๐๐ซ ๐๐๐๐๐๐๐ซ๐ ๐๐ข ๐ฉ๐๐ซ๐ฆ๐๐ฌ๐ฌ๐ข ๐๐ข ๐ฅ๐๐ฏ๐จ๐ซ๐จ ๐ฉ๐๐ซ ๐ฅ๐ ๐๐ฎ๐ซ๐ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐ง๐จ๐ฌ๐ญ๐ซ๐ ๐/๐
๐๐ฆ๐ข๐ ๐ฅ๐ข๐.
Questa รจ solo una delle tante occasioni di protesta e sciopero che attraverseremo come parte del movimento di classe.
๐ช๐๐๐ซ ๐ช๐ฎ๐๐ฌ๐ญ๐จ ๐๐ข ๐ฏ๐๐๐ข๐๐ฆ๐จ ๐ญ๐ฎ๐ญ๐ญ๐ ๐ข๐ง ๐ฉ๐ข๐๐ณ๐ณ๐ ๐ข๐ฅ ๐๐ ๐๐ข๐๐๐ฆ๐๐ซ๐ ๐ฉ๐๐ซ ๐๐๐ซ๐ ๐ข๐ง๐ข๐ณ๐ข๐จ ๐๐ ๐ฎ๐ง๐ ๐ซ๐ข๐ง๐ง๐จ๐ฏ๐๐ญ๐ ๐ ๐ฉ๐จ๐ญ๐๐ง๐ญ๐ ๐ฌ๐ญ๐๐ ๐ข๐จ๐ง๐ ๐๐ข ๐ฅ๐จ๐ญ๐ญ๐.
#StatiGenDerali #moltopiudizan #omolesbobitransfobia #LGBTQIA #abilismo #disabilitร #violenzadigenere #identitadigenere #gender #autodeterminazione
#sciopero #scioperogenerale #scioperogenderale #strike #queerstrike #LGBTQIAstrike #scioperoLGBTQIA #LGBTQIAplus #stati #queer #feminism #pride #politics
#community #Femminismo #Transfemminismi #RiseUp #Autodeterminazione #queerness
๐๐ ๐๐ก๐ข๐ฎ๐ฌ๐ฎ๐ซ๐ ๐๐๐ฅ๐ฅ’๐ข๐ญ๐๐ซ ๐ฉ๐๐ซ๐ฅ๐๐ฆ๐๐ง๐ญ๐๐ซ๐ ๐๐๐ฅ ๐๐๐ฅ ๐๐๐ง, ๐๐๐ซ๐๐ข๐ญ๐ ๐๐ข ๐ฏ๐ข๐จ๐ฅ๐๐ง๐ณ๐ ๐ฏ๐๐ซ๐๐๐ฅ๐ข ๐ข๐ซ๐ซ๐ข๐๐๐ฏ๐ข๐๐ข๐ฅ๐ข, ๐๐ข ๐ฉ๐จ๐ซ๐ญ๐ ๐ข๐ง ๐๐ข๐๐ณ๐ณ๐, ๐๐จ๐ฆ๐ ๐ข๐ง ๐ญ๐ฎ๐ญ๐ญ๐ ๐ฅ๐ ๐๐ข๐ญ๐ญ๐ฬ ๐๐ข ๐ช๐ฎ๐๐ฌ๐ญ๐จ ๐ฉ๐๐๐ฌ๐, ๐๐ฅ ๐ ๐ซ๐ข๐๐จ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐!
๐๐ฅ ๐๐ ๐๐ญ๐ญ๐จ๐๐ซ๐ ๐๐๐๐ ๐ฌ๐ข๐๐ฆ๐จ ๐ฌ๐ญ๐๐ญ* ๐ญ๐๐ฌ๐ญ๐ข๐ฆ๐จ๐ง๐ข ๐๐๐ฅ๐ฅ’๐๐๐๐จ๐ฌ๐ฌ๐๐ฆ๐๐ง๐ญ๐จ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐๐๐ ๐ ๐ ๐๐๐ง. Atto inaspettato, quanto sospetto e preventivato, รจ stato espressione dell’๐จ๐ฆ๐จ๐ฅ๐๐ฌ๐๐จ๐๐ข๐ญ๐ซ๐๐ง๐ฌ๐๐จ๐๐ข๐ diffusa in questo Paese. Non solo, dimostra ancora una volta quanto la ๐ฏ๐ข๐จ๐ฅ๐๐ง๐ณ๐ ๐ข๐ฌ๐ญ๐ข๐ญ๐ฎ๐ณ๐ข๐จ๐ง๐๐ฅ๐ sia intrinseca al nostro sistema e ai suoi “rappresentanti”, che esultano mentre privano le persone dei propri diritti. Questo non fa che sommarsi alle ๐๐ข๐ฌ๐๐ซ๐ข๐ฆ๐ข๐ง๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ข ๐๐ก๐ ๐๐จ๐ฆ๐ ๐ฉ๐๐ซ๐ฌ๐จ๐ง๐ ๐๐๐๐๐๐๐+ ๐๐จ๐ง๐ง๐ ๐ ๐ฉ๐๐ซ๐ฌ๐จ๐ง๐ ๐๐ข๐ฌ๐๐๐ข๐ฅ๐ข ๐ฏ๐ข๐ฏ๐ข๐๐ฆ๐จ ๐ช๐ฎ๐จ๐ญ๐ข๐๐ข๐๐ง๐๐ฆ๐๐ง๐ญ๐ ๐ฌ๐ฎ๐ฅ๐ฅ๐ ๐ง๐จ๐ฌ๐ญ๐ซ๐ ๐ฉ๐๐ฅ๐ฅ๐.
Come se non bastasse, la Legge Zan รจ morta anche perchรฉ รจ diventata terreno di battaglia per la resa dei conti tra partiti, compiendo un ๐ ๐ข๐จ๐๐จ ๐๐ฅ ๐ซ๐ข๐๐๐ฌ๐ฌ๐จ ๐ฌ๐ฎ๐ข ๐ง๐จ๐ฌ๐ญ๐ซ๐ข ๐๐จ๐ซ๐ฉ๐ข, che non abbiamo accettato fin dall’inizio del dibattito parlamentare.
Sappiamo che ad aver guidato la mano dei senatori nel segreto del voto รจ soprattutto la ๐ญ๐ซ๐๐ง๐ฌ๐๐จ๐๐ข๐ ๐ฉ๐จ๐ข๐๐ก๐ฬ ๐ฉ๐ซ๐จ๐ฉ๐ซ๐ข๐จ ๐ฅ’๐ข๐๐๐ง๐ญ๐ข๐ญ๐ฬ ๐๐ข ๐ ๐๐ง๐๐ซ๐ ๐ก๐ ๐ซ๐๐ฉ๐ฉ๐ซ๐๐ฌ๐๐ง๐ญ๐๐ญ๐จ ๐ข๐ฅ ๐๐ฎ๐ฅ๐๐ซ๐จ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐ฉ๐จ๐ฅ๐๐ฆ๐ข๐๐ contro questo provvedimento, con l’aiuto di una minoranza di “femministe” allineate al potere e lontane dalle posizioni del femminismo contemporaneo, quello che riempie le piazze e non le pagine dei giornali.
Durante questo anno siamo sces* in piazza gridando #moltopiudizan, consapevoli che quella legge rappresentava il minimo di ciรฒ che davvero vogliamo. ๐๐จ๐ง ๐ฏ๐จ๐ ๐ฅ๐ข๐๐ฆ๐จ ๐๐ฌ๐ฌ๐๐ซ๐ ๐ฎ๐๐๐ข๐ฌ* ๐จ ๐๐ ๐ ๐ซ๐๐๐ข๐ญ* ๐ฉ๐๐ซ ๐ฅ๐ ๐ง๐จ๐ฌ๐ญ๐ซ๐ ๐ข๐๐๐ง๐ญ๐ข๐ญ๐ฬ ๐๐ข ๐ ๐๐ง๐๐ซ๐, ๐ฉ๐๐ซ ๐ข๐ฅ ๐ง๐จ๐ฌ๐ญ๐ซ๐จ ๐จ๐ซ๐ข๐๐ง๐ญ๐๐ฆ๐๐ง๐จ ๐ฌ๐๐ฌ๐ฌ๐ฎ๐๐ฅ๐, ๐ฉ๐๐ซ ๐ฅ๐ ๐ง๐จ๐ฌ๐ญ๐ซ๐ ๐๐ข๐ฌ๐๐๐ข๐ฅ๐ข๐ญ๐ฬ ๐จ ๐ ๐๐๐ฎ๐ฌ๐ ๐๐ข ๐จ๐๐ข๐จ ๐ฆ๐ข๐ฌ๐จ๐ ๐ข๐ง๐จ. Abbiamo sperato nell’articolo 4 e di poter cosรฌ sedimentare le azioni positive contro le discriminazioni nelle scuole con un’๐๐๐ฎ๐๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ ๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐๐ข๐๐๐๐ซ๐๐ง๐ณ๐, ๐๐ฅ ๐ ๐๐ง๐๐ซ๐ ๐ ๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐ฌ๐๐ฌ๐ฌ๐ฎ๐๐ฅ๐ข๐ญ๐ฬ. Abbiamo sperato di poter fare un primo passo verso quello di cui abbiamo veramente bisogno: una ๐ฅ๐๐ ๐ ๐ ๐ฌ๐ฎ๐ฅ๐ฅ’๐๐ฎ๐ญ๐จ๐๐๐ญ๐๐ซ๐ฆ๐ข๐ง๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ ๐๐ข ๐ ๐๐ง๐๐ซ๐ che garantisca a tutte le persone trans l’accesso alla transizione gratuita e al cambio dei documenti senza l’avvallo dei tribunali.
๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐ฆ๐จ๐ฅ๐ญ๐จ ๐๐ข ๐ฉ๐ข๐ฎฬ, e lo abbiamo dimostrato a Bologna in 30.000 durante il Rivolta Pride del 3 Luglio 2021.
๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐!
๐๐๐๐๐๐ ๐๐.๐๐.๐๐๐๐
๐๐ข๐๐ณ๐ณ๐ ๐๐๐ญ๐ญ๐ฎ๐ง๐จ ๐จ๐ซ๐ ๐๐:๐๐
*๐ ๐๐ฃ๐๐๐ก๐ ๐๐๐๐๐: ๐๐๐ก๐ ๐๐๐ก๐ก๐๐๐๐๐ ๐๐ ๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐ง๐๐๐๐, ๐๐๐๐๐๐ก๐ก๐๐ฃ๐ ๐ ๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐ฟ๐บ๐ต๐๐๐ผ๐ด+
Oggi 14:30 SLUTWALK TRANSFEMMINISTA
Tutta la rete Rivolta Pride e l* attivist* transfemministe #nonunadimeno rispondono alle numerose violenze contro lesbiche froce trans e non binarie nello spazio pubblico.
Non troverete sui giornali ogni aggressione perchรฉ non tutt* denunciano, non tutte le denunce hanno visibilitร .
In sorefratesibillanza con l* compagn* che hanno reso pubblici gli attacchi, come il Gruppo Trans, con chi ha scelto lโassemblea per raccontare e organizzarsi, con chi non sta in nessuna rete o collettivo o associazione e si ritrova isolat*, con chi lotta e con chi si sottrae per sopravvivenza.
Lo stato dโemergenza permanente รจ un patriarcato razzista e eterosessista che da secoli marginalizza e sfrutta. Lo stato dโemergenza รจ qui e ora anche nella Bologna โgay friendlyโ dove basta squarciare il velo arcobaleno per accorgersi che ogni giorno siamo costrett* a perdere tempo ed energie per vivere e sopravvivere in una socialitร e una cultura sempre piรน imbruttite.
Brutte, belle, bellebrutte noi siamo tutto. E tutto vogliamo: CE LO PRENDIAMO.
Oggi alle 14:30 da Piazza Nettuno รจ solo lโinizio.
IL RIVOLTA PRIDE TORNA IN PIAZZA CONTRO LA VIOLENZA OMOLESBOBITRANSFOBICA
Domenica 17 ottobre ci troveremo in Piazza Maggiore alle 14.30 per attraversare insieme la cittร e dare spazio a tutta la nostra rabbia contro la violenza misogina e omolesbobitransfobica che ci colpisce quotidianamente. Nelle ultime settimane, infatti, abbiamo raccolto testimonianze di diverse aggressioni a danni di donne lesbiche, di persone trans e queer. Non tutt* hanno denunciato e, come in infiniti altri casi, non rientreranno nelle statistiche. Chi ha provato a sporgere denuncia, spesso si รจ trovat* di fronte agenti che hanno messo in dubbio e minimizzato le violenza. Alla violenza lesbofobica, transfobica, bifobica, omofobica e misogina in strada si รจ quindi aggiunta quella istituzionale.
Tutte queste violenze si sono consumate di fronte a un pubblico indifferente, anestetizzato dall’individualismo e da una malsana abitudine alle discriminazioni quotidiane. Mentre registriamo la quotidianitร della violenza che viviamo come soggetti โaltriโ (non eterosessuali, non cisgender), noi non abbiamo nessuna intenzione di abituarci o ignorarla, nรฉ di permettere che le persone intorno a noi continuino a guardare dall’altra parte. Per questo domenica ci riprenderemo lo spazio pubblico, per frocizzare insieme lo spazio pubblico e dare voce a tutta la nostra rabbia.
Negli ultimi mesi, dopo le riaperture in seguito al lockdown, la violenza misogina e omolesbobitransfobica nello spazio pubblico รจ aumentata vertiginosamente, colpendo impunemente donne e persone LGBTQIPA+. La quotidianitร di queste violenze ci logora dentro e ci fa sentire meno sicur* tuttu.
Il dibattito sul DDL zan ci ha viste piรน unit* che mai e visibili nelle piazze che hanno elettrizzato il paese da Maggio allโestate: la nostra ritrovata convergenza ci ha res* forti, ma la destra ha trovato in noi lโennesimo capro espiatorio. Questa esposizione ci ha res* piรน vulnerabili davanti allโinasprimento della violenza eterocispatriarcale, ma noi non faremo alcun passo indietro e siamo qui per ribadire che vogliamo #moltopiรนdizan e che nessuna violenza rimarrร senza risposta!
Stiamo vedendo una rinnovata alleanza tra le destre reazionarie, catto-fasciste e fondamentaliste, e un autoproclamato femminismo trans-escludente, che stanno cercando di legiferare al ribasso sui nostri corpi, dallโItalia allโEuropa dellโEst e oltre. Gli effetti di questa propaganda hanno conseguenze materiali che si riversano nelle nostre vite, non soltanto attraverso le violenze quotidiane che subiamo solo per il fatto di esistere, ma si traducono anche in una violenza istituzionale trasnazionale che impedisce di fatto di autodeterminarci come vogliamo.
Nella Bologna che si racconta come progressista e queer friendly, noi non abbiamo abbiamo trovato un luogo sicuro ma lโennesima riproduzione della violenza eterocispatriarcale.
Dal 3 luglio a oggi la rete Rivolta Pride รจ stato invece uno spazio di ascolto e di risposta alla violenza altrove ignorata. Ancora una volta amic*, compagn*, sorelle hanno trovato nella comunitร LGBTQIPA+ uno spazio sicuro in cui prendere parola davanti alle molestie e alle violenze che subiamo nel quotidiano: domenica 17 scendiamo tutt* in piazza per fr0cializzare la cittร attraversandola con la nostra fierezza e irriverenza
NESSUN* DA SOL*!
ยซSiamo le creature mostre, non vogliamo dirvi che รจ tutto a posto, nรฉ tranquillizzarvi, non abbiamo intenzione di guarire, normalizzarci, redimerci; non siamo innocue e non vi garantiamo da avvelenamenti, contagio, contaminazione; non vi chiediamo perdono, pietร , indennitร , incolumitร . Non vi chiediamo di lasciarci integrare nella vostra societร , veniamo a dirvi โstate in guardiaโ e โguai a chi ci toccaโยป.
๐Ci vediamo l’8 ottobre alle ore 20:00 per parlare con Filo Sottile e Babs (Laboratorio Smaschieramenti) di cosa voglia dire essere una persona trans oggi. Saremo al Centro Sociale della Pace!
๐A seguire la performance di Filo Sottile “Mostre&Fiere”
๐Trovate anche il banchetto della Libreria delle Donne per altre letture fuori norma!
Come realtร collettiva autonoma transfemminista e frocia, seguiamo con interesse le vicende politiche locali e ci siamo trovat* in passato a diventarne protagonist*.
Nel 2015 siamo stat* sgomberat* da Atlantide, nel 2016 e poi ancora nel 2017 dalle Consultorie Autogestite. Abbiamo debordato nelle strade e costruito alleanze, reti.
Seppur lontan* dai palazzi (o spesso allontanat*), prendiamo parola in questo momento storico che vede aumentare la precarietร e la fragilitร delle nostre vite transfemministe da un lato, ma che dallโaltro ci restituisce forza espansiva attraverso lโautorganizzazione degli ultimi anni, come Smaskie, come BSide Pride e infine dentro il Rivolta Pride del 3 luglio 2021. Il Pride di questโanno rappresenta per la comunitร e il movimento LGBTQIA+ e transfemminista una novitร assoluta dal punto di vista dellโautorganizzazione e delle relazioni tra noi. Lo abbiamo costruito attraverso un processo politico trasversale in grado di rafforzare lโalleanza tra le associazioni LGBTQIA+ e i collettivi transfemministi queer, la rete #moltopiรนdizan, il movimento femminista globale Non Una Di Meno, le reti EAST public group (Essential Autonomous Struggles Transnational) e Feministas Transfronterizas.
Il Rivolta Pride รจ stato il momento conclusivo della Settimana Transfemminista organizzata a Bologna e ha evidenziato lโorizzonte teorico e pratico di questa alleanza (anche) transnazionale: abbiamo ribadito che riconosciamo la violenza di genere e omolesbobitransfobica come unโoppressione sistemica e strutturale che colpisce le nostre vite su ogni livello e a diverse intensitร , che il Pride รจ una manifestazione politica e autorganizzata dal basso, che i nostri corpi di donne, frocie, lesbiche, trans, intersex, sex worker, persone migranti e razzializzate, persone con disabilitร , pro-sex e sierocoinvolte non sono strumenti di propaganda per nessuno. La Settimana Transfemminista รจ stata una risposta di massa e dal basso allโattacco eteropatriarcale che sta colpendo le donne e le persone LGBTQIA+ di tutto il mondo e che durante la pandemia ha alzato ulteriormente il suo livello di violenza. Abbiamo svelato la connessione catto-fascista, fondamentalista e reazionaria che sta unendo le nuove destre xenofobe a un sedicente femminismo trans-escludente e omofobo. A mettere in relazione queste due fazioni รจ il desiderio โ o meglio, la progettualitร politica โ di piegare i nostri corpi a un destino unico e universale, disegnato dal patriarcato coloniale per la propria riproduzione, imposto dal sistema binario di genere, capitalista e familista, che da sempre tenta di togliere la parola e lo spazio pubblico alle soggettivitร femminilizzate e marginalizzate.
Durante il Rivolta Pride queste voci si sono sentite forte e chiaro, mentre non bastava una cittร intera per contenere i nostri corpi. #moltopiรนdizan ha significato superare la dicotomia di un dibattito al ribasso, giร visto con la legge Cirinnร per le unioni civili e ora con quella attuale di Zan contro lโomolesbobitransfobia, che colloca e sussume le nostre rivendicazioni, tra un mero punitivismo carcerario e la concessione di fondi per la realizzazione di progetti istituzionali certamente non bastevoli.
Rilanciare politicamente #moltopiรนdizan vuol dire tentare di ribaltare il potere ยซdentro e fuoriยป, nelle piazze e tra le leggi, per una trasformazione complessiva dellโintero sistema orientata alla cura collettiva, conflittuale e transfemminista.
Questo quadro non ha una proiezione diretta sulle amministrative, che vedono candidat* LGBTQIA+ e alleate in ordine sparso in varie liste con diverse opzioni politiche e strategiche, ma allo stesso tempo presenta a chi arriverร a governare la cittร una serie di rivendicazioni e urgenze che starร al movimento proporre e imporre:
โ Un sistema educativo in grado di implementare un serio contrasto alla violenza di genere e del genere fin dallโinfanzia, perchรฉ non basta intervenire in seguito alla violenza, ma si deve prevenire con un approccio intersezionale e che tenga conto delle mutate circostanze per le e i giovani in questo momento storico.
โ Una reale universalitร nellโaccesso alla salute, vogliamo che i servizi pubblici lo siano davvero anche per noi persone sieropositive, persone disabili, per noi donne, per noi persone trans e per noi lesbiche. Per noi, salute significa anche accesso gratuito alla PreP, prevenzione reale di HIV e ITS e spazi e fondi strutturali.
โ Lโimplementazione di processi virtuosi che fin dalle iniziative locali possano portare a un reale diritto di autodeterminazione per le persone trans e quindi al superamento della legge 164/1982 per includere la molteplicitร dei percorsi non binari e transgender.
โ Fondi e spazi per centri antiviolenza e case rifugio gestiti dalla comunitร di riferimento delle persone che subiscono violenza, servizi per persone LGBTQIA+ rifugiatษ, percorsi di fuoriuscita anche per minori discriminati per la loro identitร di genere o per la loro sessualitร .
โ Il reddito di autodeterminazione e lโaccesso al lavoro, punto centrale per il contrasto alla violenza di genere e omolesbobitransfobica.
โ Spazi per poterci organizzare, per promuovere forme di socialitร safer e slegate dalla mera accumulazione di capitale.
Questa รจ una lista provvisoria, che contiamo sarร implementata da un movimento in crescita, espansivo e deciso.
Tornando alle elezioni, se da un lato il risultato elettorale sembra quasi scontato, dallโaltro non saranno scontati gli equilibri tra le varie liste e sicuramente fa la differenza proporsi con la sinistra dello schieramento piuttosto che candidarsi con gruppi o partiti che a livello nazionale lavorano per affossare il ddl Zan assieme alle destre. Ma una cosa la vogliamo dare per scontata: che il percorso che ha prodotto il Rivolta Pride e la galassia del #moltopiรนdizan anche in questa cittร non รจ piรน disponibile a delegare in bianco a nessun* la rappresentanza delle istanze LGBTQIA+. Saremo tutt* parte attiva nellโautorganizzare i bisogni, unit* contro ricatti politici e tentativi di riappropriazione delle istanze della comunitร , autonome e autorevoli nel difendere e ripensare i servizi e nel moltiplicare forme e spazi del mutualismo e della socialitร LGBTQIA+.
Sono passati 20 anni. Molt* di noi erano lรฌ e chi non cโera sente di esserci stat*. Genova 2001 รจ una dimensione dove alcun* si sentono ancora intrappolat*, altr* vi cercano i semi della liberazione, della resistenza, di quella rabbia e di quellโamore che ci muove ancora. Non ci siamo mai fermat*, abbiamo iniziato allora a gridare con forza molte delle istanze che sono oggi le nostre prioritร : no alle frontiere, no al neoliberismo economico e allo sfruttamento delle โrisorseโ umane, animali e ambientali.ย
Gay, lesbiche e trans contro il liberismo, โomosessuali e lesbicheโ dedicarono il Pride di Roma proprio alla lotta contro le politiche promosse dai potenti del mondo difesi in quei giorni da uno stato fascista e dai suoi scagnozzi torturatori.ย
A Genova cโerano tuttu, il โmovimento dei movimentiโ transnazionale, intersezionale. Avevamo uno e molti piani, sono ora quegli stessi, aggiornati o rivisti, pure radicalizzati, e Genova e la morte di Carlo Giuliani e l* compagn* alla scuola Diaz e a Bolzaneto ci urlano dentro. Non รจ lo Stato a difenderci, noi siamo contro gli Stati e i loro confini territoriali, sociali, economici. Siamo noi che cambiamo il mondo perchรฉ รจ una necessitร , perchรฉ ci dobbiamo vivere e lo sappiamo: non รจ per noi.ย
Siamo le fro*e, LGBTQIA+, siamo transfemministe.ย
Faremo del mondo la nostra casa. Lo dobbiamo a noi stess*: CI MUOVE ANCORA IL DESIDERIO.ย
#genova #G8Genova #G8 #Genova2001 #CarloGiuliani #CarloVive #ventanni #lgbtqia #noborders #socialforum #moltitudineย
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I collettivi e le associazioni LGBTQIA+ di Bologna con il nodo locale di Non Una Di Meno si fanno carico di una nuova progettualitร politica e organizzano una settimana transfemminista (26 giugno-3 luglio 2021)
I due appuntamenti principali sono la manifestazione “Bologna nel 1 Luglio Transfemminista Transnazionale” e il Rivolta Pride del 3 Luglio.
Il percorso di costruzione del Pride di questโanno sarร un percorso dal basso e orizzontale, e per permettere a tuttษ di partecipare abbiamo organizzato delle assemblee pubbliche.
Il prossimo appuntamento รจ giovedรฌ ai Giardini Margherita alle 19:00 il 24 giugno.
Sarร possibile partecipare a tutte le assemblee anche online, scrivendo alle nostre pagine per richiedere il link.
Siamo collettivi, associazioni, attivistษ che dal 2019 hanno preso parola insieme per rispondere alla proposta di legge contro l’omotransfobia dell’Emilia Romagna: abbiamo scritto e manifestato ponendo l’accento sui reali bisogni materiali e contro gli scambi politici sui nostri corpi.
Abbiamo poi aderito alla piazza nazionale del 15 maggio e organizzato la piazza di Bologna del 16 maggio sotto lo slogan #moltopiudizan. Abbiamo preso parola a partire dalle differenze espresse dalle nostre sessualitร e generi dissidenti, come persone con disabilitร e siero-coinvolte.
Chiediamo molto piรน di Zan perchรฉ una misura repressiva non ci basta: desideriamo e abbiamo diritto all’accesso alla salute, ad un reddito di autodeterminazione e alla cittadinanza e al permesso di soggiorno svincolati dalla famiglia e dal lavoro.
La manifestazione si concentrerร sul ritiro della Turchia dalla Convenzione di Istanbul e coinvolgerร le piazze di tutto il mondo (appello nazionale di Non Una Di Meno)
Dopo il ritiro di Erdogan la Convenzione viene ora respinta in tutta lโEuropa centro-orientale.
Ritirandosi dalla Convenzione, Erdogan vuole garantire lโimpunitร e la legittimitร della violenza domestica e di Stato contro le donne e le persone LGBTQIA+ โ che ha subito un aumento proprio durante il coprifuoco imposto dopo il ritiro dalla Convenzione โ, cosรฌ come le torture per mano della polizia, gli abusi sessuali e le incarcerazioni contro le donne e i bambini curdi. LโUnione Europea finge di non vedere, fintantochรฉ il regime di Erdogan tiene i richiedenti asilo fuori dai confini europei. Da est a ovest, da nord a sud, i governi stanno sfruttando la pandemia per rimettere le donne in quelle posizioni sociali che esse stanno contestando: nelle case, a prendersi cura gratuitamente della famiglia, oppure sfruttate e sovraccaricate di lavoro nei settori essenziali.
Il Primo luglio vogliamo gridare che la lotta delle persone LGBTQI+ per la libertร sessuale e contro la loro criminalizzazione, e quella contro la violenza patriarcale sulle donne, costituiscono una lotta transnazionale comune per la sovversione della riproduzione neoliberale e razzista della societร patriarcale.”
Il 3 Luglio sarร un Pride di Rivolta, contro la violenza sistemica e la reazione catto-femonazionalista che sta rallentando il dibattito sui diritti sociali, civili ed economici della comunitร LGBTQIA+ e di tutte le altre realtร marginalizzate soggette a discriminazione.
Ci siamo unitษ in un periodo cruciale. Quest’anno abbiamo assistito ad una recrudescenza della violenza nei confronti della nostra comunitร , il che richiede una presa di parola ancora piรน forte.
Vogliamo:
– Molto piรน del ddl Zan!
– Educazione al genere, alla sessualitร e all’affettivitร in tutte le scuole: basta con lo spauracchio dell’ideologia gender. Vogliamo la possibilitร di accedere alla carriera alias in tutti i percorsi formativi.
– Chiediamo che l’universalitร nell’accesso alla salute sia accompagnata dall’universalitร nella fruizione per persone Sieropositive, per le persone disabili, per le donne, per le persone trans e per le lesbiche. Vogliamo un superamento della legge 164/1982 sulla base del principio di autodeterminazione e del modello del consenso informato, non tolleriamo piรน la psichiatrizzazione e patologizzazione delle nostre identitร , come persone trans rifiutiamo la diagnosi di una patologia inesistente e il passaggio di validazione delle nostre vite in un tribunale.
Chiediamo l’accesso alla PreP su tutto il territorio nazionale e la completa gratuitร . Rifiutiamo l’abbandono della prevenzione e cura dell’HIV e delle Malattie Sessualmente Trasmissibili, gli ostacoli all’accesso all’aborto e alla genitorialitร queer, l’eterosessualitร come unico orizzonte narrativo quando abbiamo bisogno di ginecologษ, andrologษ o qualsiasi specialista; abbandoniamo la relazione gerarchica medico-paziente per promuovere sapere diffuso sulla nostra salute: sono decenni che accumuliamo competenze tra le lacune della medicina ufficiale.
– Reddito di autodeterminazione: l’emancipazione economica รจ fondamentale per tuttษ, soprattutto per le soggettivitร piรน marginalizzate in questa societร patriarcale. Non รจ possibile fuoriuscire da situazioni di violenza se si รจ tenutษ in condizioni di povertร .
– Centri antiviolenza gestiti dalla comunitร di riferimento delle persone che subiscono violenza, percorsi di fuoriuscita anche per minori discriminati per la loro identitร di genere o per la loro sessualitร .
– Permessi di soggiorno slegati dal lavoro e dalla famiglia, reali e diffusi, servizi per persone LGBTQIA+ rifugiatษ e accesso alla cittadinanza.
– Vogliamo contrastare ogni forma di Pinkwashing insieme alla comunitร LGBTQIA+ Palestinese!
– Auto-rappresentarci: vogliamo spazio e ascolto. Siamo stanchษ di sentirci parlare addosso e di vedere le nostre voci sovrastate da persone eterocisgender! Lottiamo per costruire ambienti liberi dalla cultura dello stupro, dal machismo, dallโabilismo, dal razzismo, dallโodio per le persone lgbtqia+. Ora piรน che mai abbiamo bisogno di nuovi spazi transfemministi in cittร in cui praticare accoglienza, scambio e mutualismo.
Ci vogliamo vivษ, ci vogliamo liberษ e autodeterminatษ e vogliamo gridarlo tuttษ insieme con un Pride politico e radicale!
Elenco realtร in ordine alfabetico:
Agedo Bologna
Aps Gruppo Trans
B-side pride
Cassero lgbti+ center
Collettiva Mastutake
Comitato Bologna pride
Elastico fa/ART
Famiglie Arcobaleno Emilia Romagna
Frame Bologna
Il barattolo
Il grande colibrรฌ
Komos coro gay di Bologna
La Mala Educaciรณn
Laboratorio Smascheramenti
Lesbiche Bologna
Mit
Mujeres Libres
Non una di meno Bologna
Ombre Rosse
Plus Bologna
Red Bologna
Uaar Bologna
Unilgbt
Vogliamo marcare una differenza: vogliamo portare nelle strade un pensiero radicale, transfemminista e in continuitร con le lotte per #moltopiudiZan, con le mobilitazioni transnazionali di Non Una Di Meno e contro la violenza misogina, omolesbobitransfobica, abilista e razzista
Vogliamo partire dai nostri bisogni materiali per far esplodere i nostri desideri e organizzare le nostre lotte comuni
…A SEGUIRE
in Via Paolo Fabbri, 110, 40138 Bologna BO, Italia
TESTO DI CONVOCAZIONE
Dalla Turchia all’Europa dell’Est si stanno moltiplicando gli attacchi alla Convenzione di Istanbul. I governi affermano che la famiglia – dove quella violenza si consuma quotidianamente – รจ il baluardo contro la violenza e che le donne non vanno difese dagli uomini e dalle istituzioni violente, ma dalle persone Lgbt*qia+ che minacciano l’ordine naturale delle cose. ร in atto un contrattacco patriarcale contro donne e persone Lgbt*qia+, ma รจ in atto anche una grande risposta politica.
In Turchia e nell’Est europeo per il primo luglio si stanno organizzando grandi mobilitazioni e vogliamo organizzarci anche in Italia, perchรฉ quello che sta accadendo in Turchia e nell’Est Europeo riguarda anche noi.
In Italia durante la pandemia la violenza maschile contro le donne e la violenza di genere contro le persone Lgbt*qia+ sono cresciute esponenzialmente, e sono soprattutto donne coloro che hanno perso il lavoro e sono minacciate dall’imminente sblocco dei licenziamenti. Nel frattempo si discute un Piano di ripresa e resilienza che, con il Family Act, pianifica un’uscita patriarcale e razzista dalla crisi pandemica. Sulla passerella degli “Stati Generali della Natalitร ” Draghi ha detto che fare figli รจ “essenziale” per la societร , come essenziale รจ la famiglia patriarcale, ciรฒ che le forze reazionarie cercano disperatamente di difendere opponendosi al ddl Zan.
Per costruire una settimana di rivolta, che riporti nelle strade di Bologna la rabbia e la pretesa di libertร che abbiamo espresso a Verona cittร transfemminista, invitiamo Centri femministi antiviolenza, collettivi femministi e transfemministi, le reti Lgbt*qia+ che da mesi portano avanti la lotta per reclamare #moltopiudizan e costruire in cittร il percorso del pride, insieme alle lavoratrici, l* sex workers e le migranti che stanno combattendo contro lโimpoverimento della loro esistenza e il razzismo, a un’assemblea per costruire la settimana di mobilitazione.
Per questo 1 luglio, la data ufficiale di uscita dalla Turchia dalla Convenzione di Istanbul, Non una di meno si unirร a Bologna in tante altre cittร alle mobilitazioni lanciate da donne e persone LGBTQIA+ e dalla rete East – Essential Autonomous Struggles Transnational, in connessione con le mobilitazioni femministe transfemministe contro la violenza maschile di Stato in America Latina