Per una libertà senza paure – Assemblea delle e dei migranti – Modena, Piazza della cittadella, 19 Maggio ore 15

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Il 24 marzo centinaia di migranti, donne e uomini, hanno attraversato le strade di Bologna per opporsi al razzismo che uccide. Sono venuti dai quartieri e dai centri di accoglienza di Bologna, Modena, Reggio Emilia, Ferrara e Rimini. La manifestazione ha mostrato la rabbia di chi vive da anni in questo paese con in tasca un permesso di soggiorno per lavoro e di chi è sfuggito da guerre, violenze, stupri e povertà e ora vede la sua vita in pericolo. Ha mostrato la nostra forza: la nostra capacità di prendere parola per rompere il silenzio a cui vogliono costringerci, la nostra volontà di organizzarci contro l’isolamento in cui vogliono confinarci.

In questi anni il governo democratico ha costruito sulla nostra insicurezza la promessa di sicurezza per chi, pur essendo cittadino italiano, è sempre più precario e povero. Sappiamo che chi ha vinto le ultime elezioni ha promesso più respingimenti ed espulsioni di massa. Dopo la manifestazione di Bologna, però, sappiamo anche che possiamo lottare insieme contro il razzismo istituzionale che divide italiani, migranti e richiedenti asilo, contro il ricatto dell’accoglienza che decide della nostra permanenza sulla base della provenienza e della disponibilità a lavorare gratuitamente.

Non c’è più tempo per avere paura: lo hanno dimostrato le donne migranti che durante la manifestazione hanno preso parola contro il doppio razzismo che vivono quotidianamente, come donne e come migranti. Lo hanno dimostrato i molti migranti, richiedenti asilo e operai che hanno denunciato il loro comune sfruttamento. È tempo di alzare la testa per costruire una mobilitazione di migranti e italiani, donne e uomini, in grado di opporsi al razzismo. Abbiamo quindi deciso di iniziare un percorso di assemblee in diverse città dell’Emilia-Romagna per discutere come mantenere e allargare la nostra iniziativa.

Le direttive europee, le leggi italiane e il modo in cui sono applicate da questure, prefetture e amministrazioni locali (non solo) di questa regione limitano la libertà di muoversi, costringono a lunghe attese (fino a 2 anni) per le commissioni territoriali, negano i documenti essenziali per vivere e lavorare, se non nella povertà assoluta, o impongono il ricatto del lavoro gratuito. Non solo la commissione dell’Emilia-Romagna decide con sempre maggior frequenza per la negazione del diritto d’asilo, e pure i tribunali sempre più spesso rigettano i ricorsi. I richiedenti devono anche subire una serie di procedure pretese illegittimamente dalle questure che ritardano e spesso impediscono il rilascio del permesso: alcune questure chiedono la dichiarazione di ospitalità e/o la residenza, altre convocano i proprietari di casa per certificare il domicilio dei migranti in attesa di rinnovo, in alcuni casi mandano persino la polizia a compiere ispezioni notturne nelle case. Come se non bastasse, per chi è senza fissa dimora diventa sempre più difficile ottenere la residenza perché molti Comuni pretendono illegittimamente che si passi dai servizi sociali, che spesso fanno da filtro (e senza residenza, vengono meno molti diritti sociali e civili). Questure e amministrazioni locali agiscono così al di sopra della legge impaurando e umiliando le donne e uomini che hanno richiesto l’asilo!

Questure, prefetture e comuni in questo modo preparano il terreno per la politica delle espulsioni. Con le loro scelte nella gestione dell’accoglienza producono clandestinità, la stessa clandestinità a cui sono condannati donne e uomini migranti che dopo anni in questo paese non possono rinnovare il permesso per mancanza di reddito o lavoro. Una clandestinità a cui si aggiunge la minaccia della detenzione se è vero, come è stato annunciato, che aprirà il nuovo «Centro di permanenza per il rimpatrio» di Modena. La nostra sfida è quella di rendere questo terreno impraticabile, per conquistare la libertà di costruire una vita migliore.

ASAHI Modena, Associazione Asahi, Associazione senegalese Cheikh Anta Diop, Coordinamento Migranti Bologna, Coordinamento Eritrea Democratica, Yerèdemèton (Associazione maliana Emilia-Romagna), CSO Grottarossa Rimini

E inoltre Sconnessioni Precarie, Smaschieramenti, USI-AIT

 

Per info e adesioni: coo.migra.bo@gmail.com ; sportellomigranti.asahimodena@gmail.com

 

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