-
Articoli recenti
Commenti recenti
- Porpora Marcasciano su Rivolta Pride – Bologna Transfemminista
- heretykot su Resistenza Arcobaleno: la lotta de* attivist* LGBTQ in Polonia contro la repressione post-elettorali
- N su Se n’è andata Alessandro Zijno, attivista transfemminista e queer
- smaschieramenti su Stop Black Face
- yo su VeniamoAlDunque
Tag
- #moltopiùdicirinnà
- #nonunadimeno
- #occupride
- aborto
- altre intimità
- antifascismo
- antirazzismo
- Atlantide
- b-side pride
- bologna
- bologna pride
- consultoria queer
- crisi
- femminismo
- HIV
- israele
- lavoro
- moltopiudizan
- mutualismo
- occupy
- omofobia
- omonazionalismo
- palestina
- pinkwashing
- poliamore
- precarietà
- pride
- queer
- relazioni
- relazioni senza nome
- rivolta pride
- Rivolta Pride Bologna
- sciopero
- sciopero dai generi
- sciopero generale
- sciopero sociale
- Sexwork
- sgombero
- smaschieramenti
- somMovimento nazioAnale
- stati genderali
- trans
- transfemminismo
- unioni civili
- violenza contro le donne
Archivi
Meta
Siamo tuttɜ famigliɜ
Comunicato degli Stati GenDerali lgbitqia+ and disability
La ministra Roccella continua l’opera violenta di stigmatizzazione dei nuclei famigliari formati da persone dello stesso genere. E non solo, tra le righe offende anche il 33% dei nuclei famigliari in questo paese, le cosiddette famiglie monogenitoriali, spesso donne con figl*.
Questa morale che il governo ci proietta addosso produce niente altro che profondo dolore e profonda rabbia nelle e nei figl* e nelle e nei genitori. Dall’altro lato nasconde i reali bisogni delle “famiglie” e, aggiungiamo noi, delle persone tutte. Viviamo legami di mutualismo, di affetto, di aiuto, di solidarietà, d’amore e amicizia, e sono queste relazioni che ci aiutano a restare a galla in un contesto di crisi economica, energetica, di smantellamento del welfare, repressione e riduzione di diritti.
Anche quando siamo famiglie riconosciute, cioè quando come persone lgbtqiap+ riceviamo la “grazia” da qualche tribunale, ci appoggiamo ad altri famigliari o altre reti di supporto, perché i servizi sono scarsissimi. Queste relazioni non hanno alcun riconoscimento e legittimità e vorremmo ripartire da qui. Infatti se da un lato l’assenza del matrimonio egualitario in questo paese rappresenta un’imperdonabile ingiustizia (perché un diritto o è di tutti o è un privilegio), dall’altro lato sappiamo che l’aspetto più importante di questa istituzione è la possibilità di accedere a una serie di diritti per prenderci cura l’unə dell’altrə (diritti alla salute, sul lavoro, patrimoniali). Questo è il punto di partenza per riflettere sulle vite vere, materiali e sui bisogni.
Siamo già diversə da quel modello che il governo e il ministero della famiglia vogliono imporre, e siamo pure maggioranza. Esercitiamo la cura tra mille ostacoli e difficoltà, nonostante le politiche istituzionali “sulla famiglia”, spesso assistenziali e insufficienti.
Questo ordine fascista che pensate di portare nelle nostre case, nelle nostre strade, nello spazio pubblico che è di tutt*, non ha futuro. E non è nemmeno presente. È solo un passato che non può e non deve tornare.
Ci vogliamo vivə e ci vogliamo liberə
Vogliamo tutto.
Pubblicato in General
Commenti disabilitati su Siamo tuttɜ famigliɜ
17 e 20 maggio Mobilitazione GenDerale
MOBILITAZIONE GENDERALE
Non possiamo più aspettare, non possiamo più pensare di procedere per piccoli passi: le nostre vite vengono precarizzate e violentate, i nostri desideri limitati e respinti perché fuori dalla norma, le nostre esigenze ignorate. Crediamo che non sia più tempo di aspettare concessioni, consapevoli che non saremo liberɜ finché non lo saremo tuttɜ.
Per questo convochiamo:
17 Maggio Manifestazione diffusa su tutto il territorio nazionale!
20 Maggio Manifestazione Nazionale a Bologna!
Vivɜ ci vogliamo, vogliamo tutto! Mai più una lotta a ribasso, è tempo di tornare in piazza!
Pubblicato in General
Commenti disabilitati su 17 e 20 maggio Mobilitazione GenDerale
Neuroqueer Neurocrip autorganizzat3
Post Stati Generali su Facebook
Gli Stati Genderali hanno aperto lo spazio per un confronto essenziale. Nella 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗱𝗶𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ condividiamo le riflessioni del 𝘁𝗮𝘃𝗼𝗹𝗼 𝗻𝗲𝘂𝗿𝗼𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝗴𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗲 𝗱𝗶𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀: Continua a leggere
Pubblicato in Stati Genderali
Contrassegnato disabilità, neurocrip, neurodivergenza, neuroqueer, stati genderali, statigenderali
Commenti disabilitati su Neuroqueer Neurocrip autorganizzat3
QUI C’È GENDER CHE LAVORA – Stati Genderali in sciopero
– Fr0cə in sciopero
Colpo di scena: le persone Lgbtqia+ lavorano. Sembra una banalità, ma continueremo a dirla finché non smetterà di stupire. Non facciamo di mestiere il nostro genere, il nostro orientamento sessuale o la nostra condizione di disabilità o di neurodivergenza: siamo persone che lavorano per sopravvivere. E aderiamo convintamente allo sciopero generale del 2 dicembre e alla manifestazione del 3 dicembre: contro il caro vita e contro la guerra che gli fa da scusante mentre si gioca sulla pelle dei popoli ucraino e russo. Contro il governo Meloni, naturalmente, e le sue politiche padronali, antifemministe, strutturalmente razziste e opposte ai diritti riproduttivi, politici e lavorativi che ci spettano. Per il salario minimo, proprio ieri affossato in parlamento dalle stesse forze politiche che si erano dette favorevoli a una sua blanda introduzione, e che oggi si giustificano dicendo che comprometterebbe il ritorno alla contrattazione nazionale.
Pubblicato in Stati Genderali
Contrassegnato sciopero, sciopero generale, scioperogenerale, stati genderali, statigenderali
Commenti disabilitati su QUI C’È GENDER CHE LAVORA – Stati Genderali in sciopero
TDOR 2022 VIVƏ, LIBERƏ – Bologna Rivolta Pride
TDOR 2022 VIVƏ, LIBERƏ – Bologna
20.11.22 ore 18:00 Da P.zza San Francesco – verso Piazza Nettuno
Il 20 Novembre, come ogni anno, ci ritroviamo insieme per il TDOR, transgender day of remembrance. È una giornata la cui “ritualità” non rifiutiamo, piuttosto riconosciamo la potenza del rituale collettivo quando si impegna a ricordare, da un lato, mentre diamo voce alla nostra rabbia, alle nostre rivendicazioni.
Ci vogliamo vivə e non solo: siamo consapevoli di quali sono le ingiustizie e le discriminazioni che uccidono o che ci vogliono costringere a vite tristi, sfruttate. Continua a leggere
Pubblicato in Cortei, eventi, RIVOLTA PRIDE, Trans, violenza
Contrassegnato #tdor, rivolta pride, transcidi, transfemminismo, transfobia, transgender day of remembrance
Commenti disabilitati su TDOR 2022 VIVƏ, LIBERƏ – Bologna Rivolta Pride
Love delivery. L’amore al tempo delle piattaforme digitali
Ringraziamo Cristian Loiacono per aver messo a disposizione il testo di un suo intervento fatto pochi giorni prima del lock down alla tavola rotonda Cortocircuiti Amorosi: paure, inquietudini e disastri quotidiani (a cura della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi, 21 febbraio 2020, Circolo dei lettori di Torino).
Lo trovate su academia.edu oppure qui.
Ci sembra molto interessante in rapporto ai temi del ciclo di incontri che stiamo promuovendo (Materiale intimo)
Pubblicato in General
Commenti disabilitati su Love delivery. L’amore al tempo delle piattaforme digitali
Convergiamo per insorgere! 22 Ottobre 2022 con GKN
Pubblicato in Cortei, documenti, interventi, articoli di smaschieramenti, eventi, General
Contrassegnato 22 ottobre 2022, anticapitalismo, convergere per insorgere, corteo, crisi, crisi climatica, crisi energetica, diritti civili, diritti sociali, diversity management, gkn, lavoro produttivo, LAVORO RIPRODUTTIVO
Commenti disabilitati su Convergiamo per insorgere! 22 Ottobre 2022 con GKN
Materiale intimo
Un ciclo di incontri su relazioniamicizia, altre intimità e lavoro ri/produttivo
Mercoledì 19 e 26 Ottobre e mercoledì 9 Novembre alle 19:00 al Centro Sociale della Pace, via del Pratello 53, Bologna.
Ne parleremo a partire da alcuni testi e dalle esperienze dellu partecipanti:
- Alessia (Leo) Acquistapace, Tenetevi il matrimonio e dateci la dote. Il lavoro riproduttivo nelle relazioni d’affetto, intimtià e cura oltre la coppia e la famiglia (Mimesis 2022).
- Lorenzo Petrachi, Rovine dell’amicizia. Il progetto incompiuto di Michel Foucault (Orthotes 2022).
- Renato Busarello, Diversity Management, pinkwashing aziendale e neoliberismo, in Il genere tra neoliberalismo e neofondamentalismo (a cura di F. Zappino, Ombre Corte 2016)
- Cristian Loiacono, Lavoro, affetti, flexiqueerity., in L’amore al tempo dello tsunami. Affetti, sessualità e modelli di genere in mutamento (a cura di Gaia Giuliani, Manuela Galetto, Chiara Martucci, Ombre Corte, 2014).
- Dichiarazione congiunta Stati Genderali – GKN, Molteplici corpi, generi e sessualità, un’unica classe, Settembre 2022.
Pubblicato in General
Commenti disabilitati su Materiale intimo
Presentazione di “Tenetevi il matrimonio e dateci la dote”
Pubblicato in General
Commenti disabilitati su Presentazione di “Tenetevi il matrimonio e dateci la dote”
Molteplici corpi, generi e sessualità, un’unica classe – dichiarazione congiunta Stati Genderali – GKN
Siamo etero-, omo-, bi-, trans-, disabili, neurodivergenti, siamo classe, con la sua irrefrenabile voglia di vita. E la vita non si compone solo di ciò che ti permette di arrivare alla fine del mese. La vita è dispiegare la tua identità. È ciò che mangi, dove vivi, l’aria che respiri, ciò che ami, chi ami, come ami. Difendiamo il lavoro non solo come mera riproduzione dei nostri bisogni economici, ma come attività umana finalizzata alla realizzazione armoniosa di ogni bisogno umano.
Lo sfruttamento è una oppressione dalle mille facce, funzionali l’una all’altra, che si alimentano e si sostengono. La massimizzazione del profitto sulla nostra pelle si avvale anche dell’esistenza di ruoli di genere, di identità e orientamento sessuale.
Siamo classe e per dominarci è necessario dividerci. E per dividerci, niente è lasciato intentato.
La discriminazione sessuale e di genere ci attraversa, isolandoci. Non a caso i lavori più precari e sottopagati, le forme contrattuali più deboli, sono anche quelle più sessualizzate e razzializzate.
A questa ghettizzazione brutale, se ne aggiunge una più sottile. Il lavoro viene stereotipato sessualmente: il gay ed effemminato ben si accosta alla moda, al lavoro di cura, la lesbica ai lavori mascolini, gli uomini trans non sono nemmeno contemplati e le donne trans sono sempre sex workers da criminalizzare o stigmatizzare se non addirittura patologizzare. Che avvenga attraverso la discriminazione aperta o la ghettizzazione sottile, è sempre il corpo al servizio del lavoro. E non il contrario.
In un mondo in cui tutt* siamo espost_ al rischio di cadere nella disoccupazione, nella precarietà, in cui soffriamo la totale assenza di sanità, cure, tutele, chi soffre una doppia o multipla oppressione, rischia di cadere prima, rischia di cadere peggio.
Chi deve lottare quotidianamente per i propri diritti civili, contro il pregiudizio omofobico e transfobico, fatica doppiamente a lottare per salario e contratto, per i propri diritti sociali.
Al contempo i diritti civili, in presenza di discriminazioni sociali, risultano fruibili soltanto dalla parte privilegiata della società.
Siamo classe. E soffriamo dell’assenza di diritti civili ma anche della loro presenza ipocrita e parziale. Nessun diritto civile è realmente universale quando cade in un mondo diviso tra sfruttati e sfruttatori, tra precari e precarizzatori, tra ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri.
Con questa dichiarazione bandiamo ogni contrapposizione formale tra lotta per i diritti civili e quella per i diritti sociali. La lotta per i diritti civili unifica e libera la radicalità della classe. La radicalità della lotta di classe rende i diritti civili veramente universali. Non si tratta quindi di sommare due lotte, di appiccicare un tema all’altro. Si tratta di prendere atto che la lotta è una ed è intersezionale.
È per questo, per altro, per tutto.
Siamo classe e non ci nascondiamo quanto ancora bassa e insufficiente la nostra consapevolezza, quanto i “nostri” siano attraversati da ogni forma di arretratezza omofobico e sessista.
Ma a maggior ragione, questo percorso di convergenza deve cominciare, senza timidezze e paure.
L’oppressione per genere e orientamento sessuale è sicuramente più antica del capitalismo, e così anche la discriminazione verso la disabilità fisica o la neurodivergenza. E in teoria, superficialmente e nella sua versione presuntamente progressista, questo sistema rigetta tali discriminazioni. Nella pratica, il binarismo forzato e il patriarcato sono un ingranaggio fondamentale e inscindibile dell’oppressione sociale. Non solo sono utile strumento del “dividi e comanda”. Sono anche elementi imprescindibili della disciplina sociale, di una vita dove la soggettività si adatta alle forme economiche e non viceversa.
Le leggi antidiscriminazione sul luogo di lavoro in Italia sono tremendamente insufficienti, e i percorsi per attuarle sono sempre tortuosi, burocratici, avvilenti: delle corse a ostacoli spesso insormontabili e spesso anche economicamente insostenibili. Chiediamo una piena loro attuazione ed estensione. Ma questo è il minimo sindacale.
Chiediamo nuovi diritti civili, nuove leggi e nuove norme contrattuali che aderiscano alla molteplicità di bisogni e soggettività. Chiediamo formazione dentro i luoghi di lavoro, come parte integrante della salute e sicurezza sul lavoro, e dentro le stesse organizzazioni sindacali.
Chiediamo tutto ciò che è necessario perché nessuna soggettività debba più nascondersi dentro un luogo di lavoro. E proprio per questo in verità vogliamo riconquistare e conquistare diritti per tutta la classe: abolire il precariato e gli appalti, che sono le forme principe della paura e del ricatto, abrogare il jobs act e reintrodurre l’articolo 18, tutela principe contro ogni discriminazione politica, di genere, religiosa, sindacale, di opinione ecc.
Vogliamo salario e reddito adeguati, un numero congruo di ore di lavoro, i permessi necessari per malattie, ferie. Vogliamo una sanità pubblica, gratuita ed efficiente.
Oggi ribadire questi concetti è ancora più vitale. Con l’arrivo delle elezioni e lo spettro della vittoria della Meloni, il rischio è che si contrapponga all’avanzata della destra una generica difesa dei diritti civili. I diritti civili diventerebbero così il volano di un amorfo movimento democratico, slegato da questioni sociali, salariali e sistemiche.
Noi andiamo nella direzione opposta, nella totale convergenza e intersezionalità delle lotte. Ci avete affossat* bocciando il Ddl Zan, tanto quanto approvando il Jobs Act. Ci avete attaccato sui diritti sociali e siete stati immobili sui diritti civili. Non avete diritto a farvi paladini né degli uni né degli altri.
E i nostri corpi non sono arruolabili nel gioco delle parti. Per quanto ci riguarda l’alternativa non è tra Governo vecchio e Governo nuovo, ma tra mondo vecchio e mondo nuovo.
Dalle lotte per la giustizia climatica e dal processo che si è attivato attorno alla Gkn, sono arrivate indicazioni e ispirazioni. Lo stato di emergenza in cui viviamo è la regola; tocca a noi far esplodere la vera l’urgenza delle nostre rivendicazioni e di un cambiamento dell’intero sistema. Insorgere per convergere, convergere per insorgere. Per cambiare i rapporti di forza, qui e ora. Non c’è ribaltamento di rapporti di forza sociale se non cambiano rapporti di forza fra generi.
Dentro questa convergenza, possiamo aspirare a combattere insieme le arretratezze interne alla nostra classe. Dentro questa convergenza, il movimento transfemminista LGBTQIA+ può coltivare l’estremo bisogno di essere sempre meno rituale, più radicale e di massa.
In un mondo che affonda nella guerra, nella crisi idrica e nello sfruttamento, chi è doppiamente oppresso affonda due volte e più rapidamente. Non sappiamo quanto tempo ci rimane.
A monte il capitalismo ci divide, a valle lo sfruttamento e l’oppressione ci accomunano.
Teniamoci liber*, teniamoci pront* per quest’autunno.
Pubblicato in General
Commenti disabilitati su Molteplici corpi, generi e sessualità, un’unica classe – dichiarazione congiunta Stati Genderali – GKN

