Smaschieramenti al corteo dei migranti

Il labortatorio Smaschieramenti ha partecipato al corteo dei migranti del 13 novembre a Bologna.



http://senzafrontiere.noblogs.org/post/2010/11/14/bologna-brescia-torino-cortei-cariche-arresti/

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Smaschieramenti è sempre in attività (anche se non aggiorna il blog)

Scusateci se abbiamo lasciato in abbandono questo blog!

Questo rapido post è solo per dirvi che ci siamo sempre…

Dopo le Teresiadi (seminario con Teresa De Lauretis 30 settembre 1 e 2 ottobre scorso) ci siamo rimesse a lavorare alla nostra videoinchiesta sulle relazioni, nonchè all’urgente manutenzione e restyling del luogo che ci ospita, la nostra amamta Atlantide.

Speriamo di darvi presto notizie più dettagliate su tutto ciò.

Nel frattempo se avete bisogno di noi contattateci o veniteci a trovare.

Ciaooooooooooo

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Noi non ci saremo – documento sul pride di Roma del 3 luglio 2010

          A Roma, negli ultimi mesi, sono accadute cose talmente sconcertanti e rilevanti in merito al Pride della Capitale del 2010 da indurre molte Associazioni, gruppi  e singoli/e ad una riflessione comune, avvenuta nella sede del Circolo Mario Mieli in tre riunioni molto partecipate e ricche di diversità.

         Dopo un’ ampia analisi della situazione politica attuale del movimento lgbtiq e dei fatti di Roma, le Associazioni, i gruppi, i/le singoli/e che sottoscrivono questo documento hanno deciso di non aderire a Roma Pride del 2010, per ragioni sia di metodo sia di sostanza politica, che riassumiamo con poche righe non esaustive ma indispensabili.

         Il comitato che organizza e promuove il Roma Pride, costituito alla fine da sole quattro associazioni romane, ha effettuato una serie di operazioni, da aprile ad oggi, tali da impedire modalità di costruzione condivisa. Prima sono stati contestati i Pride precedenti e si è richiesta una nuova entità organizzatrice a ridosso dell’evento, invocando maggiore collegialità ma estromettendo dalla costruzione tutte le realtà non della Capitale, per la prima volta dal 1994. Poi si è perpetrata una messa in scena di falsa democrazia attraverso il passaggio di due brevi workshop di proposizione di idee sotto  la guida  di una psicoterapeuta, delegando poi le decisioni sostanziali a piccoli gruppi di lavoro scollegati fra loro. Successivamente si è spostata la data dell’evento dal 12 giugno al 3 luglio, incomprensibilmente verso un periodo più infelice per la partecipazione e contro una decisione assunta a febbraio durante un incontro nazionale di  movimento  a Napoli, questo mentre i gruppi di lavoro in teoria dovevano ancora decidere in raccordo fra loro. Analogamente l’ufficio stampa ha scelto e resi pubblici slogan, data e logo prima che si pensasse a quale dovesse essere l’essenza del documento politico da stilare, capovolgendo la logica di qualunque manifestazione esistente. E via discorrendo, con tante e tali “novità” di cui via via si prendeva atto senza alcun vero confronto politico. E potremmo continuare. Un Pride che si autoproclamava “di tutti” è diventato nei fatti di pochi, in particolare di sole quattro sigle.

         Si è perpetrata una involuzione sostanziale dei contenuti politici, a partire dallo slogan e dal comunicato stampa di annuncio della manifestazione: questo Pride trova la sua rivoluzione nei i baci e nell’affettività, cioè in quanto di più blando e generico esista, con la sconvolgente amnesia delle pietre miliari e quarantennali delle lotte di movimento lgbtiq, ovvero orgoglio, liberazione, visibilità, autodeterminazione, sessualità, lotta per i diritti, laicità etc. Si è compiuta inoltre una regressione culturale di cui forniamo solo alcuni degli innumerevoli esempi: la rinuncia alla politica costruendo un Pride che passa attraverso una psicoterapeuta; la perdita dell’uso del femminile nel linguaggio; l’irrilevanza della questione transessuale (persino nella esiguità impressionante di persone trans nel comitato), salvo talune richieste di specifici interventi normativi nella piattaforma rivendicativa più lunga della storia, talmente tecnica da sembrare una tesina da giovane avvocato lgbtiq; l’uso smodato del vittimismo; la ossessiva  e plumbea richiesta di supporto di polizia e telecamere; la perdita del senso della storia e delle indubbie conquiste sociali e culturali ottenute dal movimento; l’idea che le Associazioni hanno fatto il loro tempo e devono fare passi indietro, salvo poi dirigere il tutto attraverso poche persone che nelle Associazioni ci stanno da decenni o ne hanno attraversate parecchie, e magari militano anche nei partiti; l’uso spregiudicato delle vicende di cronaca di transfobia e di omofobia, ignorando le prime e strumentalizzando le seconde come spot davanti ai media, magari appropriandosi anche di iniziative altrui (vedi la fiaccolata organizzata da We Have a Dream il 30 maggio scorso), rilasciando dichiarazioni alla stampa e appiccicando cartelli con il logo del “proprio” Pride sul petto di chi ha promosso, dietro alla sola bandiera rainbow, una manifestazione di solidarietà e di risposta agli episodi di violenza. E potremmo continuare.

         Si è sostanziata una marginalizzazione delle realtà lgbtiq di area culturale di sinistra e si è proposto un indistinto qualunquismo politico, basandosi su un progetto ipotetico di trasversalità che vuole andare a tutti i costi a scovare una sensibilità della destra italiana verso le tematiche gay, lesbiche e transessuali che nella realtà non esiste, se si escludono rare e in fondo doverose estemporaneità istituzionali o amministrative. Si è arrivati a preoccuparsi più della questione della necessità e volontà di cercare sponde a destra, anche in quella cosiddetta "estrema", che coinvolgere nel Pride i collettivi universitari e non, i centri sociali, le femministe, i partiti, i sindacati, le Associazioni che si occupano di diritti umani, le radio e le televisioni che aprono al territorio, i testimonial sensibili, migliaia di cittadine e cittadini comuni che nel Pride hanno visto negli ultimi anni un momento essenziale per stare insieme con consapevolezza e gioia, reagendo all’involuzione politica e sociale del nostro Paese. Ci si è naturalmente preoccupati  di non dimenticare nel documento politico la parola antitotalitarismo, affinché la parola antifascismo non rimanesse sola ed inequivocabile.

C‘è talmente più realismo del re, che ci si preoccupa di evitare qualunque possibile polemica con l’amministrazione di turno (comunque guarda caso di destra), risolvendo persino le questioni politiche con un semplice e docile “ci ripensi” rivolto al sindaco Alemanno, che si dichiara contrario ad una legge contro l’omofobia e la transfobia  E potremmo continuare.

         Ma ci fermiamo nell’elencazione dei vari motivi che ci allontanano da questo Pride non perché non  ve ne siano altri, ma in quanto riteniamo che quelli esposti siano già sufficienti per spiegare un atto così serio ed inedito da parte nostra.

         Ci sentiamo orfani/e quindi di un appuntamento vero, vitale, condiviso, ricco e coinvolgente quale è stato fino ad oggi il Pride romano, significativo per tutta la comunità lgbtiq italiana e per la città di Roma. Non riusciamo in nessun modo a riconoscerci in nulla di ciò che Di’Gay Project, Arcigay Roma, Gaylib Roma e Azionetrans, ovvero il Comitato del Roma Pride 2010, hanno realizzato a testa bassa sino ad ora, senza nemmeno un attimo di ripensamento. Quindi con dolore immenso non aderiamo al Pride, con  la scelta condivisa che ogni Associazione firmataria, se vuole, possa trovare liberamente proprie modalità di presenza per i propri associati e prendiamo le distanze dall’atto di destrutturazione metodologica, politica e culturale che si è perpetrato ai danni di un appuntamento da sempre e da tutto il movimento italiano sentito e ritenuto importantissimo . Ci aspettavamo da parte del comitato un qualche momento di consapevolezza del crescente sfaldamento, soprattutto dopo le continue critiche piovute da ogni dove e dinanzi al progressivo rimanere da soli. Non c’è stato nulla, non si capisce se per incapacità politica e inesperienza, o per la precisa volontà di provocare una spaccatura nel movimento. Noi vogliamo invece ristabilire modalità serie di coesione e fiducia, ribadire contenuti e storia del movimento, rilanciare percorsi di costruzione politica. Bisogna riattivare un dibattito vero, ribadendo vigorosamente lo spirito di liberazione di Stonewall. Su questo solco è quindi indispensabile continuare il percorso sia di lotte per i diritti e tutele verso coppie e singoli/e lgbtiq, sia di battaglie più ampie per una società più libera, come quelle contro le politiche di repressione e strumentalizzazione sui corpi delle persone trans, di donne e di migranti, contro il pacchetto sicurezza (come non ricordare i Cie – Centri di espulsione), contro la privatizzazione dei servizi e dei beni comuni, e via discorrendo. La nostra mancata adesione è un atto di vera assunzione di responsabilità, l’unico possibile rimasto: non nel nostro nome tanta pochezza di contenuti, manifesta incapacità e tanta mistificazione, non nel nostro nome la ricerca di visibilità di pochi. Non ci sarà da parte nostra nessun atto se non questo: noi non ci saremo. E non andremo nemmeno a inizio parata a cercare solo le telecamere per comunicare urbi et orbi la nostra distanza, come ha fatto in passato chi si è ricordato di amare tanto il Pride solo quest’anno, che l’ha voluto organizzare a tutti i costi e a modo proprio. Andremo invece tutti ed tutte a Napoli il 26 giugno, a sostenere un Pride che condividiamo e sentiamo nostro, anche se la gioia di quel giorno non colmerà il senso di perdita umana e politica del Pride di Roma, stracciato e mortificato come un pannetto inutile in mano a pochi in totale smarrimento.

ASSOCIAZIONI / GRUPPI / MOVIMENTI FIRMATARIE/I

4Four – Fourzine.it

Amigdala – corpi vari generi diversi

Antagonismo Gay Bologna

Associazione Culturale Gender

Associazione Libellula Trans

Associazione LLI – Lista Lesbica Italiana

Azione Gay e Lesbica Firenze

Cime di queer collettivo – Queer Bari

Circolo Lesbico Drasticamente – Padova

Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli

Circolo Maurice – Torino

Circolo Pink – Verona

CLR Coordinamento Lesbiche Romane

Coordinamento Facciamo Breccia

Collettivo bears of naples

Collettivo MAlefimmine

Comitato Gay e Lesbiche Prato

Controviolenzadonne.org

Coordinamento Trans Sylvia Rivera

Coq Madame

Corpolibero – Coordinamento lgbtiq di Rifondazione Comunista

Desiderandae Associazione Lesbica Separatista – Bari

Frangette Estreme – gruppo queer Bologna

Fuoricampo Lesbian Group – Bologna

GayRoma.it

Glamorama caffè queer – Bari

Il collettivo tilgbq "Sui Generis"

Laboratorio di genere "Le Malefiche"

Laboratorio Smaschieramenti – Bologna

Ladyfest Roma

LAI – Lesbiche Antifasciste in Italia

La mela di eva – collettivo di femministe e lesbiche

La Roboterie

Leather Club Roma

Le Ribellule

M.I.T. – Movimento Identità Transessuale

Movimento Omosessuale Sardo

Newsletter Ecumenici

Open Mind Catania

Pantere Rosa – sinistra critica

Polis Aperta

QueerInAction

REFO – Rete Evangelica Fede e Omosessualità

Rete Agatergon

RETE RAINBOW ROMA – Centro Italia

Soggettività Lesbica – Milano

Spazio pubblico Autogestito Strike (Roma)

Subwoofer Bears

Tavolo LGBTQ* Trento

Zeroviolenzadonne.it

PRIME/I FIRMATARIE E FIRMATARI

Alessandra Marinucci

Diego Tolomelli

Fausto Perozzi

Marcella Di Folco

Massimo Quinzi

Porpora Marcasciano

Nicole De Leo

Laurella Arietti

Valerie Taccarelli

Massimo Vario

Federica Pezzoli

Paolo Violi

Samuele Benedetti

Ugo Malatacca

Gianluca Manna

Franco Salaris

Manuel Savoia

Saverio Aversa

Mauro Cioffari

Valentina Colozza

ADESIONI PERSONALI

Tatiana Palermi, Beppe Ramina, Anita Sonego, Enrichetta Ripa, Adriana Cremonese, Anna Simone, Layla Buzzi, Roberto Valentini, Serena Marcianò, Francesco Macarone Palmieri, Massimiliano Berardi, Marino Buzzi, Federico Boni, Anna Muraro, Yari Boni, Lucio Di Nardo, Stefano Centonze, Enrico Giordani, Alessia Kirchemajer, Rino Varrasso, Gianna Foschi, Cristina Ibba, Nathou Boumendil, Mariapia Toran, Stella Chessa, Carlo Saccà, Giorgio Morelli, Eleonora Tadolini, Monica Pepe, Simone Franchini, Michele Pisicchio, Diego Carrisi, G.Carlo Girolami, Danilo Torresan, Fabiana Fabbri, Roberto Scrivano, Flavio Mazzini, Massimiliano Ceccani, Fabrizio, Bianchi, Paola Guazzo, Giovanna Nini, Bernardo Luis Viteritti, Mauro Grassano, Laura DeMicheli, Simonetta Spinelli, Gianni Pupparo, Bruno Pompa (Arcigay "il Cassero"), Maria Grazia Negrini, Giorgio Preziuso, Giulio Garuti, Gabriella Di Lauro, Nunzia Scano, Sonia Savi, Mariella Biancone, Claudia Fiore, Alberto Bigiarelli, Maurizio Benazzi (Newsletter Ecumenici – Presidente), Valerio Motta, Paco Nazim, Stefano Marchesi, Luki Massa, Vito Raimondi (Polis Aperta), Giordano Novielli, Francesca Zoppi, Elisabetta Natalia, Laura Rastrelli, Daniele Angioni, Alessandro Carbone, Massimo De Pascale, Massimo Falchi, Leila Daianis, Daniele Catena, Anita Sonego, Mauro Santucci.

http://orgogliosamentelgbtiq.blogspot.com/

 

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Queering antifa – iniziative LGBITQ nel Festival sociale delle culture antifasciste

 

Queering Antifa
Iniziative LGBTIQ nel
Festival Sociale delle Culture Antifasciste
Bologna, dal 28 maggio al 6 giugno 2010, Parco di Viale Palmiro Togliatti  

Sabato 29 maggio, ore 16.00
Festival delle culture Antifasciste, Parco di viale Togliatti, spazio Irma
Iniziativa a cura di: Facciamo Breccia

Renato Busarello, Luki Massa e Vincenza Perilli presentano il libro:
R/esistenze lesbiche nell’Europa nazifascista (Ombre corte, Verona, aprile 2010 ), a cura di Paola Guazzo, Ines Rieder, Vincenza Scuderi
Saranno presenti le curatrici: Paola Guazzo, Ines Rieder e Vincenza Scuderi

Il libro sul quale vertera’ il dialogo con Guazzo e Rieder e’ frutto di un lavoro corale sulle poche fonti e testimonianze a disposizione sulla storia lesbica durante i nazifascismi europei; si tratta di una raccolta di contributi di note storiche europee del lesbismo (fra le quali ricordiamo Claudia Schoppmann, Ilse Kokula e Marie-Jo Bonnet) nella quale e’ compresa anche Raquel Osborne, che si e’ occupata del  franchismo spagnolo e della censura e repressione del lesbismo nelle carceri franchiste.
La barra di r/esistenze indica come per le lesbiche la stessa esistenza possa essere considerata una forma di resistenza (all’eterosessualita’ obbligatoria, alla cancellazione di se’ e delle proprie passioni), ancor piu’ in periodi di forzata normalizzazione di tutte le donne, come furono quelli dei fascismi europei. Tuttavia, la Resistenza che trova spazio nel libro e’ anche quella esplicitamente politica di lesbiche che combatterono con coraggio, consapevolezza e determinazione le dittature di Hitler, Mussolini e Franco.

Domenica 30 maggio, ore 15.00
Festival delle culture Antifasciste, Parco di viale Togliatti, Spazio Ali
iniziativa a cura di: Facciamo Breccia e Rigeneriamoci/May Day

Sessismo e movimento: responsivita’ e responsabilita’ nelle rappresentazioni e autorappresentazioni dei soggetti minoritari

Questo dibattito vuole aprire una riflessione sul sessismo in relazione alla rappresentazione e auto-rappresentazione dei soggetti minoritari all’interno dei movimenti.
Il movimento antifascista e’ in grado di rispondere degli spazi e delle modalita’ di rappresentazione (o non rappresentazione) dei soggetti minoritari? In particolare, puo’ automaticamente dirsi immune da immaginari e pratiche sessiste? Quanto allo stesso movimento LGBTQ (ma anche femminista), come smascherare quando esso si rende complice, piu’ o meno consapevolmente, di processi che ricacciano dalla porta di servizio gli stessi soggetti minoritari (cioe’ le stesse donne, lesbiche, gay e trans) all’interno di un sistema etero-normativo, sessista e razzista? Il sessismo nel movimento e’ una questione che riguarda tutt* e di cui dobbiamo farci carico?
Cercheremo di rispondere a queste domande alla luce dei concetti di responsabilità e responsività (accountability) elaborati da alcune femministe radicali (come bell hooks). Per una politica della responsivita’ che ci metta nelle condizioni di riconoscere e rispondere alla nostra complicità nella perpetuazione di modelli e immaginari sessisti. Per mantenere aperto e vivo il confronto su una politica della responsabilità, che sia in grado di farsi carico di quel processo, mai chiuso, di decolonizzazione dei nostri movimenti da modelli sessisti ed etero-normativi.
 

Lunedì 31 maggio, ore 15.00
Festival delle culture Antifasciste, Parco di viale Togliatti, spazio Durruti
Iniziativa a cura de Il Progetto Alice

presentazione del libro:
Educare al genere. Riflessioni e strumenti per articolare la complessità, a cura di Cristina Gamberi, Maria Agnese Maio, Giulia Selmi (Carocci, 2010)

Imparare a problematizzare la propria identita’ di genere nel periodo dell’adolescenza e’ un fattore determinante per poter progettare il propriofuturo – esistenziale, affettivo e lavorativo al di fuori delle aspettative dominanti sulla maschilita’ e la femminilita’. In questo processo, il mondo della scuola e quello della formazione giocano un ruolo cruciale e sono chiamati a introdurre una prospettiva di genere all’interno delle proprie pratiche educative: un fare educazione che sia in grado di disfare i modelli dominanti di genere offrendo a studenti e studentesse gli strumenti teorici e relazionali necessari a diventare gli uomini e le donne che desiderano. I contributi interdisciplinari contenuti nel volume offrono una costellazione di prospettive per comprendere cosa significa "educare al genere", spunti critici di riflessione sui nuovi modelli comportamentali dei/delle giovani contemporanei/e e strumenti di lavoro per stare al passo della nuova realta’ educativa italiana, con l’obiettivo di articolare la complessita’ della societa’ contemporanea, ma anche la ricchezza che e’ in ognuno/a di noi.

Martedì 1 giugno, ore 16.00
Festival delle culture Antifasciste, Parco di viale Togliatti, spazio Ali
Iniziativa a cura di: Facciamo Breccia, Laboratorio Smaschieramenti

Repertori della sessualita’ e politiche razziste nelle societa’ multiculturali: derive a destra dei movimenti di liberazione?
Con Tavolo LGBTQ* Trento, coordinano Titti Castiello, Vincenza Perilli.

Questo dibattito vuole affrontare gli effetti delle politiche razziste sui movimenti di liberazione delle donne e delle minoranze sessuali. Sesso e razza sono stati sempre due discorsi intrecciati alle politiche di dominio. La costruzione del soggetto coloniale da parte dei colonizzatori si e’ sempre avvalsa di retoriche che attingevano a un repertorio di significati relativi alla sessualita’, ora esotizzata, ora, al contrario, degradata. Quanto e’ avvenuto negli ultimi anni in relazione alle politiche securitarie dimostra che le retoriche coloniali sopravvivono ai processi di decolonizzazione mettendosi in circolo nelle metropoli dell’occidente. In un mondo multiculturale le politiche sessuali si articolano ancora una volta come discorso di dominio sui soggetti migranti e i soggetti minoritari (donne, lesbiche, trans, gay) sono chiamati a sostenere questi programmi politici razzisti. Se da una parte questi programmi politici razzisti hanno tentato strenuamente di "arruolare" le donne, che ne e’ stato di lesbiche gay e trans, in un paese in cui non si e’ neppure compiuto il processo di riconoscimento dei diritti civili? Ci sono segnali che anche le lesbiche, i gay e i/le trans possano fare la loro parte dentro il paradigma securitario razzista? Possiamo dire che anche in Italia si e’ assistito a un effettivo spostamento a destra dei movimenti di liberazione delle donne e delle minoranze sessuali così come e’ successo in altre parti d’Europa? A questo proposito vorremmo analizzare in che modo il movimento delle donne da una parte il movimento LGBTQ dall’altra ha risposto e sta rispondendo a questo tentativo di strumentalizzazione razzista contro i/le
migranti.

Martedì 1 giugno, ore 18
Festival delle culture Antifasciste, Parco di viale Togliatti, spazio Durruti

Laboratorio di postpornografia multimediale

La finalità del laboratorio è quella di riflettere collettivamente sui codici della pornografia convenzionale e decostruirli, con lo scopo di elaborare proposte creative che rovescino l’immaginario sessista e gli stereotipi di genere che la caratterizzano. Definiamo post-pornografia il discorso critico e il congiunto di pratiche discorsive, artistiche e audiovisuali che propongono una nuova rappresentazione dei generi e della sessualitá. Un dispositivo di visibilizzazione che è allo stesso tempo piattaforma di azione ed intervento.
La sfida è quella di riappropriarci di un linguaggio che durante decenni è stato piegato alle necessità normative dominanti, riscoprendone il potenziale rivoluzionario. Gli strumenti teorici che utilizzeremo sono l’eredità del femminismo – che rivendicando il protagonismo attivo delle donne ha liberato anche gli uomini dalle imposizioni della visione eterocentrica patriarcale – fecondata e riattualizzata dalla teoria queer, che ridiscutendo i limiti del dualismo uomo/donna ha dato spazio all’infinita molteplicitá di generi e deviazioni dalla norma che sono la chiave di volta nella ridefinizione di una società liberata dal giogo del patriarcato capitalista.
In questa prima giornata, che sarà dedicata alla discussione e condivisione dell’impianto teorico della post-pornografia, affronteremo i seguenti temi: analisi storico-critica della pornografia (dal museo al cinema a luci rosse); la trasformazione della pornografia in cultura di massa nel contesto degli anni ’60-’70 (la relazione tra Gola Profonda e i movimenti operai e studenteschi, i movimenti pacifisti, le manifestazioni femministe e i primi gruppi di azione omosessuale rivoluzionaria); femminismo abolizionista contro femminismo pro-sex; Annie Sprinkle, la pioniera della post-pornografia tra autobiografia e performance; la trasgressione sessuale come strategia femminista; connessioni tra post-pornografia e movimento queer; net-porn: come cambiano la produzione e fruizione di materiale pornografico ai tempi del World Wide Web
La bibliografia di riferimento comprende testi di Beatriz Preciado, Annie Sprinkle, Virginie Despentes, Itziar Ziga, Luther Blisset, Institut of Network Cultures, Judith Butler, Del LaGrace Volcano, Donna Haraway, Foucault.
Le risorse audiovisuali comprenderanno diversi materiali provenienti dalla Muestra marrana, festival di pornografia non convenzionale di Barcellona del quale nei prossimi 11-12-13 giugno si terrá la terza edizione ( http://muestramarrana3.wordpress.com/ – che sará visibile in streaming)

Mercoledì 2 giugno, ore 16
Festival delle culture Antifasciste, Parco di viale Togliatti, spazio Durruti

Laboratorio di post-pornografia multimediale – seconda parte

Il secondo giorno del laboratorio è dedicato alla pratica; condivideremo fantasmi e desideri, cortocircuitando esibizionismo e voyeurismo per produrre storie, immagini e suoni.
Discuteremo le idee proposte dalle partecipanti al laboratorio ed esploreremo la via migliore di rappresentarle, tenendo conto delle limitazioni di spazio e tempo – potrá trattarsi anche solo di pianificarle, provarle, lavorare alla preproduzione. Il laboratorio è rivolto a donne, uomini e favolositá che sappiano mettersi in gioco con entusiasmo e nel rispetto dell’altro.
Auspichiamo una partecipazione interdisciplinare che coinvolga videomakers e artiste visuali (fotografi, fumettiste, pittori, vjs), musiciste, scrittori, attrici, performer – oltre a "specialiste" come scenografi, costumiste e make up artists o anche semplici persone interessate all’argomento e che abbiano voglia di conoscersi, sperimentare e fare rete.

Giovedì 3 giugno, Atlantide nel Festival delle culture antifasciste, piazza di Porta Santo Stefano 6
Iniziativa a cura di: antagonismogay/laboratorio smaschieramenti

Ore 19.30 Analeasy del testò: edizione speciale dell’aperitivo deside(li)rante.

Ore 21.00 Magnificat, spettacolo scritto e diretto da Ila Covolan, con Mara Pieri, musiche originali di Puppet_Luca Tiengo.
Italia, marzo 2009. Una legge istituisce l’obbligo di indicare sui documenti il proprio orientamento sessuale… Un’attrice in scena, sei personaggi che intraprendono un viaggio per Lampedusa, uno spettacolo che racconta l’intersezione delle lotte, in un paese che equipara categorie minoritarie ad un’unica grande massa, di senza nome, senza dignita’…

Il Parco di viale Togliatti si raggiunge con l’autobus 19 direzione Casteldebole. Si scende in Viale Togliatti alla fermata Pietra, che e’ quasi al capolinea. La festa è all’incrocio fra viale Togliatti e via Salvemini, ed e’ perfettamente visibile dal bus.

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I prossimi appuntamenti di Analeasy del testò

Venerdì 28 maggio, Parco di viale Togliatti. Inizia il Festival delle culture antifasciste.

Il Laboratorio Smaschieramenti cura alcuni appuntamenti all’interno del ferstival. Vedi programma del festival alla sezione Lgbit.

Giovedì 3 giugno, Atlantide. Il festival delle culture antifasciste si sposta in città.

ore 19,30 aperitivo Analeasy del testò

Ore 21.00: Magnificat, spettacolo teatrale scritto e diretto da Ila Covolan con Mara Pieri musiche originali di Puppet_Luca Tiengo

Italia, marzo 2009. Una legge istituisce l’obbligo di indicare sui documenti il proprio orientamento sessuale. La popolazione italiana viene suddivisa in categorie attraverso passaporti e carte d’identità di diverso colore…….



Venerdì 18 giugno, Atlantide

ore 19.30, aperitivo Analeasy del testò

Ore 21.00, Soffi stereofonici, regia Massimiliano Martines, interpreti Marcello Cominelli e Massimiliano Martines


E’ uno spettacolo sporco e cattivo, che si propone di fotografare un’Italia altra da quella che vorrebbero darci a intendere, un’Italia lontana dal chiacchiericcio e dai lustrini televisivi, dalle elucubrazione degli opinionisti e dai pericolosi vaneggiamenti dei poteri.



Sabato 19 giugno, Atlantide

ore 23.00 Proiezione Pisa 1979-2009. La prima marcia gay 30 anni dopo, Italia 2010, documentario 39′

regia, sceneggiatura, produzione, Comitato Pisa ’79

Il 24 Novembre 1979 si svolge a Pisa la prima marcia nazionale tutta omosessuale, con centinaia di persone LGT provenienti da tutta Italia a viso scoperto. In un alternarsi di ricordi personali e riflessioni di carattere politico, di immagini dei giorni nostri e esclusivo materiale d’epoca, il documentario rievoca la nascita, il significato, le conseguenze di una giornata dalla portata storica.

Proiezione Trannymals go to court – Using Humor to Make the Word Safer
and Happier for Transgender People –
di Dylan Vade, Esq. and Abe Bernard

“Trannymals Go To Court” è una fiaba con un cast di otto coraggiosi genitali parlanti che denunciano pratiche legali crudeli, sostengono l’autodeterminazione e l’auto-identificazione di genere e diffondono l’orgoglio intersessuale.

A seguire, ore 24.00 le Atlantidee, festa dei collettivi di Atlantide

Dj set: iraqueers, extremo remedios.

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Divergenti – festival internazionale del cinema trans

 

L’aperitivo di Analeasy del testò per questa settimana è annullato per consentire a noi e a voi di godere di Divergenti – festival internazionale del cinema trans, presso il cinema Lumiere, da mercoledì 19 a domenica 23 maggio.

Programma : http://www.mit-italia.it/divergenti2010/

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Venerdì 14 maggio ad Atlantide “Rieduchescional Gender”

Laboratorio Smaschieramenti e Antagonismogay  

presentano

Rieduchescional gender

 

Presentazione di progetti cittadini sulla didattica e l’educazione di genere

 

Atlantide, Porta Santo Stefano, Bologna, Italy

venerdì 14 magio 2010

h. 19.30 aperitivo – h 21 presentazione

 

Per gli aperitivi deside(li)ranti Analeasy del testò, Atlantide ospita le operatrici e gli operatori della “didattica di genere”.

 

Leggere, scrivere e fare di conto. Non solo: la scuola è anche uno dei luoghi principali dove i ragazzi e le ragazze sperimentano quotidianamente il loro essere maschi e il loro essere femmine. Ma che Genere di educazione è? La scuola è in grado di svelare i modelli di genere dominanti, riesce a dare voce alla pluralità di esperienze maschili e femminili, o piuttosto ripropone e rafforza ruoli e stereotipi sessuali rigidi e preconfezionati? Scuola: luogo dove si recita a soggetto o trovano espressione le soggettività? Temi centrali nella formazione di tutti e tutte e che hannno sempre più visibilità all’interno dei programmi scolastici. Sebbene rimangano problemi e ostacoli di ogni tipo…

 

Ne parliamo con educatori e educatrici di:

 

Progetto Alice

Fiocco Bianco

Progetto Scuola Cassero

Etichette Stupide

Biblioteca vivente

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Venerdì 7 maggio ad Atlantide Intersex pride 2.0


Laboratorio Smaschieramenti & Antagonismogay
sono liete di presentarvi: 
 
Intersex pride 2.0

la quinta puntata di Analeasy del testò – l’aperitivo deside(li)rante

venerdì 7 maggio 2010
Atlantide, Porta Santo Stefano, Bologna

h 19.30 aperitivo
h 21 presentazione dell’esperienza fiorentina: primo punto di accoglienza italiano
per persone intersessuali e i loro famigliari e amic*


È possibile immaginare un mondo in cui le persone sessualmente ibride possano essere accettate e amate senza doversi trasformare in una versione del genere conforme alla norma?” (Butler, 2004)


A due anni dall’intersex Pride 2008, la lettera I ha inserito formalmente la soggetività intersessuale nel movimento LGBTIQ* del nostro scalcinato paese: siamo lontani  dall’emersione di un movimento, ma l’iniziativa di Firenze è un primo punto di visibilità della questione intersessuale, che ci riguarda tutt*…..

Ne parliamo con: Michela Balocchi (ricercatrice precaria)
e Beatrice Busi (precaria ricercatrice)

prossimi appuntamenti di Analeasy del testò:

venerdì 14 maggio
Rieduchescional gender
Presentazione di progetti cittadini sulla didattica e l’educazione di genere, con Progetto Alice, Fiocco Bianco, Cassero, Etichette Stupide


 
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Venerdì 30 aprile ad Atlantide “Maschile, genere ecoinsostenibile”

Laboratorio Smaschieramenti & Antagonismogay
sono liete di presentarvi:
 
Maschile: genere ecoinsostenibile
la quarta puntata di Analeasy del testò – l’aperitivo deside(li)rante

venerdì 30 aprile 2010
Atlantide, Porta Santo Stefano, Bologna

h 19.30 aperitivo
h 21 presentazione del libro “Essere maschi. Tra potere e libertà” di Stefano Ciccone

Che rappresentazione e uso facciamo del corpo maschile? Zucchina, fallo o territorio della soggettività? Cos’è e com’è il piacere maschile?
E’ possibile una soggettività critica e conflittuale che si fondi sull’esperienza maschile eterosessuale? E in quale relazione può stare con l’esperienza maschile gay e con il movimento lgbtqi?
Ne parliamo con: Stefano Ciccone (Maschile Plurale) e Matteo Cavalleri (Collettivo Millepiani)

prossimi appuntamenti di Analeasy del testò:

venerdì 7 maggio
Intersex pride 2.0
Presentazione del primo sportello di accoglienza per le persone intersessuali in italia, a cura del Centro lgbtq Ireos di Firenze, con Michela Balocchi

venerdì 14 maggio
Rieduchescional gender
Presentazione di progetti cittadini sulla didattica e l’educazione di genere, con Progetto Alice, Fiocco Bianco, Cassero, Etichette Stupide

Pubblicato in General | Commenti disabilitati su Venerdì 30 aprile ad Atlantide “Maschile, genere ecoinsostenibile”

Venerdì 23 aprile ad Atlantide “Il tranquillo calduccio della paura”

Laboratorio Smaschieramenti e Antagonismogay presentano

 

Il tranquillo calduccio della paura

 

 

messa in (o)scena di un testo di Daniele Barbieri

Atlantide, piazza di porta S. Stefano 6

23 aprile 2010

h. 19.30 aperitivo – h 21 spettacolo

 

con Francesco Bruno e Gabriella Penna (from Frangette Estreme)

 

Il Laboratorio Smaschieramenti, attivo a Bologna dall’aprile 2008, con la sorellanza di Antagonismogay, ospita un reading teatrale del giornalista e scrittore Daniele Barbieri, nell’adattamento creato per l’occasione su misura per Atlantide.

Paura e desiderio sono da sempre i poli intorno ai quali noi esseri umani oscilliamo; ma perché prevale l’una o piuttosto l’altro?

E’ finito il ‘900, secolo delle speranze e degli incubi, della scienza liberatrice che si trasforma in tecno-vudù (tecnologia ovunque ma perlopiù incomprensibile). Ora può essere utile scrutare in quel magazzino di storie che nel ‘900 è stato definito fantascienza: incrociando il futuro prossimo (Ballard, Brown, Dick) con notizie, riflessioni, storie dell’oggi e del più recente passato (i nostri terrori, reali e immaginari, gli 11 settembre che abbiamo conosciuto e quelli che ignoriamo)

Paura delle leggi o del caos, degli alieni o piuttosto del troppo simile, dei mostri o invece dei normali. Esiste un alieno razziale, uno sessuale, uno sociale, uno mentale… Si può incontrare chi è affetto da manie da persecuzione e chi è perseguitato davvero e magari non lo sa…

L’evento è parte della rassegna Analeasy del Testò leggi il programma completo

Scarica la locandina di questo evento in formato pdf: http://smaschieramenti.noblogs.org/resource/generale/view/PRESENTAZIONE%2023%20APRILE.pdf

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